Madonìe | |
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Pizzo Canna, nel cuore delle Madonie | |
Continente | Europa |
Stati | Italia |
Catena principale | Appennino siculo (negli Appennini) |
Cima più elevata | Pizzo Carbonara (1 979 m s.l.m.) |
Le Madonìe o Madonìa (in siciliano Li Marunìi) sono una breve dorsale montuosa posta nella parte settentrionale della Sicilia, interamente compresa nella città metropolitana di Palermo. Si trovano ad ovest dei Monti Nebrodi e dei monti Peloritani. Questi ultimi sono compresi nella città metropolitana di Messina. Questi tre gruppi montuosi formano l'appennino siculo[1]. Il gruppo è costituito, nella sua parte centrale, da un altopiano carsico che comprende le vette più alte della Sicilia dopo l'Etna.
Costituiscono una delle aree di fondamentale importanza per l'approvvigionamento idrico di Palermo e di buona parte della sua area metropolitana: numerosissime sono infatti le manifestazioni sorgentizie qui presenti, alcune delle quali con portate medie attorno agli 800 l/s, come ad esempio quella di Scillato che è captata dall'omonimo acquedotto.
Dal 2015, con l'inserimento nella lista globale dei geoparchi da parte dell'UNESCO, il parco delle Madonie è considerato sito patrimonio mondiale
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]In epoca classica, il nome del complesso orografico era Maroneum. Plinio il Vecchio ricorda il toponimo descrivendo il fragore dei boati del vulcano Etna udito da aree distanti: «Fragor vero ad Maroneum et Gemellos Colles».[2] Successivamente il toponimo venne assimilato al feudo di Madonìa, di proprietà dei marchesi Crescimanni. In passato questo era uno dei feudi della Baronia d'Aspromonte che insisteva su parte del territorio di proprietà della famiglia La Farina, nobile di Palermo[3].
Geografia
[modifica | modifica wikitesto]La catena, situata nella Sicilia centro-settentrionale, è compresa nel Parco delle Madonie e si estende tra le valli dei fiumi Imera Settentrionale ad ovest e Pollina ad est, che lo separa dai monti Nebrodi; a sud le Madonie abbassano bruscamente dalle cime in coincidenza del confine con il Libero Consorzio di Caltanissetta, che costituisce il confine meridionale dividendo le Madonie dagli altopiani dell'entroterra siciliano[4], mentre a nord le Madonie si tuffano nel Mar Tirreno che ne segna dunque il limite settentrionale.
A partire dalla costa settentrionale si susseguono il rilievo di Pizzo Dipilo, il Piano Zucchi tra il rilievo di Monte Cervi (con le cime di Monte Castellaro, Pizzo Antenna Piccola, Pizzo Colla e Monte Fanusi insieme con la sorgente di Scillato) e quello di Pizzo Carbonara, in gran parte occupato da un altopiano con doline e con pareti sub-verticali verso ovest e nord. Segue il gruppo montuoso di Monte San Salvatore, costituito da arenarie, con numerose cime secondarie tra cui il Monte Alto, dove sorge un santuario dedicato alla Madonna, Monte Cavallo e Monte Scalone, sul cui versante settentrionale crescono gli ultimi esemplari di Abies nebrodensis, abete neoendemico siciliano.
Ad est del Torrente Mandarini (affluente dell'Imera Meridionale) si eleva il Pizzo Catarineci, rilievo arenaceo alla cui sommità c'è un'ampia prateria spesso frequentata da cavalli, circondata da boschetti di faggio. A nord, sul mare, in posizione isolata, troviamo quella che è considerata la punta estrema delle Madonie: la Rocca di Cefalù (270 m s.l.m.)
Le Madonie sono l'ultima catena montuosa dell'Appennino Siculo (che a sua volta fa parte dell'Appennino Meridionale) e segnano, quindi, la fine degli Appennini.
