Luigi de Campi | |
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Membro della Dieta provinciale del Tirolo | |
Durata mandato | 8 luglio 1889 – 22 gennaio 1891 |
Membro dell'Abgeordnetenhaus | |
Durata mandato | 1891 – 1900 |
Legislatura | VIII, IX |
Podestà di Cles | |
Durata mandato | 18 gennaio 1905 – 1907 |
Dati generali | |
Professione | archeologo e storico |
Luigi de Campi (Cles, 9 gennaio 1846 – Losanna, 9 dicembre 1917) è stato un archeologo, storico e politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Federico Luigi de Campi nacque a Cles, in Val di Non, il 9 gennaio 1846 unico maschio dei sei figli di Giuseppe e Caterina Dal Lago di Cles.[1]
Nel 1871, alla morte del padre,[2] ereditò il maso di San Vito, e l'anno successivo restaurò la piccola chiesa della proprietà dedicata al santo, fu questo il suo primo intervento di recupero e di interesse artistico.[3] Affrescò il salone del maso con sette affreschi raggiguranti i castelli e vedute della val di Non.[4]
La sua attività politica iniziò alla giovanile età di trentatré anni essendo nominato tra i rappresentanti politici trentini nella Dieta di Innsbruck e alcuni anni successivi al parlamento di Vienna come rappresentante del "Grande possesso fondiario nobiliare".[5] Nel biennio 1905-1906 fu eletto podestà di Cles.[6]
Malgrado i suoi studi giuridici seguiti a Innsbruck, Graz e Vienna, la sua passione per la paleografia, l’archeologia la pittura lo portarono a importanti scoperte geologiche in Trentino dove collaborò con Paolo Orsi e Lodovico Oberziner alla scoperta della preistoria trentina. Numerosi furono i reperti recuperati che donò al Museo civico di Trento.[7][8]
Fu tra i promotori e fondatori nel gennaio 1901 della rivista Archivio Trentino, rivista di carattere storico dove pubblicò alcuni suoi articoli.[9]
Nel 1887 fu nominato Conservatore dell'Imperial Regia Commissione Centrale per la Tutela dei monumenti per il Trentino.[10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nati in Trentino 1815-1923, Un progetto congiunto Provincia Autonoma di Trento, su secure.natitrentino.mondotrentino.net, Arcidiocesi Tridentina. URL consultato il 21 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 18 agosto 2017).
- ^ Nel Fondo Luigi de Campi della Biblioteca comunale di Trento, Biblioteca civica.«Nella biblioteca si conserva un diario manoscritto ditale Leopoldo Sonna relativo agli avvenimenti del 1848 in Cles»
- ^ Pancheri, p. 5.
- ^ Pancheri, p. 9.
- ^ Pancheri 2018b, pp. 216-217.
- ^ Pancheri 2018b, pp. 219.
- ^ Orietta Coletti, A Cles una giornata di studi su Luigi De Campi, su lavocedeltrentino.it, Voce del Trentino. URL consultato il 29 gennaio 2019.
- ^ Luigi De Campi, su personaggitrentini.altervista.org, Personaggi trentini. URL consultato il 29 gennaio 2019.
- ^ La Rivista trentina, La Rivista Trentina, su pressviewpat.immanens.com. URL consultato il 29 gennaio 2019.
- ^ Giacomo Eccher, Luigi de Campi, l’archeologo di Cles, su giornaletrentino.it, Trentino. URL consultato il 29 gennaio=2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Orsi, Discorso tenuto a Cles il giorno 8 ottobre 1922 per lo scoprimento della lapide in onore di Luigi de Campi, in Studi Trentini, III - 1922, pp. 229-238.
- Roberto Pancheri, LUIGI de CAMPI (1846-1917) Ricerca archeologica e tutela dei monumenti nel Trentino asburgico-LE PRIVATE PASSIONI DI UN “DILETTANTE”: LUIGI DE CAMPI COMMITTENTE D’ARTE, PITTORE ROBERTO PANCHERI E COLLEZIONISTA, a cura di Lorenza Endrizzi, Provincia autonoma di Trento Soprintendenza per i beni culturali, 2018, ISBN 978-88-7702-462-6.
- Roberto Pancheri, Luigi de Campi di Montesanto: materiali per una biografia, in Lorenza Endrizzi e Roberto Pancheri (a cura di), LUIGI de CAMPI (1846-1917) Ricerca archeologica e tutela dei monumenti nel Trentino asburgico, Provincia autonoma di Trento Soprintendenza per i beni culturali, 2018, pp. 214-222, ISBN 978-88-7702-462-6. URL consultato il 30 gennaio 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Luigi de Campi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 73198829 · ISNI (EN) 0000 0000 3439 6008 · SBN CFIV176970 · BAV 495/326836 · LCCN (EN) n2001037523 · GND (DE) 1146313780 · CONOR.SI (SL) 185710179 |
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