Medusa con la testa di Perseo | |
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Autore | Luciano Garbati |
Data | 2008 |
Materiale | Varie esecuzioni |
Altezza | 210 cm |
Ubicazione | Varie collocazioni |
Medusa con la testa di Perseo è una scultura creata dallo scultore italoargentino Luciano Garbati nel 2008. La statua ritrae la Gorgone Medusa che tiene una spada e la testa mozzata di Perseo tra le mani, capovolgendo il mito greco. Una versione in bronzo è stata esposta temporaneamente nel parco di Collect Pond, situato nell'isola di Manhattan, a New York.
Un decennio dopo la sua realizzazione, la statua ha acquisito molta popolarità ed è stata associata al movimento #MeToo.[1][2]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La scultura raffigura Medusa in piedi, completamente nuda, che regge la testa recisa di Perseo nella mano destra e una spada nella sinistra.[3] Il suo sguardo non è trionfante, bensì risoluto.[4] L'opera venne inizialmente scolpita in argilla e poi venne realizzata in resina con dei rinforzi in fibra di vetro.[4] La statua è alta 2 metri e 10 centimetri.[1]
Garbati è cresciuto in una cittadina vicino a Firenze, dove si trova il Perseo con la testa di Medusa di Benvenuto Cellini, conservato nella Loggia dei Lanzi presso Piazza della Signoria. Garbati ammirava l'opera del Cellini e voleva realizzare una statua che capovolgesse i ruoli della storia. Infatti, egli mise in discussione la caratterizzazione di Medusa come mostro, sottolineando come nel mito greco ella fosse stata dapprima stuprata da Poseidone, poi trasformata in una creatura mostruosa e infine uccisa da Perseo.[4] Per questo motivo, all'infuori dei capelli serpentini, Medusa non ha i tratti mostruosi che le attribuivano le fonti antiche (come le zanne che sporgevano dalla bocca) ma ha l'aspetto di una donna normale.
In un'intervista egli ha rivelato che la differenza tra il Perseo di Cellini e la sua Medusa risiede nel fatto che il primo è trionfante sulla Gorgone sconfitta e ne solleva il capo decollato, mentre la seconda è determinata e ha agito per autodifesa.[4] In seguito Luciano Garbati rivelò che non era a conoscenza del fatto che Medusa fosse un'icona femminista.[5]
Versione in bronzo
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2018, una fotografia della scultura, accompagnata dalla scritta "Siate grati che vogliamo solo l'uguaglianza e non il farvela pagare" (in inglese: Be thankful we only want equality and not payback), divenne virale nei servizi di reti sociali.[6] L'immagine venne vista dalla fotografa newyorkese Bek Andersen, che cercò di contattare in fretta un anonimo mecenate. Medusa con la testa di Perseo fu al centro di una mostra organizzata nel Bowery dalla Andersen che durò dal novembre del 2018 al gennaio del 2019.[7]
In seguito Andersen e Garbati collaborarono per installare una replica in bronzo nel parco Collect Pond, di fronte all'edificio del tribunale penale della contea di Nuova York[8] (dove Harvey Weinstein venne processato e condannato per violenza sessuale).[9] Inoltre, Andersen si ispirò alla scultura di Garbati per fondare il progetto artistico Medusa with the head ("Medusa con la testa"; in acronimo MWTH).
Controversie
[modifica | modifica wikitesto]Dopo che nel 2020 la versione in bronzo venne installata davanti al tribunale nuovaiorchese, la scultura e il suo autore furono oggetto di alcune polemiche. Alcuni hanno contestato il fatto che la statua fosse stata realizzata da un uomo, vedendo nella sua Medusa una cooptazione del movimento #MeToo, mentre altri accusarono l'opera di eurocentrismo, rammentando come il movimento #MeToo fosse stato fondato da una donna afroamericana.[10] Delle esponenti del movimento criticarono l'idealizzazione del corpo nudo della Gorgone e la sua mancanza di peli pubici, al che Garbati rispose di essersi semplicemente rifatto alla tradizione classica che rappresentava così anche gli uomini.[3][6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b New York, la statua che riscrive la storia è un omaggio al movimento MeToo: ora è Medusa, stuprata e uccisa, che decapita Perseo, su ilmattino.it, 16 ottobre 2020. URL consultato il 18 dicembre 2021.
- ^ Silvia Morosi, «Medusa con la testa di Perseo»: la statua che capovolge il mito greco diventa simbolo del #Metoo, su Corriere della Sera, 16 ottobre 2020. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ a b (EN) Sarah Cascone, The Artist Behind a (Very Questionable) Nude Public Statue of Medusa as a Feminist Avenger Defends His Work, su Artnet News, 13 ottobre 2020. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ a b c d (EN) Annaliese Griffin, The story behind the Medusa statue that has become the perfect avatar for women’s rage, su Quartz. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ (TR) Feminist Medusa, su cumhuriyet.com.tr. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ a b (EN) Livia Gershon, Why a New Statue of Medusa Is So Controversial, su Smithsonian Magazine. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ (EN) November 2018, su MWTH PROJECT. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ (EN) Valentina Di Liscia, In New York City, a Public Statue Reimagines the Myth of Medusa, su Hyperallergic, 12 ottobre 2020. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ New York, Medusa con la testa di Perseo davanti al tribunale di Weinstein, su Metropolitan Magazine, 18 ottobre 2020. URL consultato il 17 dicembre 2021.
- ^ Mario Francesco Simeone, Medusa con la testa di Perseo: polemiche sulla scultura di Luciano Garbati, su exibart.com, 13 ottobre 2020. URL consultato il 17 dicembre 2021.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Fotografie dell'opera sul sito di Luciano Garbati
- Pagina del progetto MWTH Archiviato il 18 dicembre 2021 in Internet Archive.