Maronea | |
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Nome originale | Μαρώνεια |
Cronologia | |
Fondazione | VI secolo a.C. |
Amministrazione | |
Territorio controllato | Strime (contesa da Taso) |
Territorio e popolazione | |
Lingua | Greco antico |
Localizzazione | |
Stato attuale | ![]() |
Località | Maronia |
Coordinate | 40°53′38.4″N 25°31′55.2″E |
Cartografia | |
Maronea (in greco antico: Μαρώνεια?, Maróneia) era una città della Tracia nell'antica Grecia.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Secondo il mito greco, Maronea sarebbe stata fondata da Marone, anziano sacerdote appartenente alla popolazione dei Ciconi, oppure dai Ciconi dopo la morte di lui [1]. Diodoro Siculo collega invece le origini della città a un seguace del culto di Osiride.[2] Secondo lo Pseudo-Scimno venne fondata da Chio nella prima metà del VI secolo a.C.[3] Secondo Plinio il Vecchio, il suo antico nome era Ortagures.[4] Era ubicata sulle colline di Aghios Gheorgis e, secondo alcuni ritrovamenti archeologici, era una delle più antiche città della Tracia.
Era vicina a Ismara, menzionata da Omero nell'Odissea.[5] Alcuni studiosi identificano Maronea con Ismaros.[6] Omero narra che la città venne saccheggiata da Ulisse che risparmiò Marone, che egli identifica come un sacerdote di Apollo. Marone avrebbe offerto ad Ulisse vino, oro e argento.
Nell'antica Grecia e nell'antica Roma, Maronea era famosa per la produzione di vino. Il suo vino era stimato in tutto il mondo e si diceva che possedesse l'odore del nettare[7] e potesse essere miscelato con venti o più volte il suo volume in acqua.[8] Che la gente di Maronea venerasse Dioniso, non lo si apprende soltanto dal suo famoso Santuario, le cui fondamenta sono ancora visibili oggi, ma anche dalle monete della città.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/51/Maroneia_tetradrachma_78000283.jpg/220px-Maroneia_tetradrachma_78000283.jpg)
Nel 200 a.C. venne conquistata da Filippo V di Macedonia, che sfogò la sua rabbia trucidando un gran numero di abitanti della città.[9] La Repubblica romana, successivamente, concesse Maronea a Attalo, re di Pergamo, ma quasi subito revocò il dono e dichiarò Maronea città libera.[10]
Maronea era la più grande e più importante di tutte le antiche colonie greche della Tracia occidentale. La città doveva la sua prosperità al vasto e ricco territorio e anche al porto che favorì lo sviluppo di un'intensa attività commerciale. Inoltre, i Romani avevano concesso molti privilegi alla città, come ad esempio la libertà e l'ampliamento del suo territorio, dove venne sviluppata una fitta rete di insediamenti rurali.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Euripide, Ciclope, v. 100, 141.
- ^ Diodoro Siculo, I, 20.
- ^ Pseudo-Escimno, 676 ff.
- ^ Plinio, IV, 11, 18.
- ^ Omero, Odissea, IX, 196-211.
- ^ Isaac, B., (1986), The Greek Settlements in Thrace Until the Macedonian Conquest, p. 113.
- ^ Nonno di Panopoli, I, 12; XVII, 6; XIX, 11.
- ^ Omero, Odissea, IX, 209; Plinio, XIV, 4, 6.
- ^ Tito Livio, XXXI, 16; XXXIX, 24. Polibio, XXII, 6, 13; XXIII, 11, 13.
- ^ Polibio, XXX, 3.
- ^ D. C. Samsaris, Historical Geography of Western Thrace during the Roman Antiquity (in Greek), Thessaloniki 2005, p. 97-108.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Durando, Furio, Greece, a guide to the archaeological sites, 2004.
- Psoma, Selene, Chryssa Karadima and Domna Terzopoulou, The Coins from Maroneia and the Classical City at Molyvoti: a contribution to the history of Aegean Thrace (Athens: Diffusion de Boccard, 2008) (Meletemata, 62).
- (EN) William Smith (a cura di), Maroneia, in Dictionary of Greek and Roman Geography, 1890.
Altri progetti
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