La Mesopotamia: dalla scrittura all'archeologia | |
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Titolo originale | Il était une fois la Mésopotamie |
Victor Place e Gabriel Tranchand in piedi accanto a uno shedu assiro alla porta del palazzo di Sargon II a Dur Šarrukin, 1852. Fotografia presentata sulla copertina. | |
Autore | Jean Bottéro e Marie-Joseph Stève |
1ª ed. originale | 1993 |
1ª ed. italiana | 1994 |
Genere | Monografia, saggio |
Sottogenere | Archeologia, assiriologia |
Lingua originale | francese |
Serie | Universale Electa/Gallimard●Storia e civiltà |
Preceduto da | Le origini dell’uomo: L’avventura dell’evoluzione |
Seguito da | Nei mari del sud: da Magellano a Cook |
La Mesopotamia: dalla scrittura all'archeologia (francese: Il était une fois la Mésopotamie, lett. 'C'era una volta la Mesopotamia') è una monografia illustrata sulla Mesopotamia e l'assiriologia, scritta dall'assiriologo Jean Bottéro e dall'archeologo Marie-Joseph Stève, e pubblicata da Éditions Gallimard nel 1993 in Francia, e da Electa/Gallimard l'anno successivo in Italia. Quest'opera è il 52º titolo della collana «Universale Electa/Gallimard» ed è stata adattata in un film documentario omonimo[1].
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]La versione originale in francese di quest'opera tascabile fa parte della serie Archéologie della collana «Découvertes Gallimard» (mentre l'edizione italiana appartenente alla serie Storia e civiltà), vale a dire che qui siamo interessati allo studio di siti, oggetti e documenti scoperti in Mesopotamia dalla fine del XVIII secolo e non alla storia di questa regione. In altre parole, una storia dell'assiriologia.
Secondo la tradizione dell'«Universale Electa/Gallimard», questa collana si basa su un'abbondante documentazione iconografica e un modo di riunire l'iconografia documentaria e il testo, arricchita dalla stampa su carta patinata. È quasi come un «romanzo grafico» del genere suspense[2].
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Il sito Babelio attribuisce al libro una media di 3.96/5 sulla base di 25 valutazioni[3]. Su Goodreads, il libro ha una valutazione media di 3.83 su 5, basata su 23 valutazioni, indicando recensioni generalmente positive[4].
Edizione italiana
[modifica | modifica wikitesto]Tradotta da Antonella Stefanelli, l'edizione italiana è infatti una versione aumentata, con 192 pagine in totale, mentre l'edizione francese ha solo 160 pagine. La riformulazione introdotta nella sezione “Testimonianze e documenti”, come indicato nella pagina del còlophon: «La sezione “Testimonianze e documenti” è stata realizzata appositamente per l'edizione italiana[5].»
Adattamento documentario
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1998, in co-produzione con La Sept-Arte e Trans Europe Film, in collaborazione con Éditions Gallimard e museo del Louvre, ha realizzato l'adattamento di Il était une fois la Mésopotamie con lo stesso titolo, diretto da Jean-Claude Lubtchansky, e narrato da François Marthouret, Corinne Jaber e Lubtchansky. Questo documentario è stato girato in parte in Iraq nella terra dell'argilla e delle canne situata tra il Tigri e l'Eufrate, ed è stato trasmesso su arte il 30 maggio 1998 e su La Cinquième il 4 e 5 giugno, nella serie di documentari per il grande pubblico «L’Aventure humaine»[1]. Il film è stato distribuito anche in DVD, edito dal Centre national du cinéma et de l’image animée (CNC)[6]. In Italia, il film è intitolato C'era una volta la Mesopotamia[7].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (FR) ZOOM SUR, su humanite.fr, 30 maggio 1998. URL consultato il 31 ottobre 2020.
- ^ (FR) Il était une fois la Mésopotamie (1993), su senscritique.com, 14 febbraio 2015. URL consultato il 31 ottobre 2020.
- ^ (FR) Il était une fois la Mésopotamie, su babelio.com. URL consultato il 31 ottobre 2020.
- ^ (EN) Il était une fois la Mésopotamie, su goodreads.com. URL consultato il 31 ottobre 2020.
- ^ Jean Bottéro e Marie-Joseph Stève, La Mesopotamia: dalla scrittura all’archeologia, traduzione di Antonella Stefanelli, collana «Universale Electa/Gallimard●Storia e civiltà» (nº 52), Trieste, Electa/Gallimard, 1994, p. 192, ISBN 978-88-445-0065-8, OCLC 797687322.
- ^ (FR) Il était une fois la Mésopotamie, su imagesdelaculture.cnc.fr, 1998. URL consultato il 31 ottobre 2020.
- ^ C'era una volta la Mesopotamia, su cultura.trentino.it. URL consultato il 3 dicembre 2020.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Sito ufficiale, su gallimard.fr.
- (EN) La Mesopotamia: dalla scrittura all'archeologia, su Goodreads.
- La Mesopotamia: dalla scrittura all'archeologia, su biblio.units.it.
- (EN) C'era una volta la Mesopotamia, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | BNF (FR) cb36669079x (data) |
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