Kumamon | |
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Nome orig. | くまモン (Kumamon) |
Lingua orig. | Giapponese |
Autore | Manabu Mizuno (水野学?) |
1ª app. | 5 marzo 2010 |
Voce orig. | (Maiko Irie?, 入江麻衣子) |
Caratteristiche immaginarie | |
Specie | Orso |
Sesso | Maschio |
Etnia | Giapponese |
Luogo di nascita | Prefettura di Kumamoto (熊本県?) |
Data di nascita | 12 marzo |
Professione | Funzionario pubblico locale [1] |
Affiliazione | Prefettura di Kumamoto (熊本県?) |
Kumamon (くまモン?) è la mascotte creata dal governo della prefettura di Kumamoto, Giappone.
Kumamon è un orso nero con le gote rosse.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Kumamon è stato creato nel 2010 nell'ambito della campagna chiamata Kumamoto Surprise (くまもとサプライズ?, Kumamoto sapuraizu)[2] con lo scopo di portare turisti nella regione dopo l'apertura della linea Kyūshū Shinkansen. Kumamon è in seguito diventato popolare in tutta la nazione e, alla fine del 2011, ha vinto un concorso fra tutte le mascotte giapponesi, collettivamente chiamate yuru-kyara (ゆるキャラ?), ricevendo più di 280.000 voti[3][4][5][6].
Il suo successo al concorso ha permesso a Kumamoto di raccogliere ¥11.8 miliardi (US$120 milioni, GB£79 milioni, €93 milioni) dai ricavi dal merchandising nella prima metà del 2012, dopo aver ricavato solamente ¥2.5 miliardi (US$26 milioni, GB£17 milioni, €20 milioni) durante tutto il 2011[6][7].
Kumamon partecipa a cerimonie ufficiali, eventi sportivi, feste e sagre, trasmissioni televisive regionali e nazionali.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Responsabile delle vendite della Prefettura di Kumamoto" e "Responsabile del dipartimento della felicità della Prefettura di Kumamoto"
- ^ くまモン 「くまもとサプライズ!」 (振り付け). URL consultato il 3 maggio 2021.
- ^ (EN) Top Ten Japanese Character Mascots, su Findingfukuoka.com, 13 gennaio 2012. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 2 dicembre 2013).
- ^ (EN) Moeko Fujii, The Branding of Kumamon: The Bear That Stole Japan’s Heart, in The Wall Street Journal, 28 giugno 2015. URL consultato l'8 febbraio 2015.
- ^ (EN) Miho Inada e Daisuke Wakabayashi, The Life and Times of Japan’s Mascots, in The Wall Street Journal, 26 dicembre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2015.
- ^ a b (EN) Miho Inada e Daisuke Wakabayashi, Isn't That Cute? In Japan, Cuddly Characters Compete, in The Wall Street Journal, 25 dicembre 2012. URL consultato l'8 febbraio 2015.
- ^ (EN) Philip Brasor, Mascots bear cash for local authorities, in The Japan Times, 13 gennaio 2013. URL consultato l'8 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2013).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kumamon
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (JA) Sito ufficiale, su kumamon-official.jp.
- (JA) Blog ufficiale, su kumamon-official.jp.
- KumamonTV (canale), su YouTube.
- (JA) Pagine Ufficiale su Facebook
- (JA) Pagine Ufficiale su Twitter
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305208192 · LCCN (EN) no2013093001 |
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