Leopoldo Pellas | |
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Nascita | Perugia, 1º gennaio 1897 |
Morte | Caposile, 26 maggio 1918[1] |
Cause della morte | ucciso in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito Italiano |
Arma | Fanteria |
Specialità | Bersaglieri |
Unità | 18º Reggimento bersaglieri |
Reparto | 23º Reparto d'Assalto "Fiamme cremisi" |
Anni di servizio | 1917 - 1918 |
Grado | Sottotenente Tenente |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Decorazioni | Medaglia d'oro al valor militare |
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Leopoldo Pellas (Perugia, 1º gennaio 1897 – Caposile, 26 maggio 1918) è stato un militare italiano.
Figlio di Rinaldo e di Elvira Frullini, morì combattendo a Caposile, sul Piave. È stato insignito della medaglia d'oro, conferita il 26 ottobre 1919[2][3].
Anche il fratello Demetrio, poco più grande di Leopoldo (Perugia, 20 novembre 1894), morì in combattimento nel 1917 e per questo ebbe la Medaglia d'Argento al Valor Militare[4].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Leopoldo Pellas nacque a Perugia, dove il padre Rinaldo e la madre Elvira Frullini si sposarono nel 1888: una lapide sistemata in un palazzo di Baglioni ricorda la sua casa natale[5][6].
La madre era fiorentina, insegnante elementare prima e poi professoressa, mentre il padre, di origine genovese, era funzionario della Banca d'Italia.
La famiglia nel 1911 si trasferì a Firenze, dove Leopoldo studiò al Liceo Ginnasio di Stato "Dante". Nel 1916 si iscrisse alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Pisa, ricevendone, dopo la morte, la laurea ad honorem[7].
Interventista convinto, frequentò a Caserta il corso per allievi ufficiali di complemento alla Scuola Militare. Nel marzo del 1917 divenne Sottotenente del 18º Reggimento Bersaglieri, e fu inviato sul Carso.
Partecipò alla decima battaglia dell'Isonzo che si svolse tra il 12 maggio e il 5 giugno 1917, combattendo contro le truppe austro-ungariche.
In questa battaglia morì, il 26 maggio 1917, per le ferite riportate in combattimento, a quota 214 del Carso[4], il fratello Demetrio[8], ufficiale del 2º reggimento granatieri.
Questa vicenda segnò profondamente la vita di Leopoldo: alla vigilia del primo anniversario della morte del fratello, scrisse alla madre «... Mamma, il Piave non lo passeranno a nessun costo», giurando di vendicare la morte del fratello[9].
Dopo il ripiegamento sulla linea del Piave, nel gennaio del 1918, chiese di far parte del 23º reparto d'assalto Arditi-Bersaglieri.
Scrisse ancora alla madre: «Pensa che vi è una tomba sul Carso e che questa tomba non è ancora stata fatta pagare» e «Questa mattina il nemico ha tentato di sfondarci... sono state cinque ore di fuoco tremendo e furibondo... ti devo confessare che mi sono raccomandato l'anima a Dio» .
Il 25 maggio «Mamma mia, domani è un anno, come celebrarlo meglio di così? Questa sera vado in linea d'azione... lui sarà con me, mi proteggerà, mi aiuterà. Voglio essere degno suo fratello e lo sarò. Vi scriverò subito appena tornato... baci, baci baci»[10].
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 26 ottobre 1919.
La morte in guerra
[modifica | modifica wikitesto]La sera del 26 maggio, anniversario della morte del fratello, al comando del III plotone del XXIII reparto "Fiamme Cremisi" ricevette l'incarico di affrontare le trincee austriache, dislocate tra il Piave e il Canale del Consorzio.
Superò tre successivi ordini di trincee, fu ferito e tutta non si fermò, proseguendo con determinazione la sua azione contro le truppe austriache.
La sua morte avvenne «[...]in uno slancio senza sosta: invero, con una rincorsa forsennata, aveva conquistato tre trincee avversarie una dopo l'altra, né, benché ferito, per ciò s'era fermato, proseguendo ininterrotto da solo la sua corsa, incurante di distanza e di mitraglia, come volesse arrivare sino a Vienna: sinché, sfinito, alfine era crollato nelle remote retrovie d'un nemico costernato da un tale arrivo inaspettato»[12].
