Monveso di Forzo (FR) Monvezo de Forzo | |
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Il monte visto salendo al Bivacco Gino Revelli. La montagna sulla sinistra è la Roccia Azzurra. | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte Valle d'Aosta |
Provincia | Torino Valle d'Aosta |
Altezza | 3 322 m s.l.m. |
Catena | Alpi |
Coordinate | 45°32′16.98″N 7°24′59.72″E |
Data prima ascensione | 7 agosto 1867 |
Autore/i prima ascensione | Martino Baretti con la guida Giulio Rastoldo, detto Egidio[1] |
Mappa di localizzazione | |
Dati SOIUSA | |
Grande Parte | Alpi Occidentali |
Grande Settore | Alpi Nord-occidentali |
Sezione | Alpi Graie |
Sottosezione | Alpi del Gran Paradiso |
Supergruppo | Massiccio del Gran Paradiso |
Gruppo | Gruppo Sengie-Chardonney |
Sottogruppo | Nodo delle Sengie |
Codice | I/B-7.IV-A.4.a |
Il Monveso di Forzo (in francese, Monvezo de Forzo - 3.322 m s.l.m.[2]) è una montagna del Massiccio del Gran Paradiso nelle Alpi Graie. Si trova tra il Piemonte e la Valle d'Aosta.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dal versante valdostano la montagna è collocata sopra la Valeille (laterale della Val di Cogne) e sopra il Ghiacciaio delle Sengie. Dal versante piemontese sovrasta il Vallone di Forzo (laterale della Val Soana). La montagna costituisce l'elevazione più importante tra la Punta delle Sengie (ad occidente) e la Punta Lavina (ad oriente).
Dal versante piemontese si può salire sulla vetta partendo dal Bivacco Gino Revelli. Si tratta di salire fino all'intaglio tra il Monveso e la Roccia Azzurra (intaglio denominato Colle Monveso - 3186 m) e poi risalirne la cresta occidentale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Andreis, Chabod, Santi, p. 451.
- ^ AA.VV., Bollettino del Comitato glaciologico italiano e della Commissione glaciologica del Club alpino italiano, Comitato glaciologico italiano, 1935, p. 106. URL consultato il 29 giugno 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Emanuele Andreis, Renato Chabod e Mario C. Santi, Gran Paradiso, Guida dei Monti d'Italia, Milano, Club Alpino Italiano e Touring Club Italiano, 1963.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Descrizione del monte e della salita, su vallesoana.it. URL consultato il 4 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2007).