Attentato del mercato del Carmelo attentato | |
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Tipo | attacco suicida |
Data | 1º novembre 2004 |
Luogo | Mercato del Carmelo, Tel Aviv, Israele |
Stato | Israele |
Coordinate | 32°04′07.26″N 34°46′08.57″E |
Responsabili | Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina rivendicò la responsabilità per l'attentato. |
Conseguenze | |
Morti | 3 civili israeliani (e un attentatore suicida) |
Feriti | 30+ civili israeliani |
L'attentato del mercato del Carmelo fu un attentato suicida avvenuto il 1º novembre 2004 al mercato del Carmelo, situato nel cuore del quartiere degli affari di Tel Aviv, in Israele. 3 civili israeliani furono uccisi nell'attentato e oltre 30 persone rimasero ferite.[1]
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, formazione politica e militare comunista palestinese, rivendicò la responsabilità per questo attacco terroristico.[2]
L'attentato
[modifica | modifica wikitesto]Il 1º novembre 2004, poco dopo le 11:00 locali, un attentatore suicida palestinese che indossava una cintura esplosiva nascosta sotto i vestiti fece esplodere l'ordigno al mercato del Carmelo situato nel cuore del quartiere degli affari di Tel Aviv.[1]
L'esplosione uccise tre civili e ferì oltre 30 persone.[1]
Vittime
[modifica | modifica wikitesto]- Tatiana Ackerman, 32 anni, di Tel Aviv;
- Shmuel Levy, 65 anni, di Giaffa;
- Leah Levine, 64 anni, di Giv'atayim.
I responsabili
[modifica | modifica wikitesto]Il gruppo militante marxista-leninista palestinese Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina rivendicò la responsabilità dell'attentato e affermò che l'attacco era stato effettuato da un palestinese di 16 anni di nome Amar Alfar originario della città palestinese di Nablus, in Cisgiordania.[2]
Reazioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Parti coinvolte
[modifica | modifica wikitesto]- Israele: il portavoce del ministero degli esteri israeliano esortò l'Autorità palestinese a reprimere i militanti armati;[3]
- Autorità nazionale palestinese - Il leader palestinese Yasser Arafat condannò l'attacco e invitò sia i palestinesi che gli israeliani a evitare di uccidere civili;[4]
- Il primo ministro palestinese Ahmed Qurei chiese la fine degli attentati suicidi palestinesi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Bomber attacks Tel Aviv market, 1º novembre 2004. URL consultato il 24 giugno 2021.
- ^ a b (EN) Steven Erlanger, Suicide blast kills 4 at Tel Aviv market / 16-year-old bomber injures 32 others at outdoor stalls, su SFGATE, 2 novembre 2004. URL consultato il 24 giugno 2021.
- ^ (EN) Bomber's family condemn militants, 1º novembre 2004. URL consultato il 24 giugno 2021.
- ^ Arafat Condemns Market Suicide Bombing, su archive.is, 2 febbraio 2013. URL consultato il 24 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2013).