Michele Critoboulos (in greco medievale Μιχαήλ Κριτόπουλος), ma conosciuto come Critoboulos di Imbro, (1410 – 1470) è stato un politico, storico ed erudito bizantino.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]È conosciuto come autore di un lamento per la conquista da parte degli ottomani di Costantinopoli sotto il sultano Mehmet II. È una delle fonti bizantine principali della caduta di Costantinopoli nel 1453, insieme ad anche le altre testimonianze degli storici Ducas, Laonico Calcondila e Giorgio Sfranze. Era nato in una famiglia aristocratica bizantina sull'isola di Imbro. Negli anni intorno al1450 fu un leader politico locale dell'isola e svolse un ruolo attivo nella consegna pacifica di Imbro, Lemno e Taso agli ottomani dopo la caduta finale dell'impero bizantino.[1]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]In seguito scrisse l'opera Storia in cinque libri.[2] È un resoconto storico dell'ascesa degli ottomani e della conquista finale del resto dell'Impero Romano d'Oriente. La sua parte principale è una biografia del sultano ottomano Mehmet II, il Conquistatore, al quale l'opera fu anche dedicata. Scrivendo sotto il dominio ottomano, Critoboulos espresse ammirazione per Mehmet nella sua opera, e combinò il lutto per la perdita greca con l'accettazione del passaggio di potere ai turchi ottomani, che egli interpretò come un evento storico mondiale divinamente ordinato.
Nel fare ciò, Critoboulos prese come modello letterario le opere di Flavio Giuseppe, lo storico ebreo-romano della distruzione romana di Gerusalemme. Il suo testo è il resoconto storico più dettagliato del primo decennio del dominio turco a Costantinopoli, compresi gli sforzi ottomani di ricostruire e ripopolare la città. Il suo teso autografo è stato conservato nella Biblioteca del Palazzo di Topkapı a Istanbul. Usò Tucidide come modello per la sua Storia.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Ralph Manheim e William C. Hickman, Mehmed the Conqueror and his time, Princeton University Press, 1978, p. 97, ISBN 0-691-09900-6, OCLC 3168859. URL consultato il 14 gennaio 2022.
- ^ a b (EN) John Antonakos, Noted Greeks of the Middle Ages, AuthorHouse, 2004, p. 61, ISBN 1-4184-3138-9, OCLC 60557733. URL consultato il 14 gennaio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Fragmenta historicorum Graecorum, vol. 5, 1873.
- (EN) Diether R. Reinsch (a cura di), Critobuli Imbriotae historiae, (Corpus fontium historiae Byzantinae, 22). Berlin: de Gruyter, 1983.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Michele Critoboulos
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Critobulo di Imbro, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Silvio Giuseppe Mercati, CRITOBULO di Imbro, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Critobulo, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Michael Critobulus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 210998499 · ISNI (EN) 0000 0004 5307 744X · SBN CFIV082275 · BAV 495/1779 · CERL cnp00397960 · LCCN (EN) n86028627 · GND (DE) 118677357 · BNF (FR) cb12032794n (data) · J9U (EN, HE) 987007367686405171 · NSK (HR) 000115150 · CONOR.SI (SL) 219488355 |
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