Mark Joseph Seitz vescovo della Chiesa cattolica | |
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Monsignor Seitz all'epoca in cui era vescovo ausiliare di Dallas. | |
Paratum cor meum | |
Titolo | El Paso |
Incarichi attuali | Vescovo di El Paso (dal 2013) |
Incarichi ricoperti |
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Nato | 10 gennaio 1954 a Milwaukee |
Ordinato diacono | 7 aprile 1979 dal vescovo Thomas Ambrose Tschoepe |
Ordinato presbitero | 17 maggio 1980 dal vescovo Thomas Ambrose Tschoepe |
Nominato vescovo | 11 marzo 2010 da papa Benedetto XVI |
Consacrato vescovo | 27 aprile 2010 dal vescovo Kevin Joseph Farrell (poi cardinale) |
Mark Joseph Seitz (Milwaukee, 10 gennaio 1954) è un vescovo cattolico statunitense, dal 6 maggio 2013 vescovo di El Paso.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Mark Joseph Seitz è nato a Milwaukee, nel Wisconsin, il 10 gennaio 1954 ed è il maggiore di dieci fratelli.[1][2][3]
Formazione e ministero sacerdotale
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1972 è entrato nel seminario "Santissima Trinità" dell'Università di Dallas. Nel 1976 ha conseguito il Bachelor of Arts in filosofia, nel 1980 il Master of Divinity e nel 1982 il Master of Arts in teologia. Nell'estate del 1984 ha seguito un corso di liturgia presso l'Università di Notre Dame a South Bend. Nel 1985 ha ottenuto il Master of Arts in studi liturgici il College of Saint Benedict and Saint John's University a Collegeville, nel Minnesota. Nell'estate dell'anno successivo ha seguito un corso di spiritualità presso la Dusquesne University a Pittsburgh. Nell'autunno del 2002 ha seguito un internariato presso il National Catholic Bioethics Center di Boston.[1][2][3]
Il 7 aprile 1979 è stato ordinato diacono per la diocesi di Dallas nella cappella del seminario "Santissima Trinità" di Irving da monsignor Thomas Ambrose Tschoepe. Il 17 maggio 1980 è stato ordinato presbitero nella chiesa di Santa Giovanna d'Arco a Okauchee Lake da monsignor Thomas Ambrose Tschoepe. In seguito è stato vicario parrocchiale della parrocchia del Buon Pastore a Garland dal 1980 al 1984; cappellano delle Catholic Daughters of America dal 1981 al 1984; professore aggiunto di liturgia e teologia sacramentaria presso l'Università di Dallas dal 1985 al 1993; direttore del comitato per la formazione permanente del clero dal 1985 al 1996; padre spirituale del seminario "Santissima Trinità" di Irving dal 1986 al 1987; direttore liturgico dello stesso dal 1986 al 1993; vice-rettore del seminario dal 1987 al 1993; parroco della parrocchia di San Giuseppe a Waxahachie dal 1993 al 2002; vicario foraneo del primo decanato dal 1996 al 2001; parroco della parrocchia di Santa Rita a Dallas dal 2003 al 2010; vicario foraneo del quinto decanato dal 2004 al 2007 e vicario generale e parroco della parrocchia di Tutti i Santi a Dallas dal 2010.[1][2][3] Nel 2009 ha donato un rene a una parrocchiana.[4]
È stato anche membro della commissione liturgica diocesana dal 1985 al 1987; membro del consiglio presbiterale dal 1988 al 1993, dal 1999 al 2006 e dal 2007 al 2013; direttore spirituale per il Dallas/Fort Worth Courage dal 1998 al 2010; membro del team diocesano di solidarietà per l'Honduras dal 2002 al 2010; membro del collegio dei consultori dal 2007 al 2013; membro del consiglio di amministrazione del BirthChoice Catholic Crisis Pregnancy Center dal 2009 al 2010 e membro del consiglio di amministrazione di Catholic Legal Immigration Network (CLINIC).[1][2][3]
Il 30 agosto 2004 è stato nominato cappellano di Sua Santità.[2]
Ministero episcopale
[modifica | modifica wikitesto]L'11 marzo 2010 papa Benedetto XVI lo ha nominato vescovo ausiliare di Dallas e titolare di Cozila.[2] In occasione della nomina ha dichiarato: "Ho imparato nel corso degli anni che seguire Cristo è un'avventura piena di tuffi e svolte totalmente inaspettati. Quando dai la tua vita al suo servizio, è meglio che impari a goderti il viaggio". Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il 27 aprile successivo dal vescovo di Dallas Kevin Joseph Farrell, co-consacranti il vescovo emerito della stessa diocesi Charles Victor Grahmann e il vescovo di Shreveport Michael Gerard Duca.[2]
Nel marzo del 2012 ha compiuto la visita ad limina.
