Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana | |
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Tipo | trattato bilaterale |
Firma | 2 febbraio 2017 |
Scadenza | 2 febbraio 2023 |
Parti | Italia Libia |
Firmatari originali | |
Firmatari successivi | Italia e Libia |
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Il memorandum Italia-Libia del 2017, ufficialmente "Memorandum d'intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto all'immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della sicurezza delle frontiere tra lo Stato della Libia e la Repubblica Italiana", è un memorandum d'intesa tra Italia e Libia firmato il 2 febbraio 2017.
È stato firmato dal presidente del Consiglio dei ministri italiano Paolo Gentiloni e dal primo ministro del Governo di Riconciliazione Nazionale libico Fayez al-Sarraj.[1][2] Per quanto riguarda l'Italia, le trattative che hanno portato alla redazione del memorandum sono state svolte e promosse dall'allora ministro dell'Interno, Marco Minniti.[3] Le trattative si sono svolte soprattutto in Libia, nel gennaio dello stesso anno.
L'accordo, che ha una durata di tre anni, è stato raggiunto nell'ambito della crisi europea dei migranti e della seconda guerra civile in Libia e prevede che il governo italiano fornisca aiuti economici e supporto tecnico alle autorità libiche (in particolare alla Guardia costiera), nel tentativo di ridurre il traffico di migranti attraverso il Mar Mediterraneo, mentre in cambio la Libia si impegna a migliorare le condizioni dei propri centri di accoglienza per migranti.[1][2]
Il memorandum è stato criticato da diverse parti (come il New York Times e il Washington Post) in quanto la Guardia costiera libica che riceve gli aiuti economici italiani, a seguito della guerra civile, è formata da milizie locali che in realtà hanno spesso obiettivi diversi dal reale soccorso in mare e/o che sono direttamente colluse con trafficanti di migranti,[4] inoltre lo stato dei centri di accoglienza è stato paragonato ai lager.[5] Anche l'ONU considera alcuni vertici libici della Guardia costiera, come Abd al-Rahman al-Milad, criminali e trafficanti di migranti.[6]
Il 2 febbraio 2020 il memorandum è stato prorogato automaticamente alle stesse condizioni per altri tre anni.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b L’accordo fra Italia e Libia sui migranti, ilPost, 3 febbraio 2017. URL consultato il 29 ottobre 2019.
- ^ a b Migranti: accordo Italia-Libia, il testo del memorandum, la Repubblica, 2 febbraio 2017. URL consultato il 29 ottobre 2019.
- ^ Federico Gianassi, Memorandum di intesa tra Italia e Libia firmato a Roma il 2 Febbraio 2017 (1/2017), su osservatoriosullefonti.it. URL consultato il 14 luglio 2021.
- ^ “Il losco accordo dell’Italia sui migranti”, il Post, 27 settembre 2017. URL consultato il 29 ottobre 2019.
- ^ Maurizio Veglio, L'attualità del male. La Libia dei Lager è verità processuale, 2018, Edizioni Seb 27
- ^ ABD AL RAHMAN AL-MILAD, su un.org, ONU, 7 giugno 2018. URL consultato il 7 ottobre 2019.
- ^ Migranti. Prorogato il controverso memorandum Italia-Libia, le associazioni protestano, su avvenire.it, 3 febbraio 2020. URL consultato il 26 maggio 2022.