Maria Tindara Gullo | |
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Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 15 marzo 2013 – 22 marzo 2018 |
Legislatura | XVII |
Gruppo parlamentare | - Partito Democratico (fino al 14/12/2015) - Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente (dal 15/12/2015) |
Coalizione | Italia. Bene Comune |
Circoscrizione | Sicilia 2 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Forza Italia (dal 2015) In precedenza: PD (fino al 2015) |
Titolo di studio | Laurea in economia e commercio |
Professione | Impiegato |
Maria Tindara Gullo detta Mariella (Patti, 27 febbraio 1964) è una politica italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureata in economia e commercio, è impiegata.
Attività politica
[modifica | modifica wikitesto]Alle elezioni politiche del 2013 viene eletta alla Camera dei Deputati, nella circoscrizione Sicilia 2, tra le file del Partito Democratico.
Il 15 maggio 2014 ha votato insieme ad altri 6 colleghi del PD (Maria Gaetana Greco, Gero Grassi, Tommaso Ginoble, Maria Amato, Paola Bragantini e Beppe Fioroni) contro il via libera all'arresto di Francantonio Genovese andando contro la decisione del proprio partito.
Il 7 dicembre 2015 abbandona assieme allo stesso Francantonio Genovese il Partito Democratico per aderire ufficialmente a Forza Italia, in contrasto con l'idea del partito di votare a favore dell'arresto di Genovese. Ha dichiarato in tale occasione: "la decisione di aderire a FI è quella di scegliere un partito di centro che si sta rinnovando e guarda con sensibilità simili a quelle mie e del mio elettorato alle problematiche dell'Italia, in generale, e della Sicilia in particolare."[1] Alle elezioni politiche del 2018, si candida per un seggio alla Camera dei Deputati, ma viene sconfitta dal grillino Alessio Villarosa, concludendo quindi la propria esperienza parlamentare.
Controversie
[modifica | modifica wikitesto]È figlia dell'ex vicesindaco di Patti, Francesco Gullo, e cugina di Luigi Gullo, che nel 2011 era candidato a sindaco di Patti. Tutti e tre sono stati coinvolti nell'inchiesta "Fake", con l'accusa di falso ideologico.[2] In occasione delle elezioni amministrative del 2011 in Sicilia, in cui era candidata consigliera comunale, la Gullo avrebbe falsamente dichiarato di essere residente a Patti, pur continuando a vivere a Montagnareale. Nel corso della stessa indagine il padre Francesco Gullo venne arrestato per associazione a delinquere, falso in concorso e voto di scambio.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Openpolis.it, su blog.openpolis.it. URL consultato il 17 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2016).
- ^ Il Fatto Quotidiano
- ^ Giornalettismo Archiviato il 5 marzo 2016 in Internet Archive.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maria Tindara Gullo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Maria Tindara Gullo, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- Maria Tindara Gullo, su Openpolis, Associazione Openpolis.