Il barone Lytton | |
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Segreteria di Stato per le Colonie | |
Durata mandato | 5 giugno 1858 – 11 giugno 1859 |
Monarca | Vittoria del Regno Unito |
Capo del governo | Edward Smith-Stanley, XIV conte di Derby |
Predecessore | Edward Stanley, XV conte di Derby |
Successore | Henry Pelham-Clinton, V duca di Newcastle |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | The Right Honourable |
Suffisso onorifico | Consiglio privato di sua maestà |
Partito politico | Whig |
Firma |
Sir Edward George Earle Bulwer-Lytton PC (Londra, 25 maggio 1803 – Torquay, 18 gennaio 1873) è stato uno scrittore, drammaturgo e politico britannico, primo barone Lytton.
Personaggio molto popolare al suo tempo, coniò alcune espressioni che sono rimaste nell'uso comune, come "la penna è più potente della spada" e il celeberrimo "era una notte buia e tempestosa".
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Edward era il figlio minore del generale William Earle Bulwer di Heydon Hall e Wood Dalling e di Elizabeth Barbara Lytton, figlia di Richard Warburton Lytton di Knebworth, nell'Hertfordshire; dei suoi due fratelli, William intraprese la carriera militare e il maggiore Henry, futuro Lord Dalling, fu anch'egli politico, drammaturgo e romanziere. Suo figlio Robert fu viceré dell'India dal 1876 al 1880.
Il padre morì quando Edward aveva quattro anni e la sua famiglia si trasferì a Londra: il bambino si dimostrò subito molto cagionevole di nervi, ma altrettanto precoce. All'età di quindici anni, su esortazione di un istitutore pubblicò la sua prima opera, Ishmael and other Poems. Nel 1822 entrò al Trinity College di Cambridge ma presto si trasferì al Trinity Hall, dove nel 1825 vinse il premio Chancellor per la poesia. L'anno successivo si laureò e pubblicò un altro piccolo volume di poesie, Weeds and Wild Flowers.
Nel 1827 sposò, contro il volere della madre, la scrittrice Rosina Doyle Wheeler: dopo il matrimonio gli venne così tolta ogni rendita ed Edward si trovò in seri problemi economici. I suoi impegni in letteratura e in politica per guadagnare un sostentamento per la famiglia minarono il rapporto con la moglie, da cui si separò nel 1836; tre anni dopo, Rosina pubblicò un romanzo dal titolo Cheveley, or the Man of Honour, in cui attaccava ferocemente Edward, facendo una caricatura dell'ipocrisia del marito che l'aveva tradita durante il loro matrimonio. Nel giugno 1858, durante la sua candidatura al parlamento per l'Hertfordshire, la moglie fece una comparsa in aula e lo denunciò pubblicamente: venne rinchiusa per squilibrio mentale ma rilasciata qualche settimana dopo, come scrisse successivamente nel suo A Blighted Life.
Nel 1828 pubblicò Pelham, uno studio sul fenomeno dei dandy. Nel 1833 aveva già raggiunto l'apice della sua popolarità con Godolphin, seguito da The Pilgrims of the Rhine (1834), Gli ultimi giorni di Pompei (The Last Days of Pompeii, 1834, per cui coniò il nome Nydia)[1], Rienzi (1835)[2] e Harold: Last of the Saxon Kings (1848).
Gli ultimi giorni di Pompei gli venne ispirato da un dipinto del russo Karl Briullov, che Bulwer-Lytton ebbe modo di ammirare a Milano nel 1833. È probabile che Pelham sia invece stato ispirato dal romanzo Vivian Grey di Benjamin Disraeli, col cui padre, Isaac D'Israeli, rimase a lungo in corrispondenza. Nel 1842 pubblicò Zanoni, un romanzo d'amore con una forte componente esoterica rosacrociana.
Scrisse numerose altre opere, tra cui La razza ventura (The Coming Race, 1871)[3][4], che risentì profondamente dei suoi interessi per l'occulto[5] e che contribuì alla nascita della fantascienza e del filone dei "mondi perduti". È opinione comune che l'opera abbia contribuito all'immaginario misticheggiante del nazismo, oltre ad aver probabilmente influenzato La macchina del tempo di Herbert George Wells per il suo tema di una razza sotterranea che attende di conquistare il proprio posto al sole.[senza fonte]
Durante l'epoca della restaurazione Meiji (1868 -1912), in Giappone, uno dei suoi romanzi, Ernest Maltravers, fu tradotto in giapponese.
Nel 1837 venne pubblicata un'altra famosa opera a soggetto storico: Athens: Its Rise and Fall.[6]
Fece parte della Massoneria.[7] Diverse sue opere vennero adattate per il cinema.
