Mausoleo Schilizzi | |
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Esterno | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Località | Napoli |
Coordinate | 40°48′19.33″N 14°12′07.03″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Arcidiocesi | Napoli |
Stile architettonico | neoegizio |
Inizio costruzione | XIX secolo |
Il mausoleo Schilizzi, noto anche come mausoleo di Posillipo o ara votiva per i caduti della patria, è un monumento funebre dedicato ai caduti della prima guerra mondiale di Napoli.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Sorse nel quartiere Posillipo tra il 1881 ed il 1889 e rappresenta uno dei più interessanti esempi di architettura neoegizia italiana.
Progettato dall'architetto Alfonso Guerra, il mausoleo fu commissionato da Matteo Schilizzi, un banchiere livornese di origine ebrea sefardita e cipriota trasferitosi a Napoli, che intendeva ospitarvi le tombe dei suoi familiari. Nel 1921, fu acquistato dal comune di Napoli e adibito a reliquiario per le salme dei caduti della "Grande Guerra", ivi trasferite nel 1929 dal cimitero di Poggioreale. Attualmente il mausoleo ospita anche i resti dei caduti della seconda guerra mondiale, compresi quelli delle quattro giornate di Napoli.
Alfonso Guerra, nel realizzare l'opera, fuse elementi caratteristici di stili differenti, ispirandosi ai più svariati repertori, come è testimoniato anche dalla pianta della chiesa a tre navate. Nel Novecento furono eseguiti lavori di adattamento, condotti da Camillo Guerra, e posizionate le cariatidi, opera di Giambattista Amendola.
Dal 2010 il mausoleo ed il parco iniziarono ad essere sempre meno accessibili al pubblico, fino ad arrivare all'inagibilità nel 2018[1].
La struttura necessita infatti di importanti lavori strutturali, quantificati in una cifra che oscilla tra i 6 e gli 8 milioni di euro[2]. Esiste un progetto di restauro dell'ingegner Marco Dezzi Bardeschi, datato 2006[3][4], già approvato dal Comune di Napoli con una delibera di giunta del 2015 con esecuzione immediata[5], ma i lavori a distanza di anni non sono mai iniziati per mancanza di risorse economiche.
Nel 2018 il consigliere della Municipalità 1 Francesco Carignani lanciò una petizione online per chiederne il restauro e la riapertura[6][7].
Nel 2024 viene lanciata la campagna crowdfunding per il documentario "Schilizzi e la Grande Meraviglia"[8], prodotto e diretto da Francesco Carignani, attualmente in fase di produzione[9].
Galleria d'immagini
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Durante i lavori nel 1889
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Inaugurazione del mausoleo Schilizzi
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il Mattino 18 ottobre 2019
- ^ Lo SpeakersCorner
- ^ Istituto Politecnico di Milano (PDF), su polimi.it. URL consultato il 23 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2022).
- ^ Il Mattino 10 luglio 2014: Napoli dimentica i suoi eroi, ecco lo stato di abbandono del Mausoleo di Posillipo
- ^ Comune di Napoli
- ^ NapoliToday 23 ottobre 2019: Mausoleo di Posillipo: una petizione per chiederne la riapertura
- ^ Restauriamo e riapriamo il Mausoleo Schilizzi
- ^ Schilizzi e la Grande Meraviglia - documentario--
- ^ NapoliToday 22 febbraio 2024: Un documentario riscopre la storia di Schilizzi e del Mausoleo di Posillipo
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Touring Ed., Napoli, Guide rosse 2007, Codice EAN 9788836543441 (riconoscimento anche da parte del ministero per i beni e le attività culturali)
- Achille della Ragione, Il mausoleo Schilizzi, una potenziale attrazione turistica, Napoli 2015
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sul mausoleo Schilizzi