Il nemico gli tributò la sepoltura con gli onori militari. Qualche giorno dopo un aereo austriaco,
sorvolando sulle linee italiane con una bandiera bianca, lanciò il messaggio «l'aspirante ufficiale Pellas e tre dei suoi uomini [...] dopo aver rifiutato la resa, erano caduti in battaglia ed erano stati
seppelliti con tutti gli onori militari»[13][14].
Il Maggiore Allegretti, del 23º Battaglione d'Assalto "Fiamme Cremisi", il 10 giugno del 1918, così scrisse alla madre di Leopoldo Pellas «Per il suo eroismo, ho proposto Pellas per la Medaglia d'oro al Valor Militare con la seguente motivazione: Per l'odio contro l'austriaco, per vendicare il fratello ucciso, trascinato dal suo baldo entusiasmo, sorpassò le ultime linee nemiche e, circondato dall'avversario, piuttosto che arrendersi, si difese, immolando, contento della vendetta compiuta, l'esistenza sua alla Patria»[15].
I successivi combattimenti di giugno e luglio 1918 distrussero il luogo della sepoltura e non fu più possibile identificare i resti mortali.
Luoghi dedicati a Leopoldo Pellas
[modifica | modifica wikitesto]A sua memoria fu eretta una tomba monumento. Il cippo dedicato alla memoria dell'ardito bersagliere Leopoldo Pellas, nel novembre 2015 è stato ristrutturato a cura volontari dell'Associazione Nazionale Bersaglieri sezione di San Donà e della Federazione nazionale arditi d'Italia[16].
Il Cimitero Militare di Caposile è stato intitolato al giovane Leopoldo Pellas ed accoglie 1.849 salme di soldati.[17][18][19].
Nella frazione di Caposile di Musile di Piave anche una scuola elementare venne intitolata al Tenente Leopoldo Pellas, così sempre a Leopoldo è inoltre dedicata la Fanfara dei Bersaglieri di Jesolo. Ai fratelli Pellas, è altresì intitolato il circolo Unuci (Unione Nazionale Ufficiali in Congedo) di Perugia, una via del comune di Perugia, in zona centrale, strada di collegamento fra il centro e la stazione, così come è stata intitolata in data 20 dicembre 2018 la scuola media di Olmo, una frazione del comune di Perugia.
Il 23 dicembre 2019 è stato pubblicato postumo il volume di Serena Innamorati dal titolo I Fratelli Pellas e la grande guerra, contenente il carteggio alla madre Elvira dal fronte di Demetrio e Leopoldo[20][21].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Copia archiviata (JPG), su cadutigrandeguerra.it. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2016).
- ^ http://www.quirinale.it/elementi/DettaglioOnorificenze.aspx?decorato=12637
- ^ Faina, op. cit., 1925
- ^ a b Copia archiviata (JPG), su cadutigrandeguerra.it. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ http://www.pietredellamemoria.it/pietre/lastra-a-leopoldo-pellas
- ^ Così recita l'iscrizione: «ALLA MEMORIA DEL TENENTE LEOPOLDO PELLAS DECORATO DI MEDAGLIA D'ORO AL VALOR MILITARE NATO A PERUGIA IL 1 GENNAIO 1897. "PER PROFONDA COSCIENZA DEL DOVERE, PER ALTO SPIRITO DI VENDETTA CONTRO IL NEMICO CHE GLI AVEVA UCCISO IL FRATELLO CAPITANO DEI GRANATIERI, ATTACCAVA FRA I PRIMI, BENCHÉ FERITO E INCALZAVA L'AVVERSARIO, E PROSEGUENDO QUINDI CON FULGIDO VALORE NELL'ARDITA E FORTUNATA AZIONE ASSALTAVA SUCCESSIVAMENTE TRE LINEE, INFLIGGENDO AL NEMICO GRAN PERDITE E FACENDO DEI PRIGIONIERI. RAGGIUNTO L'ULTIMO OBIETTIVO CON MIRABILE TENACIA DI SLANCIAVA ANCORA AVANTI CIRCONDATO DAGLI AVVERSARI, RIFIUTAVA DI ARRENDERSI E SI DIFENDEVA CON STRAORDINARIA COSTANZA E CON MAGNIFICO EROISMO FINO ALLA MORTE, IMPONENDOSI ALL'AMMIRAZIONE DELLO STESSO NEMICO CHE DUE GIORNI DOPO PER MEZZO DI UN MESSAGGIO LANCIATO DA UN VELIVOLO ANNUNZIÒ DI AVER FATTO SEPPELLIRE CON GLI ONORI MILITARI IL VALOROSO CADUTO". CAPOSILE 26 MAGGIO 1918. A CURA DEL PATRIO MUNICIPIO. IL XXX OTTOBRE MCMXXIII»
- ^ http://www.combattentiliberazione.it/movm-grande-guerra-1915-1918/pellas-leopoldo/
- ^ https://icadutidelcarso.blogspot.it/2014/11/tenente-pellas-demetrio.html
- ^ Vinti, 2008 "op.cit."
