Martin Dzúr | |
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Martin Dzúr nel 1969 | |
Ministro della Difesa Nazionale della Repubblica Socialista Cecoslovacca | |
Durata mandato | 24 aprile 1968 – 11 gennaio 1985 |
Capo del governo | Oldřich Černík Lubomír Štrougal |
Predecessore | Bohumír Lomský |
Successore | Milán Václavík |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Comunista di Cecoslovacchia |
Università | Accademia militare dello stato maggiore generale dell'Unione Sovietica |
Martin Dzúr | |
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Nascita | Ploštín, 12 luglio 1919 |
Morte | Praga, 15 gennaio 1985 |
Dati militari | |
Paese servito | Repubblica Slovacca Unione Sovietica Repubblica Socialista Cecoslovacca |
Forza armata | Esercito slovacco Armata Rossa Esercito popolare cecoslovacco |
Unità | 1ª brigata di fanteria indipendente cecoslovacca |
Anni di servizio | 1941 - 1985 |
Grado | Generale d'armata |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Fronte orientale (1941-1945) |
Battaglie | Offensiva di Kiev Controffensiva di Žytomyr Battaglia del passo di Dukla |
Decorazioni | Ordine di Klement Gottwald |
Studi militari | Accademia militare dello stato maggiore generale dell'Unione Sovietica |
"fonti nel corpo del testo" | |
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Martin Dzúr (Ploštín, 12 luglio 1919 – Praga, 15 gennaio 1985) è stato un generale e politico cecoslovacco, fu ministro della difesa della Repubblica Socialista Cecoslovacca dal 1968 al 1985.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dzúr entrò nell'Esercito slovacco nel 1941 per svolgere il servizio militare obbligatorio,[1] ma nel 1943 disertò e si rifugiò in Unione Sovietica. Quello stesso anno entrò nell'Armata Rossa e si iscrisse al Partito Comunista di Cecoslovacchia allora illegale.[2] Successivamente comincio a servire nella 119ª brigata sovietica. Nel 1946 dopo la fine della Seconda guerra mondiale divenne capitano nella brigata indipendente cecoslovacca addestrata dai sovietici.[3][4]
Nel 1959, fu nominato vice-ministro della difesa.[4] Fu nominato effettivo ministro della difesa al posto di Bohumír Lomský dal presidente Ludvík Svoboda nell'aprile del 1968.[5][6] Quattro mesi dopo la sua nomina l'URSS invase la Cecoslovacchia nell'agosto del 1968.[7] Negli immediati momenti in seguito all'invasione, fu arrestato nel suo ufficio da due ufficiali sovietici.[8] Ivan Eršov capo di stato maggiore sovietico durante l'invasione, affermò nel 1989 che Dzúr si rifiutò inizialmente di prendere ordini dai sovietici, argomentando che solo Alexander Dubček, segretario del Partito Comunista Cecoslovacco, poteva dargli degli ordini. Dopo tale episodio, Andrej Grečko, ex comandante del Patto di Varsavia, telefonò a Dzúr avvertendolo che se "solo un soldato cecoslovacco avesse sparato un solo colpo, lo avrebbe personalmente impiccato". Dzúr ebbe solo il permesso di chiamare Dubček per informarlo dell'invasione.[8] Il 28 settembre 1968 incrementò il numero delle postazioni militare cecoslovacche accessibili ai sovietici.[9]
Dzúr fu eletto nel comitato centrale del Partito Comunista di Cecoslovacchia nel 1971. Il suo mandato come ministro della difesa fini l'11 gennaio 1985 quando si ritirò per problemi di salute. Fu rimpiazzato da Milán Václavík.
Dzúr fu uno dei più stretti alleati di Alexander Dubček. In un rapporto della CIA del 1970 fu descritto come un moderato al pari di Dubček.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Dzúr morì il 15 gennaio 1985, solo tre giorni dopo essersi dimesso a causa di una "seria e lunga malattia".
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze cecoslovacche
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Martin Dzur". Munzinger. Retrieved 7 September 2013.
- ^ "Martin Dzur, Czechoslovak Military Chief". Los Angeles Times. 17 January 1985. Retrieved 7 September 2013.
- ^ "Gen. Martin Dzur, 65; Czechs' Defense Chief". The New York Times. Vienna. Reuters. 17 January 1985. Retrieved 7 September 2013.
- ^ a b "Martin Dzúr". The Evening Independent. Prague. AP. 16 January 1985. Retrieved 7 September 2013.
- ^ Carole Fink; Philipp Gassert; Detlef Junker (28 October 1998). 1968: The World Transformed. Cambridge University Press. p. 124. ISBN 978-0-521-64637-6. Retrieved 7 September 2013.
- ^ "Former presidents". Prague Castle. Retrieved 7 September 2013.
- ^ Lars Erik Nelson (15 December 1989). "Moscow: It was 'A Mistake' Crushing of Czech Revolt Recalled". Philly. Washington. Retrieved 7 September 2013.
- ^ a b Matthew J. Ouimet (2003). The Rise and Fall of the Brezhnev Doctrine in Soviet Foreign Policy. Chapel Hill, NC: University of North Carolina Press. p. 40. Retrieved 7 September 2013.
- ^ Jaromir Navratil (1998). The Prague Spring 1968: A National Security Archive Documents Reader. Budapest: Central European University Press. Retrieved 18 October 2013.
Altri progetti
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