Lina Haag, alla nascita Jäger (Hagkling, 18 gennaio 1907 – Monaco di Baviera, 18 giugno 2012), è stata un'attivista tedesca e oppositrice politica del regime nazista[1].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Hagkling, figlia di padre operaio e madre domestica, negli anni venti entrò a far parte della Lega della Gioventù Comunista di Germania (in tedesco Kommunistischer Jugendverband Deutschlands, KJVD) di Schwäbisch Gmünd.[2] Nel 1927 sposò il compagno comunista Alfred Haag, membro del Parlamento regionale per il KJVD fino all'ascesa al potere di Adolf Hitler nel 1933.
L'arresto
[modifica | modifica wikitesto]Sia Lina che il marito furono arrestati come prigionieri politici, trascorsero molti anni in diverse prigioni e nei campi di concentramento[3]: entrambi dimostrarono una straordinaria forza d'animo durante la loro prigionia. Durante gli anni in prigione, Lina conobbe altri prigionieri di spicco come Liselotte Herrmann. Fu liberata nel 1938 dopo essere riuscita a mettere il comandante del campo di Lichtenburg[4][5] contro la Gestapo di Stoccarda.
Liberazione del marito
[modifica | modifica wikitesto]Una volta rilasciata si trasferì a Berlino con la figlia e si assicurò un lavoro. Quasi ogni giorno si recò al quartier generale delle SS per chiedere il rilascio del marito.[6] Nel 1940 ottenne il permesso di incontrare Heinrich Himmler e il conseguente rilascio del marito dal campo di Mauthausen;[4] Alfred sopravvisse alle torture subite durante la sua detenzione sia a Mauthausen che a Dachau, fu arruolato nella Wehrmacht e inviato sul fronte orientale, fu fatto prigioniero dall'Armata Rossa e tornò da un campo di prigionia sovietico solo nel 1948.[7]
La famiglia Haag riunita visse a Monaco fino alla morte di Alfred, avvenuta nel 1982. Il 18 giugno 2012, Lina morì a Monaco di Baviera all'età di 105 anni.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Lina scrisse un memoriale delle sue esperienze sotto forma di una serie di lettere inviate ad Alfred,[6] senza sapere se lo avrebbe mai rivisto. Il testo fu pubblicato nel 1947 con il titolo Eine Handvoll Staub.[8]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2007, Lina ha ricevuto il Premio Dachau per il Coraggio civile.[4][9][10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Eine Überlebensgeschichte. Die 100-jährige KZ-Überlebende Lina Haag und ihr Buch "Eine Hand voll Staub", su Sonntagsblatt, n. 18/2007, 6 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
- ^ Heiner Jestrabek, Lina Haag * 18. 01. 2007, in frei denkend selbstbestimmt. 22 Portraits freigeistiger Frauen, Berlino, 2007, pp. 64-66.
- ^ (EN) Nazi Political Prisoners | Facing History & Ourselves, su www.facinghistory.org, 2 agosto 2016. URL consultato il 9 settembre 2024.
- ^ a b c (DE) Lina Haag, su KZ Gedenkstätte Dachau. URL consultato il 9 settembre 2024.
- ^ Maria Mandl: la Storia della “Bestia” di Auschwitz – Vanilla Magazine, su vanillamagazine.it, 7 luglio 2018. URL consultato il 9 settembre 2024.
- ^ a b (EN) Lina Haag (1907-2012): A Moral Voice in Nazi Germany, su history.physio, 12 agosto 2020. URL consultato il 9 settembre 2024.
- ^ Altern: Der Jahrhundertmensch - Panorama - SPIEGEL ONLINE - Nachrichten, su web.archive.org, 20 dicembre 2007. URL consultato il 9 settembre 2024 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2007).
- ^ (DE) Lina Haag, Eine Handvoll Staub, in Star-Bücher, vol. 3, Lauf bei Nürnber, Nest-Verlag, 1947, OCLC 6783196.
- ^ Brochure on the 2007 Dachau Award for Courage (PDF), su dachau.de (archiviato dall'url originale il 18 luglio 2011).
- ^ Broschüre über die Preisträgerin Lina Haag (PDF), su dachau.de (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2012).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Barbara Distel, In the shadow of heroes. Struggle and survival of Centa Herker-Beimler and Lina Haag, in Wolfgang Benz, Barbara Distel (a cura di), Dachau and the nazi terror 1933–1945, Dachau, 2002, pp. 143-178.
- Barbara Distel, Lina und Alfred Haag und das KZ Oberer Kuhberg, in Dokumentationszentrum Oberer Kuhberg Ulm (a cura di), Ulm. Die KZ-Gedenkstätte und der Nationalsozialismus, Ulm, 2009, pp. 132-134.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Oral history interview United States Holocaust Memorial Museum, su collections.ushmm.org.
- (EN) Lina Jager Haag, in Find a Grave.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 52481048 · ISNI (EN) 0000 0000 5173 120X · LCCN (EN) no2008106832 · GND (DE) 118544039 |
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