- ^ Elvira Pellas trascrisse e impaginò circa 600 lettere, un manoscritto inedito della corrispondenza tra Demetrio, Leopoldo e i familiari, dal 1913 fino alla loro morte, avvenuta nel 1917 e il 1918
- ^ Medaglie d'oro al valor militare sul sito della Presidenza della Repubblica
- ^ Magnini, 1995 op. cit.
- ^ Vinti, 2008, op. cit.
- ^ Maiorca 2015, op. cit.
- ^ In memoria di Leopoldo Pellas, op. cit.
- ^ http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/11/07/news/restaurato-il-cippo-del-bersagliere-leopoldo-pellas-1.12407360
- ^ Polita, 2015 op. cit.
- ^ Copia archiviata, su museobonifica.sandonadipiave.net. URL consultato il 15 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 16 marzo 2016).
- ^ https://soldatopasserini.wordpress.com/tag/leopoldo-pellas/
- ^ “I Fratelli Pellas e la grande guerra”, lunedì 23 dicembre alle 17 a Perugia la presentazione del volume
- ^ Presentazione dei quaderni storici del Comune di Perugia e omaggio a Serena Innamorati
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Serena Innamorati, I Fratelli Pellas e la grande guerra, Perugia, Deputazione di storia patria per l'Umbria, 2019, 311 p. (Quaderni storici del Comune di Perugia. Nuova serie; 2), In testa al frontespizio: Deputazione di storia patria per l'Umbria; Biblioteca comunale Augusta, trascrizione dei testi a cura di A. Bellocchi, ISBN 978-88-95331-55-3
- Albo d'oro perugini guerra italo-austriaca, Archivio di Stato di Perugia
- In memoria di Leopoldo Pellas. Lettere dei superiori e motivazione della Medaglia d'oro al Valor militare, dattiloscritto, Biblioteca Augusta, Perugia
- Umberto Maiorca, Quei nobili gesti in mezzo al fango delle trincee: l'eroismo dei fratelli Pellas, medaglia d'oro e d'argento, riconosciuto anche dal nemico, in Il Giornale dell'Umbria, 6 luglio 2015, p. 39
- Chiara Polita, La Grande Guerra degli ultimi: di qua e al di là del Piave, Venezia, Mazzanti libri, 2015, ISBN 978-88-98109-72-2
- Graziano Vinti, Cari genitori... : storie di soldati perugini nella grande guerra, Perugia, Ali&no, 2008, ISBN 978-88-6254-012-4
- Alberto Grhomann (a cura di), Un viaggio nel tempo e nella memoria: Perugia nelle foto di Girolamo Tilli e Giuseppe Giugliarelli, Perugia, Futura, 2007. ISBN 978-88-97720-05-8
- Paolo Bartoli (a cura di), Parole di pietra: le lapidi commemorative di Perugia dal 1860 al 2004, Perugia, Benucci, 2004. (ISBN non esistente)
- Dante Magnini, Perugia nell'età della patria, 1915-1940, Perugia, Volumnia, 1995, ISBN 88-85330-69-X
- Fermo Roggiani, Bersaglieri d'Italia: dal ponte di Goito a Beirut, presentazione di Claudio Cesare Secchi, Milano, Cavallotti, 1983. (ISBN non esistente)
- Francesco Briganti (a cura di), Perugia. Guida toponomastica, Perugia, Grafica, 1954. (ISBN non esistente)
- Carlo Faina, Umbria verde, Torino, G. B. Para & C., stampa 1925. (ISBN non esistente)
- Amedeo Tosti, La guerra italo-austriaca 1915-1918: sommario storico, Milano, Alpes, 1927. (ISBN non esistente)
- Saverio Cilibrizzi, Storia parlamentare politica e diplomatica d'Italia: da Novara a Vittorio Veneto, vol 7, Milano etc., Dante Alighieri. (ISBN non esistente)
- Leopoldo Pellas, Medaglia d'Oro al Valor Militare, in Fiamma cremisi: giornale della Associazione Nazionale Bersaglieri, Roma
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