

La lekanis (pl. lekanides) è un piccolo vaso in uso nella Grecia antica, generalmente composto da coppa e coperchio e destinato al'uso femminile.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Era una coppa bassa, con piede ad anello e due anse orizzontali a nastro impostate sotto l'orlo, quest'ultimo dotato di una modanatura adatta ad accogliere il coperchio con il quale forma una parete continua. A parte alcuni precedenti in epoca geometrica, la forma compare stabilmente nella seconda metà del VI secolo a.C. e diviene frequente nel periodo a figure rosse.
Gli esemplari a figure nere e a vernice nera possono essere privi di coperchio, mentre quelli a figure rosse sono tipicamente dotati di un coperchio decorato. Col tempo il coperchio a cupola tende ad appiattirsi e a formare un angolo retto tra la superficie superiore e le pareti verticali.
La lekanis veniva usata per contenere diverse sostanze e oggetti; era un vaso da toilette, un contenitore per unguenti o per piccoli oggetti. Come risulta anche da alcune rappresentazioni vascolari la lekanis rientrava nella complicata meccanica del matrimonio antico (così in qualche circostanza è chiamato il vaso in cui venivano posti i gioielli che il padre donava alla sposa) e Luciano di Samosata ne descrive una d'argento posta fra gli oggetti di una donna. Nel periodo a figure rosse la decorazione della parte superiore del coperchio è frequentemente a tema nuziale e le immagini possono proseguire lungo la parete del contenitore senza soluzione di continuità.
Il coperchio della lekanis è dotato di una impugnatura con stelo che, quando sufficientemente ampia, fungeva da piede per il coperchio che diveniva a sua volta contenitore se rovesciato. Su queste lekanides reversibili, a causa dell'ingombro creato dall'impugnatura, la decorazione del coperchio si limita a fregi animalistici.
Esiste una versione ad uso domestico della lekanis, usata per contenere o servire piccole quantità di cibo, formalmente più semplice, decorata con semplici bande orizzontali o priva di decorazione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Lekanis con coperchio, su museotaranto.cultura.gov.it. URL consultato il 24 settembre 2024.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Brian A. Sparkes; Lucy Talcott; Gisela M. A. Richter, Black and Plain Pottery of the 6th, 5th and 4th Centuries B.C. Part 1: Text, in The Athenian Agora, vol. 12, The American School of Classical Studies at Athens, 1970, pp. p. 197.
- Mary B. Moore, Attic Red-Figured and White-Ground Pottery, in The Athenian Agora, vol. 30, The American School of Classical Studies at Athens, 1997, pp. pp. 54-55.
- Robert Manuel Cook, Greek Painted Pottery, London ; New York, Routledge, 1997, p. 229, ISBN 0415138604.
- Andrew J. Clark, Maya Elston; Mary Louise Hart, Understanding Greek vases : a guide to terms, styles, and techniques, Los Angeles, The J. Paul Getty museum, 2002, p. 112, ISBN 0892365994.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lekanis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- The Perseus Project, Lekanis, in Perseus Encyclopedia. URL consultato il 4 febbraio 2013.