Mer de Noms album in studio | |
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Artista | A Perfect Circle |
Pubblicazione | 23 maggio 2000 |
Durata | 43:51 |
Dischi | 1 |
Tracce | 12 |
Genere | Alternative metal[1][2] Art rock[3][4][5] |
Etichetta | Virgin |
Produttore | Billy Howerdel |
Registrazione | agosto 1999–2000:[6]
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Formati | CD, 2 LP, MC, download digitale, streaming |
Certificazioni | |
Dischi d'argento | Regno Unito[7] (vendite: 60 000+) |
Dischi d'oro | Australia[8] (vendite: 35 000+) |
Dischi di platino | Canada[9] (vendite: 100 000+) Stati Uniti[10] (vendite: 1 000 000+) |
A Perfect Circle - cronologia | |
Album precedente
— | |
Singoli | |
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Mer de Noms è il primo album in studio del gruppo musicale statunitense A Perfect Circle, pubblicato il 23 maggio 2000 dalla Virgin Records.[1]
Scrittura e registrazione
[modifica | modifica wikitesto]Mer de Noms nasce dalla volontà da parte del tecnico del suono e chitarrista Billy Howerdel di sviluppare numerose demo strumentali registrate a partire dal 1988 e revisionate per diversi anni.[11] Nonostante nei piani di Howerdel il progetto prevedeva una voce femminile come Elizabeth Fraser,[12] dopo l'incontro con Maynard James Keenan, frontman dei Tool, il progetto prese piede nel 1999 con Keenan alla voce e impegnato nella stesura dei testi.[13]
Il disco venne registrato tra l'agosto 1999 ed il 2000 nell'home studio di Howerdel, situato nel suo garage di North Hollywood su workstation audio digitale sotto la sua direzione, ad eccezione delle parti di batteria.[6] In merito a questo approccio, Keenan, abituato a registrare con i Tool in grandi studi di registrazione e su nastro, ha dovuto adeguarsi ad un workflow completamente diverso, con non poche difficoltà, dimostrandosi comunque molto soddisfatto del risultato sonoro ottenuto.[6] Le parti di batteria sono invece state registrate tra gli studi The Chop Shop, Sound City e Exstasy Studio di Los Angeles, prima da Tim Alexander e successivamente sovraincise da Josh Freese, con il contributo di Alexander che è stato preferito a quello di Freese nella sola traccia The Hollow.[14] Infine, il missaggio è stato curato da Howerdel e Alan Moulder.[15]
Stile musicale e tematiche
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante sia stato erroneamente accostato da una parte della critica specializzata alla corrente nu metal, Mer de Noms si presenta come un disco art rock ricco di elementi e forti influenze progressive, hard rock, pop rock, dark, heavy metal e post-rock.[4][16] Musicalmente si dimostra un lavoro rotondo e ricco, dove si alternano brani molto più leggeri come la ballata 3 Libras e tracce più pesanti legate allo stile dei Tool, come nel caso del singolo Judith.[4]
Dal punto di vista stilistico, spaziando tra l'utilizzo di strumenti atipici come violino e xilofono, l'album è caratterizzato da un'atmosfera cupa e mistica in linea con i testi, narranti tematiche come la morte e la religione;[17][1] sono inoltre presenti riferimenti all'epica greca, ai racconti biblici e alle fiabe dei Fratelli Grimm.[18]
Titolo
[modifica | modifica wikitesto]Il titolo scelto per album (tradotto dal francese in "mare di nomi") fa riferimento ai titoli dei brani, ovvero nomi di persone incontrate da Keenan durante la sua vita; un esempio è il brano Renholdër, anagramma di "Re:D.Lohner", riferimento al polistrumentista Danny Lohner, futuro collaboratore del gruppo a partire dall'album successivo.
All'interno del libretto dell'album i titoli delle tracce sono scritti in un alfabeto di rune che verrà successivamente adottato dalla band. Le scritte dietro al logo, disegnato da Howerdel,[19] si traducono in "La cascata dei nomi" (dal francese "la cascade des prénoms").
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Recensione | Giudizio |
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AllMusic[1] | |
NME[17] | 7/10 |
Rolling Stone[20] |
La critica si è divisa molto a proposito di Mer de Noms, con Pat Blashill di Rolling Stone che lo ha definito un disco «eccentrico», «desideroso» e come «un sogno disperato di quello che era il rock».[20] Ned Raggett di AllMusic ha descritto la «collaborazione avvincente tra la voce dolorante di Keenan e la grande abilità artistica di Howerdel» come «uno dei migliori schizzi del 2000 di ciò che è rimasto del 'rock moderno'».[1]
Nel 2005 Mer de Noms è stato inserito al numero 443 nella classifica The 500 Greatest Rock & Metal Albums of All Time della rivista Rock Hard.[21] L'album è stato inoltre inserito al quindicesimo posto della classifica Best Debut Hard Rock Albums della webzine Loudwire.[22] Mentre nel 2016 è stato inserito nella lista dei dieci album alternative metal essenziali secondo Metal Hammer,[2] finendo per essere inserito quattro anni dopo anche nella lista dei venti migliori album del 2000.[23]
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]Testi e musiche di Billy Howerdel e Maynard James Keenan.
