Abbazia di Sant'Irmina | |
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Stato | Germania |
Land | Renania-Palatinato |
Località | Treviri |
Coordinate | 49°45′26.51″N 6°37′54.33″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Ordine | ordine di San Benedetto |
Diocesi | Treviri |
L'abbazia di Sant'Irmina, detta anche abbazia di Öhren (o Ohren, Øhren, Oehren, Oeren, Herren o Horreum), è un'ex abbazia benedettina situata nella città tedesca di Treviri, nell'odierno quartiere di Trier-Mitte/Gartenfeld.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'abbazia, dedicata originariamente a Santa Maria, venne fondata nella prima metà del VII secolo da san Modoaldo, vescovo di Treviri, che pose santa Modesta come sua prima badessa[1][2][3][4][5]; l'abbazia venne costruita lungo il corso della Mosella, nella parte occidentale di Treviri: in tale luogo sorgevano, in epoca romana, due horrea, da cui deriva il nome alternativo di "abbazia di Öhren"[1][2][4] (alcune fonti affermano che sul sito sorgesse un castello, il castello di Honrien[5][6]).
Altre fonti riportano che a fondare l'abbazia e a fungere da sua prima badessa fu invece sant'Irmina, la quale avrebbe ricevuto il castello da suo padre Dagoberto II[6][7]; tuttavia l'agiografia di sant'Irmina è tarda, scritta da Teofredo di Echternach 400 anni dopo la sua morte, ed è generalmente ritenuta leggendaria[3][7]. Irmina fu in realtà la seconda badessa del convento, succeduta a Modesta[1]; l'abbazia cominciò ad essere chiamata "abbazia di Sant'Irmina" solo verso la fine del X secolo, allorché Irmina fu dichiarata santa e nominata co-patrona dell'abbazia[4].
In origine, il monastero seguiva probabilmente la regola di san Colombano, ma già in un documento del 953 è attestato il rispetto della regola benedettina[1][4]; come anche altri conventi, la gestione di questo venne affidata alla nobiltà; nel 966 Ottone I donò l'abbazia di Ohren all'arcidiocesi di Treviri, ricevendo in cambio il controllo dell'abbazia collegiale di San Servazio di Maastricht[1][4][8]. Tale decisione venne riconfermata anche da Ottone III, che riconobbe comunque al monastero il diritto di eleggere la propria badessa[4].
Tra il 1148 e il 1152 il monastero venne riformato da papa Eugenio III, sotto il controllo dell'arcivescovo di Treviri Alberone e con l'aiuto di Riccardo, abate agostiniano di Springiersbach, divenendo un monastero di suore da coro sotto la regola di sant'Agostino[2][4]. Alcune religiose chiesero a papa Adriano IV di poter vivere secondo la regola benedettina, cosa che non venne loro concessa[4]; la regola benedettina venne reintrodotta solo nel 1495, grazie all'intervento di Isengard di Greiffenklau, badessa di Marienberg, portando l'abbazia nella congregazione di Bursfelde e legandola strettamente all'abbazia di San Mattia[2][4].
Nel 1802 l'abbazia venne abbandonata per via della secolarizzazione dei beni ecclesiastici che venne effettuata in seguito al trattato di Lunéville[1][2]; nel 1804, per decreto di Napoleone, l'abbazia venne concessa ai Vereinigte Hospitien per essere usata come ospizio per i malati[1]. Nell'aprile 1811, grazie all'intervento dell'arcivescovo Charles Mannay, la sua gestione venne affidata alle borromee[2].
L'abbazia venne quasi completamente distrutta durante i pesanti bombardamenti che flagellarono Treviri durante la seconda guerra mondiale; ricostruita dopo il 1945, ospita tuttora i Vereinigten Hospitien, fungendo da casa di riposo[1][2][4].
Badesse
[modifica | modifica wikitesto]- ?-anni 680-690: santa Modesta[4][5][9]
- ?-anni 700-710 circa: sant'Irmina o Erminia[4][6][10]
- ?-750 circa: sant'Elia o Eliada[11]
- ?-750 circa: santa Severa[12]
- ?-750 circa: sant'Elena[13]
- ?-780 circa: santa Basilissa[14]
- XI-XII secolo: sant'Elvira o Erlvira[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h (DE) St. Irminen, Trier-Oeren, su Klöster und Stifte in Rheinland-Pfalz. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ a b c d e f g (DE) Abtei Sankt Irminen (Ören), su Datenbank der Kulturgüter in der Region Trier. URL consultato il 2 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2016).
- ^ a b Rickman, p. 316.
- ^ a b c d e f g h i j k l (DE) Benediktinerinnenabtei Oeren, su KuLaDig. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ a b c Santa Modesta di Treviri, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ a b c (EN) Saint Irmina of Oehren, su CatholicSaints.Info. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ a b (EN) IRMINA, ST., su New Catholic Encyclopedia. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ Wood, p. 284.
- ^ (EN) Saint Modesta of Trier, su CatholicSaints.Info. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ Sant' Irmina di Treviri, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ Santa Elia (Eliada) di Ohren, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ (EN) Saint Severa of Oehren, su CatholicSaints.Info. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ (EN) Saint Helen of Oehren, su CatholicSaints.Info. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ (EN) Saint Basilissa of Øhren, su CatholicSaints.Info. URL consultato il 2 aprile 2016.
- ^ Santa Elvira (Erlvira) di Ohren, su Santi, beati e testimoni. URL consultato il 2 aprile 2016.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Geoffrey Rickman, Roman Granaries and Store Buildings, CUP Archive, 1971.
- Susan Wood, The Proprietary Church in the Medieval West, OUP Oxford, 2006, ISBN 978-0-19-820697-2.
Altri progetti
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