Luciano Foà (Milano, 2 gennaio 1915 – Milano, 25 gennaio 2005) è stato un editore e traduttore italiano. Nel 1962, con Roberto Bazlen e Roberto Olivetti fondò a Milano la casa editrice Adelphi.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Di famiglia israelitica, Foà iniziò la carriera nel mondo editoriale nel 1933, come agente letterario con il padre Augusto che aveva fondato nel 1898 l'Agenzia letteraria internazionale (ALI) la prima in Italia. In tempi di fascismo cercarono comunque di introdurre in Italia libri stranieri, inglesi e francesi.
Nel 1937 a Milano conobbe Bobi Bazlen e cominciò con lui una lunga amicizia[1]. Bazlen lo presentò ad Adriano Olivetti che stava pensando a una nuova casa editrice la NEI per il dopo fascismo. Con Bazlen già si parlava di alcuni titoli che molti anni dopo furono all'origine della casa editrice Adelphi. Nel '42 a causa dei bombardamenti a Milano si trasferì a Ivrea, da cui nel '43, a seguito dell'occupazione della penisola da parte dei Tedeschi, dovette fuggire insieme al padre in Svizzera. Prima fu internato in un campo di lavoro e poi ottenne la libertà vigilata a Ginevra, dove incontrò molti altri intellettuali ebrei e antifascisti, con cui cominciò a pensare a nuove imprese editoriali. Ritornò in Italia nel 1945 e lavorò all'Agenzia letteraria internazionale insieme ad Erich Linder. Nel 1951 assunse il ruolo di segretario generale nella casa editrice Einaudi di Torino, lasciando a Erich Linder la gestione dell'ALI. Nel 1947 si era iscritto al Partito Comunista Italiano, dal quale uscì nel 1956 in seguito all'invasione dell'Ungheria da parte dell'URSS.
L'esperienza alla Einaudi fu molto intensa e proficua, ma col tempo divenne sempre più difficile pubblicare i libri che riteneva importanti, suggeriti da Bazlen e da Giorgio Colli. Quando si rese conto che Einaudi non avrebbe pubblicato l'edizione critica delle Opere di Nietzsche, come proposta da Giorgio Colli e Mazzino Montinari, insieme a Bazlen decise di fondare una nuova casa editrice in cui far confluire i libri che entrambi amavano, e che avrebbe dovuto sostenere l'ardua impresa di Colli: stabilire sulla base degli originali i testi di Nietzsche che erano stati manomessi dalla sorella Elisabeth. L'edizione critica di Colli e Montinari è la base dell'edizione poi uscita negli altri Paesi del mondo.
Nel 1961 lasciò quindi Torino e con Bazlen e Roberto Olivetti, figlio di Adriano, fondò la casa editrice Adelphi nel giugno 1962. I primi collaboratori, insieme all'amico Alberto Zevi, furono Roberto Calasso, Claudio Rugafiori, Piero Bertolucci, Nino Cappelletti, oltre a Giorgio Colli. Per 35 anni affiancò all'attività di editore quella di traduttore e curatore, in particolare dei libri di Joseph Roth, Robert Walser e Johann Wolfgang von Goethe.
Foà morì all'età di novant'anni il 26 gennaio 2005 a Milano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ E con lui anche Ernst Bernhard: " Foà incontrò molte volte Ernst Bernhard e quando nacquero i figli Augusto e Anna inviò l'ora e la data di nascita a Bernhard che ne tracciò il piano astrale." Testimonianza di Anna Foà del 16 dicembre 2020, citata in: Anna Ferrando, Adelphi. Le origini di una casa editrice (1938-1994), Carocci ed., Roma, 2023, p.328 n. 11.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Ranieri Polese, «Addio a Luciano Foà, l'editore nemico delle ideologie». Corriere della Sera, 26 gennaio 2005, pag. 33 (consultato in data 30 marzo 2009).
- Anna Ferrando, Adelphi. Le origini di una casa editrice (1938-1994), Roma, Carocci, 2023, ISBN 8829018139.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3856147270554135700005 · SBN CFIV106126 · GND (DE) 1111911096 · J9U (EN, HE) 987007346408605171 |
---|