Magaldrato | |
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Nome IUPAC | |
alluminato di magnesio monoidrato | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | AlMg2(OH)7·H2O |
Massa molecolare (u) | 212.66 g/mol |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 616-176-2 |
Codice ATC | A02 |
PubChem | 3086011 |
SMILES | [OH-].[O-]S(=O)(=O)[O-].[Mg+2].[Al+3] |
Dati farmacologici | |
Modalità di somministrazione | orale |
Dati farmacocinetici | |
Biodisponibilità | trascurabile |
Metabolismo | nullo |
Escrezione | fecale e renale |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | --- [1] |
Il magaldrato (nome DCI), alluminato di magnesio monoidrato, è un comune farmaco antiacido usato per il trattamento di ulcera duodenale, ulcera gastrica, esofagite da reflusso. In Italia il farmaco è venduto dalla società farmaceutica Takeda con il nome commerciale di Riopan nella forma farmaceutica di compresse masticabili da 800 mg e di sospensione (80 mg/ml) o gel orale. Altre società farmaceutiche commercializzano la molecola con il nome di Magaltop, Magralibi e Gadral.
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]Magaldrato agisce tramite la neutralizzazione dell'acido gastrico. L'attività antiacida comporta un rapido innalzamento del pH gastrico ad un valore compreso tra 3 e 5. Come effetto aggiuntivo la pepsina viene ad essere prima inattivata ed infine assorbita dal magaldrato. Il farmaco è in grado di legare una notevole quantità di sostanze contenute nel reflusso duodeno-gastrico e tale legame è dose-dipendente e pH-dipendente. Tra le sostanze legate si segnalano gli acidi biliari e la lisolecitina, noti aggressori in caso di gastrite, esofagite, ulcera peptica e ulcera da stress. È stato calcolato che 800 mg di magaldrato siano sufficienti a neutralizzare circa 18-25 mEq di acido cloridrico.[2][3] Tra i vantaggi del farmaco vi è pure un basso contenuto di sodio.[4]
Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]Dopo somministrazione orale magaldrato non risulta assorbito dal tratto gastrointestinale. Nel corso del processo di neutralizzazione degli ioni H+ vengono rilasciate piccole quantità di ioni magnesio (Mg2+) ed alluminio (Al3+). Questi cationi nel transito intestinale, formano sali di fosfato poco solubili e perciò vengono in gran parte escreti nelle feci. L'uso per lungo periodo di antiacidi contenenti alluminio può comportare una riduzione nell'assorbimento dei fosfati.
Usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]Magaldrato trova indicazione nel trattamento dei soggetti affetti da ulcera duodenale e gastrica,[5] da ulcera da stress,[6][7] da esofagite da reflusso[8] e nella terapia sintomatica della gastropatia cronica caratterizzate da iperacidità.
Effetti collaterali ed indesiderati
[modifica | modifica wikitesto]Ad alti dosaggi e con un uso prolungato nel tempo magaldrato può portare ad un incremento della defecazione e ad una riduzione della consistenza delle feci, talvolta con diarrea franca. Molto più raramente il farmaco può alterare la funzionalità del tratto gastrointestinale, provocando occasionalmente stitichezza. Soprattutto nei soggetti con insufficienza renale ed a seguito di uso prolungato, specie se ad alte dosi, è possibile il verificarsi di accumuli plasmatici e tissutali di alluminio, in particolare nel tessuto nervoso ed osseo. A questo proposito si ricorda che lo sviluppo di encefalopatie può correlare con elevati livelli di alluminio sierico. In alcuni pazienti è possibile il manifestarsi di una deplezione di fosfati.
Controindicazioni
[modifica | modifica wikitesto]Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo oppure ad uno qualsiasi degli eccipienti. È inoltre controindicato nei soggetti affetti da porfiria, ipofosfatemia e grave insufficienza renale (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min). L'età pediatrica e lo stato di cachessia sono ulteriori controindicazioni.
Dosi terapeutiche
[modifica | modifica wikitesto]Nei soggetti adulti è consigliata l'assunzione di una compressa di magaldrato da 800 mg, quattro volte al giorno, un'ora dopo i pasti principali e subito prima di recarsi a letto. Il paziente non deve deglutire le compresse intere, ma succhiarle o masticarle. Per la sospensione orale valgono analoghe indicazioni, tenendo presente che 10 ml di sospensione equivalgono ad una compressa da 800 mg.
Interazioni
[modifica | modifica wikitesto]Magaldrato può influenzare negativamente l'assorbimento di altri farmaci ed in particolare di: tetracicline, chinolonici (ciprofloxacina, ofloxacina, norfloxacina ed altri), benzodiazepine, clorpromazina, isoniazide, indometacina, acido cheno ed ursodesossicolico e preparati a base di ferro.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sigma Aldrich; rev. del 10.11.2013
- ^ (EN) C. Baur, A. Becker, R. Linder e T. Schwan, [Neutralizing capacity, pepsin inactivation and binding to bile acids and lysolecithin of the antacid magaldrate (author's transl)], in Arzneimittelforschung, vol. 31, n. 3, 1981, pp. 504-7, PMID 6784737. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ (EN) J.E. Beneyto, J.L. Fábregas, J. Moragues e R.G. Spickett, Evaluation of a new antacid, almagate, in Arzneimittelforschung, vol. 34, 10A, 1984, pp. 1350-4, PMID 6439224.
- ^ (EN) D.F. McCafferty e A.D. Woolfson, A comparative assessment of a new antacid formulation based on magaldrate, in J Clin Hosp Pharm, vol. 8, n. 4, dicembre 1983, pp. 349-55, PMID 6662972. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ (EN) M.J. Varas Lorenzo, A. López Martínez, J. Gordillo Bernal e J. Mundet Surroca, [Comparative study of 3 drugs (aceglutamide aluminum, zinc acexamate, and magaldrate) in the long-term maintenance treatment (1 year) of peptic ulcer], in Rev Esp Enferm Dig, vol. 80, n. 2, agosto 1991, pp. 91-4, PMID 1790087. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ (EN) T. Janicki e S. Stewart, Stress-ulcer prophylaxis for general medical patients: a review of the evidence, in J. Hosp. Med, vol. 2, n. 2, marzo 2007, pp. 86-92, DOI:10.1002/jhm.177. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ (EN) R. Estruch, E. Pedrol, A. Castells, F. Masanés, R.M. Marrades e A. Urbano-Márquez, Prophylaxis of gastrointestinal tract bleeding with magaldrate in patients admitted to a general hospital ward, in Scand J. Gastroenterol, vol. 26, n. 8, agosto 1991, pp. 819-26, PMID 1771386. URL consultato il 20 ottobre 2024.
- ^ (EN) E.G. Giannini, P. Zentilin, P. Dulbecco, E. Iiritano, C. Bilardi, E. Savarino, C. Mansi e V. Savarino, A comparison between sodium alginate and magaldrate anhydrous in the treatment of patients with gastroesophageal reflux symptoms, in Dig Dis Sci, vol. 51, n. 11, novembre 2006, pp. 1904-9, DOI:10.1007/s10620-006-9284-0. URL consultato il 20 ottobre 2024.