Orografia
[modifica | modifica wikitesto]La vetta più alta è il Pizzo Carbonara (1.979 m s.l.m.), la seconda della Sicilia dopo l'Etna (3.357 m s.l.m.). Tra le cime più alte troviamo:
- Pizzo Antenna Grande (o della Principessa) (1.977 m s.l.m.)
- Pizzo Palermo (1.964 m s.l.m.)
- Monte San Salvatore (1.912 m s.l.m.)
- Monte Ferro (1.906 m s.l.m.)
- Pizzo Scalonazzo (1.904 m s.l.m.)
- Monte Quacella (1.869 m s.l.m.)
- Monte Mufara (1.865 m s.l.m.)
- Monte dei Cervi (1.794 m s.l.m.)
- Monte Daino (1.780 m s.l.m.)
- Monte Spina (1.755 m s.l.m.)
- Pizzo Antenna Piccola (1.697 m s.l.m.)
- Pizzo Catarineci (1.660 m s.l.m.)
- Monte Castellaro (1.656 m s.l.m.)
- Pizzo Cerasa (1.559 m s.l.m.)
- Pizzo di Fao (1.538 m s.l.m.)
- Cozzo Vituro (1.507 m s.l.m.)
- Monte Fanusi (1.472 m s.l.m.)
- Pizzo Canna (1.429 m s.l.m.)
- Pizzo Dipilo (1.385 m s.l.m.)
- Pizzo di Corcò (1.357 m s.l.m.)
- Monte Roccelito (1.145 m s.l.m.)
- Monte Balatelli (1.125 m s.l.m.)
- Pizzo Sant'Angelo (1.081 m s.l.m.)
- Pizzo Cerro (933 m s.l.m.)
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Diversamente dalla costa e dal resto della Sicilia, gli inverni sono più lunghi e rigidi con temperature talvolta inferiori a -10 °C, ed estati calde ma non afose. La neve cade abbondante sopra i 900-1000 metri. Sopra i 1800 metri in alcune grotte chiamate neviere è possibile trovare la neve anche in piena estate.[senza fonte]
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Comuni
[modifica | modifica wikitesto]I comuni ricadenti all'interno del territorio delle Madonie sono 21:
- Alimena
- Blufi
- Bompietro
- Caltavuturo
- Campofelice di Roccella
- Castelbuono
- Castellana Sicula
- Cefalù
- Collesano
- Gangi
- Geraci Siculo
- Gratteri
- Isnello
- Lascari
- Petralia Soprana
- Petralia Sottana
- Polizzi Generosa
- Pollina
- San Mauro Castelverde
- Scillato
- Sclafani Bagni
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sono centinaia le fonti che considerano i monti della Sicilia settentrionale come "Appennino Siculo". Se ne citano qui alcune in ordine cronologico:
- Alfeo Pozzi L'Italia nelle sue presenti condizioni fisiche, politiche, economiche, e monumentali descritta alle scuole ed alle famiglie G. Agnelli, 1870 (pagina 84, testo consultabile su Google libri);
- Società italiana di scienze naturali, Atti della Società italiana di scienze naturali e del Museo civico di storia naturale in Milano, Volumi 37-38 (pagina 326);
- Theobald Fischer, La penisola italiana: saggio di corografia scientifica, Unione Tipografico-editrice, 1902 (pagina 312);
- Autori vari, Rivista geografica italiana, Volumi 77-78 edito dalla Società di studi geografici, 1970 (pagina 247)
- L. Vizzani L'Appennino Siculo-Calabro-Lucano, in: Moderne vedute sulla geologia dell'Appennino, atti dell'Accademia Nazionale dei Lincei, 1973 (pagine 15-37);
- Adriana Pintori, Maribel Andreu, Adriana Pintori, Diamoci dentro!: cultura e civiltà italiana editore Univ. Autònoma de Barcelona, 1996 (pagina 138);
- Micaela Vissani, Regioni d'Italia dall'A alla Z Giunti Editore, 1999 (pagina 159);
- Giuseppe Maurici, Giuseppe Maurici Roby Manfrè Scuderi, Guide dei Monti d'Italia - Sicilia Touring Editore, 2001 (pagina 28)
- Touring club italiano, Sicilia: Palermo e la Conca d'oro, Agrigento, Siracusa, Catania, Taormina, gli arcipelaghi e le isole Touring Editore, 2002 (pagina 271);
