Con il nome melanoidine si indica una classe di sostanze organiche, a cui corrisponde la formula empirica C17-18H26-27O10N.[1] Tali sostanze sono costituite da macromolecole il cui peso molecolare si aggira intorno a 5.000-40.000 u.[1]
Presentano colore scuro e un odore tipico del pane appena sfornato o del caffè tostato.
Si formano durante la cottura dei cibi a partire dagli zuccheri, attraverso la reazione di Maillard.
Applicazioni
[modifica | modifica wikitesto]In ambito cosmetico, si producono tali sostanze facendo reagire la cheratina della pelle con l'diidrossiacetone presente nelle creme solari autoabbronzanti; in tale maniera la pelle si scurisce grazie alle melanoidine prodotte, le quali però non proteggono dai raggi UV.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Thakur, p. 44.
- ^ Melanoidine, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Indu Shekar Thakur, Industrial Biotechnology: Problems and Remedies, I. K. International Pvt Ltd, 2006, ISBN 8188237531.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- melanoidina, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.