La legge dell'indipendente mobilità degli ioni o legge di Kohlrausch della migrazione indipendente degli ioni o semplicemente legge di Kohlrausch (dedotta da Friedrich Kohlrausch nel 1900[1]) permette di calcolare la conduttività ionica equivalente limite (cioè in condizioni di diluizione infinita) di elettroliti deboli e forti sulla base del presupposto che a diluizione infinita le conduttività equivalenti non risentono dell'effetto di interazione degli ioni presenti in soluzione. Ciò è imputabile all'elevata distanza reciproca alla quale si trovano gli ioni, condizione che permette loro di non rimanere "invischiati" a causa di interazioni elettrostatiche di tipo coulombiano.
In termini matematici, la legge afferma che la conduttività ionica equivalente limite di un elettrolita, indicata con , è data dalla somma delle conducibilità ioniche a diluizione infinita dei singoli ioni che lo compongono, e :[2][3]
Kohlrausch formulò la legge dell'indipendente mobilità degli ioni notando da dati sperimentali che la differenza tra valori di di soluzioni di elettroliti forti, aventi in comune lo stesso catione o lo stesso anione, era praticamente costante in relazione allo stesso solvente e a temperatura costante. Ciò non sarebbe stato possibile se gli ioni avessero risentito di reciproche interazioni.
Legge di Kohlrausch espressa in termini di mobilità ioniche
[modifica | modifica wikitesto]Le conducibilità ioniche dei singoli ioni possono essere espressi in termini di mobilità ioniche:[4]
essendo la costante di Faraday e il grado di dissociazione. A diluizione infinita e , per cui:[3]
Sostituendo nella legge di Kohlrausch, si ottiene:[3]
La mobilità ionica non va confusa con la velocità di migrazione, dovuta all'azione di un certo gradiente di potenziale elettrico applicato.
Esempio applicativo
[modifica | modifica wikitesto]Come corollario della legge, risulta possibile calcolare i valori di sconosciuti combinando matematicamente, in modo opportuno, i valori tabulati relativi agli ioni, ottenuti per estrapolazione grafica delle conduttività ioniche equivalente di elettroliti forti.
Ad esempio, si vuole calcolare dell'acido cianidrico, HCN:
Occorre quindi combinare i valori noti di in modo da ottenere quelli incogniti. Ad esempio, consideriamo KCN per lo ione cianuro, HCl per quello idronio e sottraiamo il valore del KCl ottenuto, che non ci interessa:
che equivale a:
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Silvestroni, Fondamenti di chimica, 10ª ed., CEA, 1996, ISBN 88-408-0998-8.
- P. Atkins, J. De Paula Chimica Fisica, 4ª edizione, Zanichelli ISBN 88-08-09649-1
- Giuseppe Bianchi, Torquato Mussini, Elettrochimica, Elsevier, 1976, ISBN 88-214-0500-1.
- (EN) Carl H. Hamann, Andrew Hamnett, Wolf Vielstich, Electrochemistry, 2ª ed., Wiley-VCH, 2007, ISBN 3-527-31069-X. URL consultato il 30 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2016).