- Domenico Ligresti, Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna editore FrancoAngeli, 2002 (pagina 67)
- Ruggiero Scrofani, Turismo nautico e distretti turistici siciliani editore FrancoAngeli, 2009(pagina 99);
- F. Toppetti, Paesaggi e città storica. Teorie e politiche del progetto Alinea Editrice, 2011 (pagina 143)-
- ^ (Naturalis historia, III, 8, 14)
- ^ La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origini ai nostri giorni Di Francesco San Martino De Spucches, Mario Gregorio
- ^ Guida d'Italia del Touring Club Italiano - Sicilia - sesta edizione 1989
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco San Martino De Spucches, Mario Gregorio, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origini ai nostri giorni, Palermo 1926
- F. Minà Palumbo, Introduzione alla storia naturale delle Madonie, Palermo 1844
- D. Scinà, Rapporto del viaggio alle Madonie impreso per ordine del sovrano, Palermo 1819
- Touring Club Italiano, Guida d'Italia: Sicilia, Milano 1989
- ABATE B.& AGNESI V. (editors), Guida geologica del parco delle Madonie. Ente Parco delle Madonie, Dipartimento di Geologia e Geodesia dell'Università di Palermo, Geoparks, pp. 216, Palermo.
- A. AURELI, A. CONTINO, G. CUSIMANO, F. FAZIO & C. SILLUZIO (2001), groudwater vulnerability of the Madonie mountains. In: J. Mudry & F. Zwaler (Eds.), Proceeding of the 7th Conference on Limestone Hydrology and Fissured Media, Besancon, France, 20-22 Septembre 2001. Pubbl. n. 2309, G. N. D. C.I. – C. N. R.
- A. AURELI, A. CONTINO, G. CUSIMANO & C. SILLUZIO (2002), Carta della Vulnerabilità all'Inquinamento degli acquiferi delle Madonie (Sicilia centro settentrionale)- Scala 1:50000. Dipartimento di Geologia e Geodesia dell'Università degli Studi di Palermo. C. N. R., G. N. D. C. I. - Pubbl. n. 2312, SE.L.CA, Firenze, dicembre 2002, Italia.
- A. CONTINO, G. CUSIMANO & L. GATTO (2004) – Idrogeologia delle Madonie. In: B. Abate & V. Agnesi (editors), Guida geologica del parco delle Madonie. Ente Parco delle Madonie, Dipartimento di Geologia e Geodesia dell'Università di Palermo, Geoparks, 104-109, Palermo.
- G.CUSIMANO & A. CONTINO (1995), Idrogeologia. Piano Territoriale del Parco delle Madonie, Regione Siciliana, Ente Parco delle Madonie - Dipartimento di Geologia e Geodesia dell'Università di Palermo.
- AURELI A., CONTINO A. & CUSIMANO G. (2008) – Aspetti idrogeologici e vulnerabilità all'inquinamento degli acquiferi delle Madonie (Sicilia centro settentrionale). Note illustrative alla “Carta della Vulnerabilità all'Inquinamento degli acquiferi delle Madonie (Sicilia centro settentrionale) - Scala 1:50000”. Regione Siciliana - Azienda Regionale Foreste Demaniali, Università degli Studi di Palermo - Dipartimento di Geologia e Geodesia dell'Università degli Studi di Palermo, C. N. R. - G. N. D. C. I. - Pubbl. n. 2312., Collana Sicilia Foreste n. 39 (ISSN 1972-1641), 168 pp., 13 figg., Industria grafica Sarcuto, Agrigento.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Madonie
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Madonie
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Madonie, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Le Madonie, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 244265264 · BNF (FR) cb12169089m (data) |
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