La morte dignitosa è un ampio e controverso concetto etico, che si riferisce ad un processo di fine vita privo di sofferenza, che garantisca al morituro controllo e autonomia.[1] In generale, viene considerato un'estensione del concetto di vita dignitosa, in cui le persone conservano la loro dignità e libertà fino alla fine della loro esistenza.[2]
Sebbene una morte dignitosa possa essere naturale e senza alcun tipo di assistenza,[2] spesso il concetto è associato al diritto di morire,[3] nonché alla difesa della legalizzazione di pratiche come l'eutanasia, il suicidio assistito, la sedazione terminale o il rifiuto di cure mediche.[4] Secondo i loro sostenitori, la possibilità di tali pratiche garantirebbe una morte dignitosa, consentendo decisioni libere fino all'ultimo momento e potendo evitare un'agonia inutile.[2][5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ El derecho en los finales de la vida y el concepto de muerte digna, in Apuntes de Bioética, 2016.
- ^ a b c ¿Qué es muerte digna?, su Fundación Pro Derecho a Morir Dignamente. URL consultato il 18 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2021).
- ^ La muerte digna como un derecho humano emergente, in Revista DyCS Victoria, 2020.
- ^ Ética y muerte digna: propuesta de consenso sobre un uso correcto de las palabras, in Revista de Calidad Asistencial, 2008.
- ^ Derecho a Morir Dignamente, su derechoamorir.org.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Abilismo
- Accanimento terapeutico
- Ageismo
- Bioetica
- Cure palliative
- Libertà negativa
- Obiezione di coscienza
- Omicidio
- Suicidio
- Testamento biologico
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