Lucette Destouches nata Lucie Almansor (Parigi, 20 luglio 1912 – Meudon, 8 novembre 2019) è stata una danzatrice francese, nota per esser stata la seconda moglie dello scrittore Louis-Ferdinand Céline.
Nel film Louis-Ferdinand Céline di Emmanuel Bourdieu è impersonata da Géraldine Pailhas.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Lucette nacque nel 1912 nel V arrondissement da un normanno, Gabrielle Donas, e da una fiamminga, Lucie Georgette.
Nel 1926 a 14 anni venne ammessa al conservatorio di danza.
Nel 1935 divenne compagna di Louis-Ferdinand Céline che poi sposò il 15 febbraio 1943 nel XVIII arrondissement ed ebbe come testimoni di nozze Gabrielle e Gen Paul.
Dopo il loro esodo a La Rochelle, si stabilirono nel luglio del 1940 a casa della madre di Céline, poi al 4, rue Girardon a Parigi in un appartamento portato dell'amico Gen Paul. Nel giugno del 1944, lei seguì il marito nella sua fuga in Germania a Sigmaringen, dove strinse amicizia con la scrittrice Maud de Belleroche. Ricordando quegli anni, il poeta e politico nazionalista Abel Bonnard ha scritto su di lei: "La coraggiosa Madame Céline, il cui coraggio, come succede per il meglio delle donne, ha assunto la forma del buonumore". Entrambi ripararono in Danimarca, dove vissero in una piccola casa a Klarskovgaard, vicino a Korsør, sulla costa del Mar Baltico.
Tornati in Francia nel 1951 per un'amnistia, a luglio raggiunsero alcuni amici a Nizza stabilendosi quindi nella villa Maïtou a Meudon vicino a Parigi.
In seguito ebbero modo di conoscere Françoise Sagan, Bob Westhoff, e presero a ricevere nella sua abitazione dalle sue numerose personalità, tra cui Arletty, Marcel Aymé, Michel Simon, Charles Aznavour, Angelo Rinaldi, Roger Nimier e Albert Paraz.
Nei suoi romanzi, Céline interpreta Lucette come Lili. Questo personaggio appare nei romanzi in Da un castello all'altro, Nord, e Rigodon, tre opere che ricordano l'esilio della coppia durante e dopo la guerra.
Céline scomparve il 1º luglio 1961, verso le sei di sera a causa di un aneurisma, dopo aver detto a Lucette che sarebbe morto. Lucette tenne la sua morte più segreta possibile, e il funerale si svolse alla presenza di sole trenta persone, tra cui Marcel Aymé, Claude Gallimard, Roger Nimier, Robert Poulet, Jean-Roger Caussimon e Lucien Rebatet. Poi fece incidere anche il proprio nome sulla tomba del marito:
«LUCIE DESTOUCHES
NÉE ALMANSOR
1912-19..»
non pensando che avrebbe superato felicemente e ampiamente il secolo.[1]
Nel 1965, in un'intervista con Colette Gouvion, disse di "[sentirsi] perduta".
Insegnò danza classica fino ad 85 anni ed ebbe come danzatrici Judith Magre, Françoise e Isabelle Gallimard e Ludmilla Tchérina e anche i membri della boyband 2Be3 all'inizio della loro carriera. Ogni domenica sera continuò a riunire a casa un gruppo di amici: Arletty, Marcel Aymé, Michel Simon, Aznavour, Carla Bruni, il calciatore Dominique Rocheteau.[2]
Escluse l'editore e traduttore di Celine, Marie Canavaggia, dalla preparazione dei testi postumi come Rigodon.
Dopo la morte di Céline e secondo la volontà dello scrittore, si oppose fortemente alla ristampa dei suoi pamphlet antisemiti (Bagatelle per un massacro, La scuola dei cadaveri e La bella rogna scritti durante la Seconda guerra mondiale) in Francia; ; il progetto, portato avanti da Gallimard, fu rinviato sine die.
Nel 2012, in occasione del suo centesimo compleanno, uscì una raccolta di testi su Lucette a cura di David Alliot, Madame Céline. Visse fino all'ultimo nella casa di famiglia di Meudon,[1] morendo nel novembre 2019 a 107 anni.[3][4]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- con Véronique Robert-Chovin, Céline secret, Parigi, Grasset, 2001, ISBN 2246618711 (trad. italiana Céline segreto, Lantana Editore, 2012, ISBN 8897012310)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (FR) Juliette Demey, Lucette, ombre et lumière de Céline, in Le Journal du dimanche, 29 aprile 2012. URL consultato il 12 novembre 2019 (archiviato dall'url originale il 18 settembre 2015).
- ^ Michele Neri, L'ultima danza di Lucette, angelo custode di Céline, la Repubblica, 9 novembre 2019, p. 39
- ^ (FR) Jérôme Béglé, Lucette Destouches, la veuve de Louis-Ferdinand Céline, est morte, in Le Point, 8 novembre 2019. URL consultato l'8 novembre 2019.
- ^ (FR) Lucette Destouches, la veuve de Louis-Ferdinand Céline, est morte, in Le Figaro, 8 novembre 2019. URL consultato l'8 novembre 2019.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pol Vandromme, Du côté de Céline, Lili, Bruxelles, La Revue célinienne, 1983
- Marc-Édouard Nabe, Lucette: roman, Paris, Gallimard, coll. « Blanche », 1995 (ristampa 2012), ISBN 2-07-073934-1
- David Alliot (dir.), François Gibault, Marc Laudelout, Sergine Le Bannier, Christophe Malavoy, Maroushka, Gang Peng, Serge Perrault, Véronique Robert-Chovin e Frédéric Vitoux, Madame Céline: route des Gardes, Paris, Pierre-Guillaume de Roux, 2012, ISBN 978-2-36371-031-4
- Véronique Robert-Chovin, Lucette Destouches, épouse Céline, Paris, Grasset, 2017
- David Alliot, Madame Céline, Paris, Tallandier, 2018, ISBN 979-1-0210-2093-1
- Sandra Vanbremeersch, La dame couchée Seuil.2021 Buongiorno madame Céline Corbaccio.2021
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Lucette Destouches
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lucette Destouches
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 71568670 · ISNI (EN) 0000 0001 0631 1414 · LCCN (EN) nr95029521 · GND (DE) 121644146 · BNE (ES) XX4825998 (data) · BNF (FR) cb11987936p (data) · J9U (EN, HE) 987007452293805171 · NDL (EN, JA) 00911182 · CONOR.SI (SL) 223378787 |
---|