Lord Belial | |
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Paese d'origine | Svezia |
Genere | Black metal[1] Death metal |
Periodo di attività musicale | 1992 – 2009 2010 – 2011 2013 – in attività |
Etichetta | No Fashion Records Metal Blade Records Regain Records Dozer Records |
Album pubblicati | 14 |
Studio | 10 (8+2 split) |
Raccolte | 2 |
Opere audiovisive | 2 |
Sito ufficiale | |
I Lord Belial sono un gruppo musicale svedese di genere death metal/black metal noti per il loro stile anomalo e melodico[2], formatosi a Trollhättan nel 1992.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dalla formazione a Kiss the Goat
[modifica | modifica wikitesto]I Lord Belial nacquero nel dicembre del 1992[3] con il cantante/chitarrista Dark (pseudonimo di Thomas Backelin e precedentemente membro dei Decameron e dei Satanized), il bassista Bloodlord (pseudonimo di Anders Backelin), il batterista Sin (pseudonimo di Micke Backelin ex Vassago) e il chitarrista/cantante Niclas Andersson[4]. La band registrò subito il primo demo, The Art of Dying (1993); il suo sequel del 1994, Into the Frozen Shadows, procurò ai Lord Belial un contratto con l'etichetta svedese di Tomas Nyqvist, la No Fashion Records[4], con cui pubblicarono il loro album di debutto Kiss the Goat, che vide la luce dopo una serie di problemi di produzione[4]. Il disco che fuoriusciva dallo stile tipicamente black metal per pulizia di suono e struttura dei brani presentava sonorità tra "black, death e melodie medioevali"[5], proponendo un'immagine estrema di se stessi collegata a sonorità spesso molto morbide per questo genere, con una impostazione sonora piuttosto leggera (la band ebbe anche nel suo organico cinque flautisti) che li accompagnerà per tutta la loro carriera[3].
Da Enter The Moonlight Gate ad Angelgrinder
[modifica | modifica wikitesto]Nella metà del 1997 pubblicarono Enter the Moonlight Gate, seguito da due tour in Svezia. La band andò in tournée anche assieme ai Dismember, Disfear e Satanic Slaughter, prima di pubblicare, nel 1999, Unholy Crusade[6].
Nel 2001 fu poi la volta di Angelgrinder, l'ultimo album pubblicato per No Fashion Records.
Dalla Metal Fortress Entertainment alla Regain Records
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2000 la band trovò non pochi problemi con la propria etichetta, che non volle produrre la canzone dalle tematiche esplicitamente razziste Purify Sweden. La diatriba portò i Lord Belial a passare alla Metal Fortress Entertainment, che pubblicò il loro EP Scythe Of Death, per poi firmare con la Regain Records, con cui strinsero un sodalizio per molti anni a venire[3].
Dopo The Seal Of Belial (2004, Regain Records) e Nocturnal Beast (2005, Regain Records), i Lord Belial abbandonarono le influenze death metal per arrivare ad album più decisamente black con Revelation: The 7th Seal (2006, Regain Records)[2] e The Black Curse (2008, Regain Records), in cui vengono proposte sonorità old style con titoli come Antichrist Reborn, Trumpets of Doom e Primordial Incantation, mantenendo al contempo i valori di melodia, dinamica e musicalità.[7]
La band si sciolse nel gennaio del 2009 a causa dei crescenti problemi di udito del batterista Micke Backelin. La band entrò in studio nel luglio 2010 per un breve periodo, ma di lì a poco comunicò via social network l'intenzione di non portare avanti il progetto né con nuovi album, né con interviste[8].
Nel 2013 Thomas Backelin e Micke Backelin proposero alcuni concerti dei Lord Belial con Fredrik Wester alla chitarra ed Adam Chapman al basso[8].
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Thomas "Dark" Backelin - chitarra, voce (1992-2009, 2010-presente)
- Niclas "Vassago" Andersson - chitarra (1992-2003, 2006-2009, 2010-presente)
- Anders "Bloodlord" Backelin - basso (1992-2009, 2010-presente)
- Micke "Sin" Backelin - batteria (1992-2009, 2010-presente)
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Demo
[modifica | modifica wikitesto]- 1993 - The Art of Dying
- 1994 - Into the Frozen Shadows
Album in studio
[modifica | modifica wikitesto]- 1995 - Kiss the Goat
- 1997 - Enter the Moonlight Gate
- 1999 - Unholy Crusade
- 2002 - Angelgrinder
- 2004 - The Seal of Belial
- 2005 - Nocturnal Beast
- 2007 - Revelation - The 7th Seal
- 2008 - The Black Curse
- 2022 - Rapture
Raccolte
[modifica | modifica wikitesto]- 2008 - Ancient Demons
- 2020 - Wrath of Belial
Split album
[modifica | modifica wikitesto]- 2002 - Doomed by Death
- 2003 - Purify Sweden
EP
[modifica | modifica wikitesto]- 2003 - Scythe of Death
Videografia
[modifica | modifica wikitesto]VHS e DVD
[modifica | modifica wikitesto]- 2001 - Night Divine
- 2004 - Mark of the Beast
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Lord Belial, su metal-archives.com, Encyclopaedia Metallum.
- ^ a b (EN) Alex Henderson, Revelation: The 7th Seal (recensione), su allmusic.com, 8 Maggio 2007.
- ^ a b c Daniel Ekeroth, 2012
- ^ a b c Joel McIver, 2001
- ^ Claudio Sorge, Kiss the Goat (recensione), in #42/43 Rumore, luglio/agosto 1995.
- ^ (EN) Lord Belial, su AllMusic, All Media Network.
- ^ (EN) Alex Henderson, The Black Curse (recensione), su allmusic.com, 30 Settembre 2008.
- ^ a b (EN) Lord Belial, su nordicmetal.net.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Joel McIver, Metal Estremo, traduzione di Edizioni Lo Vecchio, Edizione Lo Vecchio, 2001.
- Daniel Ekeroth, Swedish Death Metal. La vera storia del Death Metal svedese, Padova, Tsunami, 2012, ISBN 9788896131459.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su lordbelial.net.
- (EN) Lord Belial, su AllMusic, All Media Network.
- (EN) Lord Belial, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Lord Belial, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) Lord Belial, su Encyclopaedia Metallum.
Controllo di autorità | ISNI (EN) 0000 0004 7116 9874 |
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