Opere principali
[modifica | modifica wikitesto]- Ishmael and other Poems
- Weeds and Wild Flowers (1826)
- Pelham (1828)
- Paul Clifford (1830)
- Godolphin (1833)
- The Pilgrims of the Rhine (1834)
- Gli ultimi giorni di Pompei (The Last Days of Pompeii, 1834)
- Rienzi (1835)
- Athens: Its Rise and Fall (1837)
- Ernest Maltravers (1837)
- Cheveley, or the Man of Honour (1839)
- Richelieu; or The Conspiracy (1839)
- Zanoni (Zanoni, 1842)
- L'ultimo de' baroni (1843)
- Harold: Last of the Saxon Kings (1848)
- La razza dell'avvenire (anche La razza futura, La razza ventura[4] o La razza che verrà[8]) (The Coming Race, 1871)[3]
- A Blighted Life
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]- Damon and Pythias, regia di Otis Turner - cortometraggio (1908)
- The Christian Martyrs, regia di Otis Turner - cortometraggio (1909)
- Richelieu; or: The Conspiracy, regia di J. Stuart Blackton - cortometraggio (1910)
- Justinian and Theodora, regia di Otis Turner - cortometraggio (1910)
- The Roman, regia di Francis Boggs - cortometraggio (1910)
- Jone o Gli ultimi giorni di Pompei, regia di Ubaldo Maria Del Colle, Giovanni Enrico Vidali (1913)
- Gli ultimi giorni di Pompei, regia di Eleuterio Rodolfi (1913)
- Cardinal Richelieu's Ward, regia di Eugene Moore (1914)
- Richelieu, regia di Allan Dwan (1914)
- Damon and Pythias, regia di Otis Turner (1914)
- Eugene Aram, regia di Richard Ridgely (1915)
- In the Name of Love, regia di Howard Higgin - romanzo The Lady of Lyons (1925)
- Gli ultimi giorni di Pompei, regia di Carmine Gallone, Amleto Palermi (1926)
- Il cardinale Richelieu, regia di Rowland V. Lee (1935)
- Gli ultimi giorni di Pompei, regia di Marcel L'Herbier, Paolo Moffa (1950)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Romanzo al quale si ispirarono (almeno nel titolo) ben 7 film dal 1908 al 1959.
- ^ Ispirato alla figura di Cola di Rienzo, da cui Wagner trasse nel 1842 il suo Rienzi.
- ^ a b Vril, The Power of the Coming Race, in Progetto Gutenberg. di sir Edward Bulwer-Lytton (1871)
- ^ a b Edward Bulwer-Lytton, La razza ventura, Edizioni Arktos, Carmagnola, Torino 2006 (prima: 1980). A cura di Gianfranco De Turris e Sebastiano Fusco. Prima edizione italiana: La razza futura, Treves, Milano, 1898.
- ^ La razza ventura |
- ^ Bryn Mawr Classical Review 2005.04.02
- ^ Biografia di Bulwer-Lytton sul sito ufficiale della Gran Loggia di British Columbia et Yukon
- ^ Reggio Emilia, Miraviglia editore, 2009
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Edward Bulwer-Lytton
- Wikisource contiene una pagina in lingua inglese dedicata a Edward Bulwer-Lytton
- Wikiquote contiene citazioni di o su Edward Bulwer-Lytton
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Edward Bulwer-Lytton
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Lytton, Edward George, conte Bulwer-Lytton e primo barone Lytton, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Ernest de Sélincourt, LYTTON, Edward George, conte Bulwer-Lytton, primo barone Lytton, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
- (EN) Edward George Earle Bulwer-Lytton, 1st Baron Lytton, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Edward Bulwer-Lytton, su The Encyclopedia of Science Fiction.
- Opere di Edward Bulwer-Lytton, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Edward Bulwer-Lytton, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Edward Bulwer-Lytton, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Audiolibri di Edward Bulwer-Lytton, su LibriVox.
- (EN) Opere riguardanti Edward Bulwer-Lytton, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Edward Bulwer-Lytton, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- Bibliografia italiana di Edward Bulwer-Lytton, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- Edward Bulwer-Lytton, in Archivio storico Ricordi, Ricordi & C.
- (EN) Spartiti o libretti di Edward Bulwer-Lytton, su International Music Score Library Project, Project Petrucci LLC.
- (EN) Edward Bulwer-Lytton, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Edward Bulwer-Lytton, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
- (DE, EN) Edward Bulwer-Lytton, su filmportal.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 99871326 · ISNI (EN) 0000 0001 2145 0076 · SBN CFIV019445 · BAV 495/47265 · CERL cnp00397648 · ULAN (EN) 500292901 · LCCN (EN) n79032869 · GND (DE) 11866493X · BNE (ES) XX987329 (data) · BNF (FR) cb11913705f (data) · J9U (EN, HE) 987007264871705171 · NSK (HR) 000126987 · NDL (EN, JA) 00448302 · CONOR.SI (SL) 21091683 |
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