Strage della famiglia Hatuel strage | |
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Tipo | pluriomicidio con armi da fuoco |
Data | 2 maggio 2004 |
Luogo | Gush Katif |
Stato | Palestina |
Coordinate | 31°22′40.93″N 34°21′27.22″E |
Arma | armi automatiche |
Responsabili | 2 attentatori (Ibrahim Hammad e Faisal Abu Maj'ra), la Jihad islamica palestinese e i Comitati Popolari di Resistenza rivendicarono la responsabilità per la strage |
Conseguenze | |
Morti | 7: una donna incinta di 8 mesi e i suoi 4 figli (e 2 attentatori) |
Feriti | 3: 2 soldati delle forze di difesa israeliane, un civile israeliano |
La strage della famiglia Hatuel fu una strage compiuta il 2 maggio 2004, in cui dei militanti palestinesi uccisero Tali Hatuel, una donna ebrea incinta di otto mesi, e le sue quattro figlie, di età compresa tra due e undici anni.[1][2][3] L'attacco avvenne vicino al valico di Kissufim vicino alla loro casa nel blocco di insediamenti israeliani di Gush Katif nella Striscia di Gaza durante la Seconda intifada.[2][3][4] Dopo aver sparato al veicolo in cui guidava Hatuel con le sue figlie, i testimoni dissero che i militanti si avvicinarono al veicolo e spararono ripetutamente agli occupanti a distanza ravvicinata.[3]
Un'alleanza della Jihad islamica palestinese e dei Comitati Popolari di Resistenza rivendicò la responsabilità per l'attacco, affermando che era stato eseguito come rappresaglia per l'uccisione dei leader di Hamas Sheikh Ahmad Yassin e Abdelaziz Rantisi da parte dell'esercito israeliano alcune settimane prima.[3][5]
L'attacco scioccò l'opinione pubblica israeliana[6] e venne classificato da Amnesty International come crimine contro l'umanità.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Michael Feige, Settling in the Hearts: Jewish Fundamentalism in the Occupied Territories, Wayne State University Press, 2009, ISBN 978-0-8143-2750-0. URL consultato il 21 giugno 2021.
- ^ a b (EN) Pregnant mum and four children gunned down, su The Sydney Morning Herald, 3 maggio 2004. URL consultato il 21 giugno 2021.
- ^ a b c d (EN) Gunmen kill Jewish settler family, 3 maggio 2004. URL consultato il 21 giugno 2021.
- ^ (EN) Thousands mourn slain mother, girls, su Haaretz.com. URL consultato il 21 giugno 2021.
- ^ a b (EN) Document, su amnesty.org. URL consultato il 21 giugno 2021.
- ^ (EN) IDF kills top terrorist, su Ynetnews, 25 settembre 2005. URL consultato il 21 giugno 2021.