Luigi Michelacci (Meldola, 23 luglio 1879 – Firenze, 19 febbraio 1959) è stato un pittore italiano di scene rurali e di villaggi, spesso dipinti in tinte terrose.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di buona famiglia, ebbe le prime lezioni d'arte dal pittore Cesare Camporesi. Dodicenne si trasferì con la famiglia a Firenze (1891), dove fu allievo del Fattori. Dal 1901 visse tra Venezia, Firenze e Parigi; nella capitale francese (1903-1908) strinse amicizia con Soffici e Modigliani, subì la probabile influenza di Degas ed ebbe occasione di studiare la scuola paesaggistica di Barbizon. Nel 1929 risiedette brevemente a Milano, dove espose alla Galleria Scopinich debuttando in una personale di sessantuno opere. Il medesimo anno fu designato accademico onorario delle Belle Arti a Firenze, e nel 1930 assunse la docenza come professore corrispondente della sezione pittura.[1][2] Fu in amicizia e in stretta corrispondenza con il cugino per parte di madre Carlo Erba.[3] Ritenuto l'ultimo esponente della generazione dei pittori macchiaioli.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Franco.
- ^ Comune di Meldola.
- ^ Erba Carlo, su artitaliana.it. URL consultato il 15 febbraio 2020.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Franco, Luigi Michelacci, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 74, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010. URL consultato il 15 febbraio 2020.
- Personaggi illustri del comune di Meldola, in comune.meldola.fc.it. URL consultato il 15 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- I mendicanti, 1925-1930, su minervaauctions.com. URL consultato il 15 febbraio 2020. Olio su tavola di Luigi Michelacci.
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