- The Hollow – 2:58
- Magdalena – 4:04
- Rose – 3:25
- Judith – 4:05
- Orestes – 4:47
- 3 Libras – 3:37
- Sleeping Beauty – 4:08
- Thomas – 3:28
- Renholdër – 2:23
- Thinking of You – 4:32
- Breña – 4:04
- Over – 2:20
- Traccia bonus nell'edizione giapponese
- Orestes (Demo) – 3:23
- Il brano Over e quello bonus Orestes (Demo) sono separati da 31 tracce di silenzio, ciascuna della durata di 0:04.
- CD bonus nell'edizione limitata
- Audio
- Orestes (Live) – 4:49
- Thomas (Live) – 3:40
- Rose (Live) – 3:36
- Video
- Judith (Video) – 4:00 – diretto da David Fincher
- Interview – 9:13 – diretto da Bart Lipton, 25 maggio 2000
- Foto
- Rare Photographs – di Sean Murphy, David Palmer, Paul Natkin
- CD bonus nell'edizione Best Buy
- Magdalena (Live) – 4:16
- Breña (Live) – 4:04
- Tracce alternative nella riedizione doppio LP
- Lato C
- Sleeping Beauty (Extended Intro) – 5:02
- Lato D
- Over (Alt.) – 2:43
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]Hanno partecipato alle registrazioni, secondo le note di copertina:[15]
- Gruppo
- Billy Howerdel – chitarra (eccetto traccia 12), basso (eccetto tracce 7, 9 e 12), cori (tracce 1, 4, 5, 10 e 11), programmazione (tracce 3, 8 e 10), tastiera (traccia 5), voce (traccia 9), pianoforte (tracce 9 e 12)
- Maynard James Keenan – voce (eccetto traccia 9), cori (traccia 9), kalimba (traccia 12)
- Paz Lenchantin – violino (tracce 3, 6 e 9), arrangiamento strumenti ad arco (traccia 3), cori (tracce 4, 5 e 9), basso (traccia 7)
- Josh Freese – batteria (eccetto tracce 1 e 12), percussioni (traccia 9)
- Troy Van Leeuwen – chitarra solista (tracce 7 e 10)
- Altri musicisti
- Tim Alexander – batteria (traccia 1)
- Luciano Lenchantin – viola (traccia 6)
- Draven Godwin – percussioni (traccia 8)
- Kelli Shafer – voce (traccia 9)
- Produzione
- Billy Howerdel – produzione, missaggio, ingegneria del suono, grafica
- Alan Moulder – missaggio, ingegneria parti di batteria (traccia 9)
- Frank Gryner – ingegneria parti di batteria (tracce 1, 5, 6, 9 e 11)
- Critter – ingegneria parti di batteria (tracce 2-4, 7, 8, 10 e 11)
- Eddy Schreyer – mastering
- Steven R. Gilmore – direzione artistica, grafica, computer grafica, illustrazione
- Sean Murphy – fotografia
Successo commerciale
[modifica | modifica wikitesto]L'album ha ottenuto un discreto successo grazie alle 188 000 copie vendute nella prima settimana, piazzandosi al 4º posto della Billboard 200,[24] evento che rende tuttora Mer de Noms il debutto di maggior successo di un gruppo rock nella storia della classifica.[25] L'album è stato poi certificato disco di platino il 31 ottobre 2000,[10] restando 51 settimane consecutive in classifica.[24]
Classifiche
[modifica | modifica wikitesto]Classifiche settimanali
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2000) | Posizione massima |
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Australia[26] | 2 |
Canada[27] | 5 |
Germania[26] | 55 |
Norvegia[26] | 32 |
Nuova Zelanda[26] | 2 |
Paesi Bassi[26] | 81 |
Regno Unito[28] | 55 |
Stati Uniti[29] | 4 |
Svezia[26] | 54 |
Classifiche di fine anno
[modifica | modifica wikitesto]Classifica (2000) | Posizione |
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Australia[30] | 92 |
Stati Uniti[31] | 90 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (EN) Ned Raggett, Mer de Noms, su AllMusic, All Media Network. URL consultato l'11 novembre 2018.
- ^ a b (EN) Stephen Hill, 10 essential alt-metal albums, su Metal Hammer, 19 febbraio 2019. URL consultato il 2 novembre 2021.