Il 6 maggio 2013 papa Francesco lo ha nominato vescovo di El Paso.[3] Ha preso possesso della diocesi il 9 luglio successivo con una cerimonia nel centro congressi di El Paso.[1]
Il vescovo Seitz è un sostenitore del trattamento umano di migranti, rifugiati e richiedenti asilo che arrivano al confine meridionale del paese. Il 27 giugno 2019, ha eseguito un'azione pubblica in cui lui e i membri dell'Hope Border Institute hanno scortato sette richiedenti asilo centroamericani al ponte internazionale di Santa Fe di Ciudad Juárez per assisterli nella richiesta di asilo.[5]
Il 18 luglio 2017, ha pubblicato una lettera pastorale sull'immigrazione in cui ha affermato che "i leader eletti non hanno ancora raccolto il coraggio morale per attuare una riforma permanente e globale dell'immigrazione" e ha elogiato gli sforzi di "individui, famiglie, pastori eroici, religiosi, parrocchie e istituzioni che si dedicano al servizio di migranti e rifugiati e fanno campagna contro la militarizzazione del nostro confine". Ha espresso preoccupazione per le famiglie di immigrati che temono la separazione e per le forze dell'ordine che "mettono le loro vite in pericolo per arginare il flusso di armi e droga" ma che sono "turbate nella coscienza dalla retorica politica che divide e dai nuovi editti provenienti da Washington, DC". Ha condannato i centri di detenzione per immigrati basati sul profitto, l'ostilità mostrata ai richiedenti asilo e "il disprezzo dei nostri fratelli e sorelle musulmani".[6]
All'indomani della strage di El Paso del 3 agosto 2019, ha scritto una lettera pastorale sul razzismo e la supremazia bianca in cui ha scritto che: "Se siamo onesti, il razzismo riguarda davvero l'avanzare, puntellare e non riuscire a opporsi a un sistema di privilegio e vantaggio bianco basato sul colore della pelle. Quando questo sistema inizia a plasmare le nostre scelte pubbliche, a strutturare la nostra vita comune e diventa uno strumento di classe, questo è giustamente chiamato razzismo istituzionalizzato. L'azione per costruire questo sistema di odio e l'inazione per opporsi al suo smantellamento è ciò che giustamente chiamiamo supremazia bianca. Questo è il maligno e il "padre della menzogna" (Gv. 8, 44) incarnato nelle nostre scelte e stili di vita quotidiani, nelle nostre leggi e istituzioni".[7] La lettera pastorale ricorda la storia del razzismo negli Stati Uniti, in particolare la storia del colonialismo e del terrore razziale al confine tra Stati Uniti e Messico. Invita i cattolici a lottare contro il razzismo e riconosce il sostegno della Chiesa cattolica negli Stati Uniti al divieto di vendita di armi d'assalto.
Nel febbraio del 2020 il vescovo Seitz, insieme ai vescovi del Texas, dell'Arkansas e dell'Oklahoma, si è incontrato con papa Francesco a Roma nell'ambito della visita ad limina. Il pontefice ha donato al vescovo Seitz cinquanta rosari che aveva personalmente benedetto per i sopravvissuti alla sparatoria di El Paso.[8]
In seno alla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti è membro del sottocomitato per gli affari ispanici, del comitato per il culto divino, del comitato per la vita e del sottocomitato per la Chiesa in America latina.[1][2]
È anche membro del Courage International Episcopal Board dal 2015, moderatore episcopale del National Catholic Risk Retention Group, Inc dal 2016, moderatore episcopale della National Pastoral Musicians Association dal 2017 e membro del consiglio di amministrazione di Catholic Charities dal 2019.[1]
Nel giugno 2024 ha criticato pubblicamente il temporaneo blocco governativo sul fronte dell'immigrazione.[9]
Parla l'inglese e lo spagnolo.[2][3]
È membro di quarto grado dei Cavalieri di Colombo e membro dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.[1]
Genealogia episcopale e successione apostolica
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.I.
- Cardinale Costantino Patrizi Naro
- Cardinale Lucido Maria Parocchi
- Papa Pio X
- Papa Benedetto XV
- Papa Pio XII
- Cardinale Francis Joseph Spellman
- Cardinale Terence James Cooke
- Cardinale Theodore Edgar McCarrick
- Cardinale Kevin Joseph Farrell
- Vescovo Mark Joseph Seitz
La successione apostolica è:
- Vescovo Anthony Cerdan Celino (2023)
Araldica
[modifica | modifica wikitesto]Stemma | Titolare | Descrizione [10] |
Mark Joseph Seitz Vescovo di El Paso |
Partito semitroncato:[11] al primo[12] d'azzurro a due pile rovesciate scorciate e trifogliate d'argento, sormontate da una stella (5) dello stesso, bordato ondato dello stesso a destra e in punta; al capo d'oro all'ancora cordata d'azzurro; al secondo[13] d'argento alla rosa al naturale e al trifoglio di verde, alla fascia abbassata d'argento filettata d'azzurro, caricata di tre biglietti d'oro bordati d'azzurro, ciascuno caricato da una losanga di rosso, bordata cucita d'aranciato e ribordata cucita d'azzurro attraversante sul tutto, addestrata e sinistrata da due scaglioni coricati di carnagione, al filetto d'aranciato attraversante; al terzo[14] di rosso al leone d'oro alato d'argento tenente un libro aperto dello stesso caricato del motto "PAX TIBI MARCE EVANGELISTA MEVS" di nero.
