Mauro Wolf (Trento, 26 ottobre 1947 – Cagiallo, 14 luglio 1996) è stato un semiologo e sociologo italiano.
Era il secondogenito dell'insegnante di musica Cesara Proclemer, diplomata in pianoforte al Conservatorio di Musica Giuseppe Verdi (Milano) e di Remo Wolf, docente di disegno e storia dell'arte e noto pittore e incisore.
Collega di Umberto Eco[1], era considerato uno dei più eminenti sociologi[2] ed esperti di comunicazione italiani[3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo aver conseguito il diploma presso il Liceo classico "G. Prati" e il diploma in pianoforte al Conservatorio di Musica "F. A. Bonporti" a Trento, ed essersi laureato all'Università degli Studi di Firenze nel 1970[3], iniziò la carriera accademica all'Università degli Studi di Urbino nel 1974[3]. L'anno successivo passò all'Università di Bologna[3], della cui scuola di semiologia fu considerato uno degli esponenti più illustri[1]. Ebbe anche importanti mansioni di docenza nei Corsi di Dottorato delle Università di Barcellona, di Grenoble[3] e di San Sebastian.[4]
Negli anni novanta del XX secolo fu uno dei personaggi cardine nella costituzione della neonata Facoltà di Scienze della comunicazione dell'Università della Svizzera italiana[4] dove fece rinascere il corso di giornalismo[3] e ne assunse la direzione[5]. Sua l'idea originale di organizzare a Lugano una manifestazione di prodotti multimediali dell'area linguistica italiana, poi promossa nel 1996 dalla Radiotelevisione della Svizzera italiana e dalla città di Lugano: il Premio Möbius.[6]
A Massagno (Canton Ticino) convolò a nozze il 27 aprile 1973 con Caterina, cittadina ticinese,[4] e visse gli ultimi anni tra Cagiallo dov’era domiciliato, Lugano e Bologna dove insegnava, facendo settimanalmente il pendolare.[3][7][8]
Per la sua statura scientifica, per la peculiarità e l'ampiezza dei suoi studi sulla comunicazione, Mauro Wolf fu e resta un indiscusso punto di riferimento per la comunità scientifica.[3][9]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Sociologie della vita quotidiana (1979)
- Tra informazione ed evasione: i programmi televisivi di intrattenimento (1981)
- Teorie della comunicazione di massa (1985) a cui seguono numerose altre edizioni
- Gli effetti sociali dei media (1992) a cui seguono numerose altre edizioni
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Ugo Volli, Tutti per Eco, Eco per tutti, in La Repubblica, 4 gennaio 1992, p. 33. URL consultato il 7 settembre 2012.
- ^ Paolo Martini, Bravi sociologi, avete sbagliato tutto, in Corriere della Sera, 28 febbraio 1994, p. 23. URL consultato il 7 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2016).
- ^ a b c d e f g h Mauro Wolf, su baskerville.it, Baskerville. URL consultato il 7 settembre 2012.
- ^ a b c Stroncato da un infarto Mauro Wolf, in Corriere del Ticino, 16 luglio 1996, p. 1.
- ^ Cronistoria, su corsodigiornalismo.ch, Corso di giornalismo della Svizzera italiana. URL consultato il 7 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Alessio Petralli, Dieci anni di Premio Möbius Multimedia Lugano (PDF), su www4.ti.ch. URL consultato il 7 aprile 2024.
- ^ Scompare Mauro Wolf, in Corriere del Ticino, 16 luglio 1996, p. 7.
- ^ L’Unità 2, 16 luglio 1996, p. 2.
- ^ Mario Morcellini, L’ironico zelo del massmediologo, in L’Unità 2, 16 luglio 1996, p. 2.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Wolf, Mauro, su sapere.it, De Agostini.
- Bibliografia italiana di Mauro Wolf, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 49298185 · ISNI (EN) 0000 0001 1638 0392 · SBN CFIV011502 · LCCN (EN) n78098222 · BNE (ES) XX1026166 (data) · BNF (FR) cb12343848q (data) |
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