Mehmed Ali Pascià | |
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Nascita | Magdeburgo, 18 novembre 1827 |
Morte | Gjakova, 7 settembre 1878 |
Dati militari | |
Paese servito | Impero ottomano |
Grado | Müşir |
Guerre | Guerra di Crimea Guerre serbo-turche Guerra russo-turca |
Studi militari | Collegio Militare Ottomano |
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Mehmed Ali Pascià (nato Ludwig Karl Friedrich Detroit; Magdeburgo, 18 novembre 1827 – Gjakova, 7 settembre 1878) è stato un militare prussiano naturalizzato ottomano.[1][2]
Era il nonno dello statista turco Ali Fuat Cebesoy e il bisnonno dei famosi poeti Nazım Hikmet e Oktay Rıfat Horozcu e dell'attivista socialista, avvocato e atleta Mehmet Ali Aybar.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Mehmed Ali nacque come Ludwig Karl Friedrich Detroit (noto anche come Carl Detroy)[3] a Magdeburgo, in Prussia. I suoi genitori erano Carl Friedrich Detroit e Henriette Jeanette Severin. Il cognome francese fa pensare a un'ascendenza ugonotta, in quanto discendente di rifugiati protestanti dalla Francia nel XVI o XVII secolo. Durante l'adolescenza, nel 1843, fuggì per mare e si recò nell'Impero Ottomano,[4] dove abbracciò l'Islam e fu circonciso.[3] Lì, nel 1846, Mehmed Alì Pascià, futuro Gran Visir, lo mandò al Collegio Militare Ottomano. Nel 1853 ricevette un incarico nell'esercito ottomano[3] e combatté contro la Russia nella guerra di Crimea. Fu nominato Miralay e pascià nel 1865.
Nella guerra del 1877-1878 contro la Russia, Mehmed Ali guidò l'esercito turco in Bulgaria. Ebbe successo nelle operazioni sul fiume Lom (agosto-settembre 1877), ma fu poi costretto a ritirarsi dai suoi avversari. Non riuscì a congiungersi con Sulayman Pascià e fu sostituito da quest'ultimo. Nel 1878 partecipò al Congresso di Berlino.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Nell'agosto del 1878, il governo ottomano lo scelse per supervisionare il processo di cessione della regione di Plav-Gucia al Montenegro, in conformità con le decisioni del Congresso di Berlino.[3] Il primo compito di Mehmed Ali Pascià fu la pacificazione della Lega albanese di Prizren, che si opponeva al cambio di confine in quanto parte delle aree (Plav-Gucia/Plav-Gusinje) erano abitate da albanesi. Arrivò in Kosovo alla fine di agosto, cercando di far rispettare il Trattato di Berlino agli albanesi locali[3], ma fu bloccato da ogni ulteriore movimento verso il confine ottomano-montenegrino dai comitati locali della Lega albanese. Di stanza nella tenuta di Abdullah Pascià Dreni a Gjakova con diversi battaglioni ottomani, fu ucciso il 7 settembre dopo una battaglia di sette giorni con diverse migliaia di albanesi che si opponevano alla cessione delle terre abitate dagli albanesi alle potenze europee.[2][3][4][5][6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (DE) Latif Çelik, Karl Detroit wird zu Mehemet Ali Pascha, in Türkische Spuren in Deutschland = Almanya'da türk izleri, Mainz, Logophon-Verl, 2009, p. 188, ISBN 3-936172-08-0, OCLC 706089989. URL consultato il 5 settembre 2022.
- ^ a b (TR) Osman S. Kocahanoğlu, Ali Fuat Cebesoy'un arşivinden askeri ve siyasi belgeler, Temel, 2005, p. 13, ISBN 975-410-092-6, OCLC 61696686. URL consultato il 5 settembre 2022.
- ^ a b c d e f (EN) George W. Gawrych, The crescent and the eagle : Ottoman Rule, Islam and the Albanians, 1874-1913, 2006, p. 49, ISBN 978-1-78672-444-1, OCLC 1030625024. URL consultato il 5 settembre 2022.
- ^ a b (EN) Harry Thurston Peck, Selim Peabody e Daniel Gilman e Frank Colby, Mehmed Ali Pasha, in New International Encyclopedia, 1ª ed., New York, Dodd, Mead and Company, 1905.
- ^ (TR) Ayfer Özçelik, Ali Fuat Cebesoy : 1882-10 Ocak 1968, Akçağ, 1993, p. 2, ISBN 975-338-006-2, OCLC 34543744. URL consultato il 5 settembre 2022.
- ^ (TR) Halil Sedes, 1876-1878 Osmanlı-Rus Savaşları Bosna Hersek ve Bulgaristan İhtilalleri, İstanbul, Çituri Biraderler, 1946, p. 180.
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