Marie-Louise Lachapelle (Parigi, 1º gennaio 1769 – Parigi, 4 ottobre 1821) è stata una ginecologa ostetrica francese, considerata la fondatrice dell'ostetricia moderna.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Lachapelle nacque a Parigi, figlia unica di una nota ostetrica, Marie Jonet, e di Louis Dugès, un funzionario della sanità.[1] Anche sua nonna era stata una ostetrica. Fin da giovane cominciò anche lei a lavorare come ostetrica grazie agli insegnamenti che sua madre le diede fin da piccola. Nel 1792 si sposò con un chirurgo che lavorava all'Hôpital Saint-Louis.[2]
Tra il 1792 e il 1795 diede alla luce una figlia e cessò temporaneamente di lavorare. Dopo la morte del marito però, verificatasi dopo tre anni di matrimonio, si trovò ad essere la sola responsabile del mantenimento della figlia, cosa che la convinse a riprendere il proprio lavoro come levatrice.[3]
Sua figlia non proseguì la tradizione famigliare di specializzarsi in ostetricia ed entrò in convento.[4] Lachapelle morì a Parigi[5] di cancro allo stomaco nel 1821 dopo un breve periodo di malattia.[6]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Mentre sua madre era ancora in vita, il reparto maternità era stato riorganizzato, e Lachapelle la assisteva come capo-osterica associata. All'età di 12 anni già collaborava anche in caso di parti complicati.[4]
Con la morte della madre nel 1797 Lachapelle ereditò la sua posizione direttiva presso l'Hôtel-Dieu, il più grande ospedale pubblico di Parigi. La struttura ospedaliera assisteva i poveri ed era sostenuto economicamente dalla cattedrale di Notre-Dame. Si trattava del migliore ospedale ostetrico del tempo. Lachapelle passò parte del 1796 e del 1797 ad ampliare i suoi studi di ostetricia con Franz Naegele,[7]
Jean-Louis Baudelocque (1745 – 1810), il primo titolare di una cattedra universitaria di ostetricia in Francia, si rese conto della necessità di una scuola organizzata per formare le levatrici. Vista l'esperienza medica di Lachapelle e la sua ottima reputazione, le chiese di dirigere questa nuova scuola di ostetricia, e un ospedale infantile che il governo di Napoleone realizzò a Port Royal, l'"Hospice de la Maternité" (o "Maternité"). Con l'obiettivo di migliorare ulteriormente le proprie conoscenze in campo ostetrico, Lachapelle si recò a Heidelberg per studiare, ritornando poi a Parigi, dove divenne la direttrice della "Maternité", che costituiva un ramo dell'Hôtel-Dieu .[3][8]
Lachapelle morì prima di aver portato a termine il libro, che venne completato da suo nipote Antoine Louis Dugès, anch'egli ostetrico, il quale lo pubblicò nel 1825 con il titolo Pratique des accouchements; ou Mémoires et observaciones choisies, sur les points les plus importants de l'art (Pratica dei parti, o memorie ed osservazioni scelte sui punti più importanti di quest'arte; della signora Lachapelle,... pubblicato da Ant. Dugès, suo nipote ... ;[9]. Quest'opera influenzò profondamente la pratica dell'ostetrica per tutto l'Ottocento. In questo libro risulta tra l'altro evidente la sua contrarietà all'utilizzo del forcipe durante il parto, almeno nella maggior parte dei casi, e il suo sostegno alla minimizzazione dell'intervento dei medici nel corso del parto stesso.
Principali contributi all'ostetricia
[modifica | modifica wikitesto]- Lachapelle si adoperò perché durante il parto venissero ridotti al minimo gli "spettatori" (solo la madre, le levatrici ed eventualmente il medico potevano essere presenti nella sala-parto).
- Sutura immediata in caso di lacerazione del perineo.
- Metodica di intervento nel caso di placenta previa.
- Metodiche in grado di evitare l'uso del forcipe.
Un suo importante contributo fu la tenuta di statistiche relative alla sua professione che curò durante la sua lunga carriera, che sarebbero state poi abbondantemente utilizzate.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (ES) A. Jourcin i Ph Van Tieghem, Diccionario de las mujeres célebres, 1970, p. 150.
- ^ (FR) Alphonse Mahul, Annuaire nécrologique ou complément annuel et la continuación de toutes les biographies ou Dictionnaires historiques, vol. 2, Parigi, Ponthieu, 1822, p. 229.
- ^ a b (ES) Marilyn Bailey Ogilvie, El Diccionario Biográfico de Mujeres en la Ciencia: LZ., Taylor & Francis, 2000, p. 731.
- ^ a b June K. Burton, Napoleón y la cuestión de la mujer: Discursos del otro sexo en la educación francesa, Medicina y Derecho Médico 1799-1815, Texas Tech University Press, 2007, p. 98.
- ^ Enciclopedia Treccani, LACHAPELLE, Marie-Louise.
- ^ (EN) Sophia Jex-Blake, Medical Women: A Thesis and a History, Oliphant, Anderson, & Ferrier, 1886. URL consultato il 14 febbraio 2022.
- ^ June K. Burton però mette in dubbio la cosa, vedi:(EN) June K. Burton, Napoleon and the woman question: Discourses of the other sex in French education, medicine, and medical law 1799-1815, p. 101.
- ^ Enciclopedia Espasa, vol. 29, 1916, p. 174, ISBN 84-239-4529-4.
- ^ (FR) Pratique des accouchemens ou Mémoires et observations choisies, sur les points les plus importans de l'art; par Mme Lachapelle,... publiés par Ant. Dugès, son neveu.... URL consultato il 12 ottobre 2021.
- ^ La più conosciuta di queste serie statistiche comprende 15 652 parti distribuiti su 9 quasi anni , vedi (FR) Pratique des accouchemens: ou, Mémoires, et observations choisies ..., volume 1, pagina 9)
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Arturo Castiglioni, LACHAPELLE, Marie-Louise, in Enciclopedia Italiana, Istituto Treccani, 1933. URL consultato l'11 marzo 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Marie-Louise Lachapelle
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lachapelle, Marie-Louise, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Opere di Marie-Louise Lachapelle, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 357130 · ISNI (EN) 0000 0000 1071 6011 · CERL cnp00999371 · LCCN (EN) no2011132152 · GND (DE) 100508278 · BNF (FR) cb106927203 (data) |
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