Ornamenti esteriori da vescovo. Motto: "Paratum cor meum" ("Il mio cuore è pronto").[15] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h (EN) Curriculum di monsignor Mark Joseph Seitz, su elpasodiocese.org. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ a b c d e f g h i Nomina di Ausiliari di Dallas (U.S.A.), in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 11 marzo 2010. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ a b c d e f Rinuncia del Vescovo di El Paso (U.S.A.) e nomina del successore, in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 6 maggio 2013. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Priest donates own ‘holy kidney’ to ailing parishioner, in Catholic News Agency, 13 novembre 2009. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Texas Bishop helps migrant family cross into U.S. on asylum trek, in America Magazine, 28 giugno 2019. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Rhina Guidos, Bishop Mark Seitz denounces hateful words, militarization of border, in National Catholic Reporter, 18 luglio 2017. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Night Will Be No More. Pastoral Letter to People of God in El Paso, su hopeborder.org. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Erika Esquivel, Pope Francis gives Bishop Seitz 50 rosaries to give to El Paso shooting victims, families, in KFOX, 31 gennaio 2020. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ (EN) Nick Mordowanec Staff Writer, Texas bishop slams Biden's border change: "Deeply disturbed", su Newsweek, 6 giugno 2024. URL consultato il 15 settembre 2024.
- ^ (EN) Stemma di monsignor Edward James Burns, su elpasodiocese.org. URL consultato il 26 ottobre 2020.
- ^ Secondo la tradizione araldica ecclesiastica dei paesi anglosassoni, lo stemma del vescovo è impalato con quello della diocesi a simboleggiare la relazione tra l'uomo e l'ufficio che ricopre.
- ^ Stemma della diocesi di El Paso. L'azzurro e l'argento onorano la Madonna nel titolo di Immacolata Concezione, patrona degli Stati Uniti. Il bordo ondulato simboleggia il fiume Rio Grande. Nello stemma la linea ondulata circonda una parte di stemma che rappresenta un'isola. "Ysleta" fu infatti il primo nome della città di El Paso. Le due forme triangolari alte e strette rappresentano le montagne che formano il passo da cui prende il nome la città di El Paso. Esse sono sormontate da trifogli. Questi, insieme alle montagne triangolari, ricordano la Santissima Trinità che è alla base della fede cristiana. I trifogli sono anche un omaggio al patrono della cattedrale, San Patrizio. La stella nel campo inferiore ricorda sia, la stella solitaria, un simbolo dello Stato del Texas, sia la Stella Polare, un riferimento al nome antico completo di "El Paso del Norte". Per i cristiani, la Stella Polare è anche Cristo che orienta e indica la vera casa in paradiso. Nel capo dello stemma vi è un'ancora azzurra su campo oro. Questa ancora è tratta dallo stemma di papa Pio X che nel 1914 eresse la diocesi. L'ancora, simbolo di speranza, era presente anche nello stemma da vescovo ausiliare di monsignor Seitz. Un antenato del vescovo, Roger Williams, fu un ministro battista che fondò il Rhode Island, la prima colonia a sancire i principi della libertà di religione e della libertà di coscienza. L'aveva inserita come segno di speranza nell'essere efficace a lavorare con persone di altre fedi e nel contribuire al bene della nazione.
- ^ Parte personale. Contiene una rosa al naturale e un trifoglio verde. La rosa rossa è la "rosa della vita". Con essa il vescovo vuole rappresentare il suo impegno per il Vangelo della vita ed è un'espressione della sua preoccupazione che la dignità della vita umana sia rispettata in tutte le sue fasi dal concepimento alla morte naturale. Il trifoglio rappresenta le origini irlandesi del vescovo e l'importanza di insegnare la fede. Ricorda anche San Patrizio, uno dei missionari più efficaci della fede cristiana. Il motivo della fascia onora l'eredità dei nativi americani che il vescovo condivide e il suo desiderio di servire i nativi americani.
- ^ Parte personale. Il leone alato è il simbolo di San Marco evangelista. Esso è il patrono del vescovo ed egli spera di imitarlo nel suo servizio agli Apostoli Pietro e Paolo e nella sua capacità di tradurre efficacemente la Fede a coloro che avevano bisogno di ascoltare il messaggio di salvezza. Il leone è anche un simbolo della Baviera, luogo di origine di alcuni antenati paterni.
- ^ Questa frase si trova in due salmi, il salmo 57 e il salmo 108. Essa riflette la fermezza e la risposta illimitata alla volontà di Dio che il vescovo vuole coltivare nella sua vita. Il motto è anche un omaggio al vescovo Thomas Ambrose Tschoepe che lo ha ordinato presbitero in quanto anche egli aveva scelto questa espressione come motto. Monsignor Seitz considera Tschoepe un modello molto importante nella sua vita.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Mark Joseph Seitz, in Catholic Hierarchy.