Il messaggio del primo ministro israeliano Levi Eshkol a re Hussein di Giordania fu una dichiarazione trasmessa la mattina del 5 giugno 1967, per tramite del capo di stato maggiore della missione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la Supervisione dell'Armistizio (UNTSO), il generale norvegese Odd Bull[1].
Con essa egli chiedeva al sovrano hascemita di astenersi dalle ostilità appena aperte contro l'Egitto di Nasser e la Siria di Atassi.
Testo
[modifica | modifica wikitesto]«We are engaged in defensive fighting on the Egyptian sector, and we shall not engage ourselves in any action against Jordan, unless Jordan attacks us. Should Jordan attack Israel, we shall go against her with all our might.»
«Siamo impegnati in combattimenti difensivi nel settore egiziano e non ci impegneremo in alcuna azione contro la Giordania, a meno che la Giordania non ci attacchi. Se la Giordania attaccasse Israele andremo contro di essa con tutte le nostre forze.»
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) The Six Day War - Jordanian Front
- ^ Ministero degli affari esteri israeliano, su mfa.gov.il.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ennio Di Nolfo Storia delle Relazioni internazionali. Dalla fine della guerra fredda a oggi, Roma-Bari, Laterza, 2016, ISBN 978-88-593-0026-7
- Michael B. Oren, La guerra dei sei giorni. Giugno 1967: alle origini del conflitto arabo-israeliano, Milano, Mondadori, 2003, ISBN 978-88-0451-232-5