- ^ (EN) John Petkovic, A Perfect Circle (abstract), in Rolling Stone, n. 851, New York, Rolling Stone Licensing LLC, 12 ottobre 2000, p. 42, ISSN 0035-791X . URL consultato il 9 settembre 2022.
- ^ a b c Tommaso Iannini, Nu metal, Firenze, Giunti, 2003, p. 18, ISBN 88-09-03051-6.
- ^ (EN) Jason Lipshutz, A Perfect Circle Has 'Every Intention' of Releasing New Music in 2017, su Billboard, 17 gennaio 2017. URL consultato il 13 giugno 2022.
- ^ a b c 2000 – A Perfect Circle, Interview Disc, CD, Virgin Records 7087 6 14994 2 1
- ^ (EN) Mer de Noms, su British Phonographic Industry. URL consultato il 6 settembre 2021.
- ^ (EN) 2000 Accreds (PDF), su Dropbox, Australian Recording Industry Association. URL consultato l'8 agosto 2024.
- ^ (EN) A Perfect Circle - Mer de Noms – Gold/Platinum, su Music Canada. URL consultato il 6 settembre 2021.
- ^ a b (EN) A Perfect Circle - Mer de Noms – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 28 giugno 2019.
- ^ (EN) Guitar World Presents Nu-Metal, Hal Leonard, 2002, p. 93, ISBN 9780634032875. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- ^ (EN) Graham Hartmann, A Perfect Circle's Billy Howerdel Plays 'Teknopedia: Fact or Fiction?', su Loudwire, 22 agosto 2018. URL consultato il 2 novembre 2021.
- ^ (EN) Neil Z. Yeung, Mer de Noms, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 13 maggio 2020.
- ^ (EN) A Perfect Circle, The Hollow - Commentary, su Spotify. URL consultato il 15 aprile 2022.
- ^ a b (EN) Note di copertina di Mer de Noms, A Perfect Circle, Virgin Records, 724384925321, CD, 23 maggio 2000.
- ^ Piero Scaruffi, The History of Rock Music. Tool: biography, discography, reviews, links, su Piero Scaruffi. URL consultato il 29 giugno 2022.
- ^ a b (EN) Mer De Noms, su NME, 12 settembre 2005. URL consultato il 15 dicembre 2016.
- ^ (EN) Sandy Masuo, Retooling - Tool frontman Maynard James Keenan breaks out in A Perfect Circle, in CMJ New Music Monthly, n. 82, CMJ Network, Inc, giugno 2000, p. 40, ISSN 1074-6978 . URL consultato il 12 febbraio 2023.
- ^ (EN) A Perfect Circle's Debut 'Mer de Noms' at 20: See Billy Howerdel Look Back, su Revolver, 22 maggio 2020. URL consultato il 2 novembre 2021.
- ^ a b (EN) Pat Blashill, A Perfect Circle - Mer De Noms, su Rolling Stone, 8 giugno 2000. URL consultato il 2 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2008).
- ^ (DE) Best of Rock & Metal - Die 500 stärksten Scheiben aller Zeiten, Rock Hard, 2005, p. 32, ISBN 3-89880-517-4.
- ^ (EN) Chad Childers, No. 15: A Perfect Circle, 'Mer de Noms' – Best Debut Hard Rock Albums, su Loudwire, 6 giugno 2013. URL consultato il 2 novembre 2021.
- ^ (EN) The Top 20 best metal albums of 2000, su Metal Hammer, 29 settembre 2021. URL consultato il 2 novembre 2021.
- ^ a b (EN) Mer De Noms - Chart History (Billboard 2000), su Billboard. URL consultato il 28 giugno 2019.
- ^ (EN) A Perfect Circle Storms Onto Chart with Highest Debuting First Album Ever From a Rock Band, su World Beat, 2 giugno 2000. URL consultato il 2 novembre 2021 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2008).
- ^ a b c d e f (NL) A Perfect Circle - Mer de noms, su Ultratop. URL consultato il 18 novembre 2021.
- ^ (EN) A Perfect Circle - Billboard Canadian Albums Chart History, su Billboard. URL consultato l'8 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2021).
- ^ (EN) Mer de Noms - Full Official Chart History, su Official Charts Company. URL consultato l'8 agosto 2024.
- ^ (EN) A Perfect Circle - Billboard 200 Chart History, su Billboard. URL consultato l'8 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 18 novembre 2021).
- ^ (EN) ARIA Top 100 Albums for 2000, su Australian Recording Industry Association. URL consultato l'8 agosto 2024.
- ^ (EN) Year-End Charts - Billboard 200 Albums - 2000, su Billboard. URL consultato l'8 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2021).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Ned Raggett, Mer de Noms, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Mer De Noms, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Mer de noms, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.