Khuen-Belasi | |
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Stato | Tirolo |
Titoli | baroni e conti |
Concessione | 1573 |
Fondatore | Egenone Khuen |
Data di fondazione | XIV secolo |
Data di deposizione | fiorente |
I Khuen-Belasi (in tedesco: Khuen von Belasy) sono un'antica famiglia nobile del Tirolo che nel XVI secolo si stabilì anche nella Bassa Austria e in Boemia e si diramava in più linee. I membri della famiglia furono elevati al rango di baroni di Neulengbach nel 1573 e ricevettero il titolo di conti imperiali dall‘imperatore Ferdinando II d'Asburgo nel 1630. I Khuen-Belasi risiedono ancora oggi in Alto Adige, presso Castel Englar.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome della famiglia deriva dal dominus Corrado di Termeno, detto "Khuen". Questo appellativo era il diminutivo del nome Chunradus, inoltre fungeva da soprannome col significato di "coraggioso".[1]
Le origini
[modifica | modifica wikitesto]Carl Ausserer riteneva gli originari signori di Castel Belasi vassalli dei conti di Appiano, menzionando un Adelpreto de Bellago che compare in un documento del 1189. La casata si estinse alla fine del XIII secolo e a Ulrico di Ragogna furono infeudati nel 1291 questo castello e Castel Sporo.[2] Anche Aldo Gorfer condivide questa ricostruzione, fa risalire la costruzione del castello al XII secolo e sospetta che il nome Belasi derivi dal nome personale Belasio (Biagio), uno dei custodi del maniero per gli conti di Appiano o i Flavon. Spiega poi il passaggio del castello in Val di Non a una famiglia di Termeno: Elisabetta, figlio di Giovanni (a sua volta figlio di Ulrico di Ragogna) sposò Cuno di Termeno, fondatore della dinastia.[3]
Ricerche recenti hanno dimostrato che l'Adalpreto menzionato nel 1189 non aveva nulla a che fare con il castello, ma con Plag, località presso Appiano. Non sarebbe esistita dunque una originaria famiglia Belasi nel XII secolo, ma l'origine del castello andrebbe post-datata alla seconda metà del XIII secolo, con la famiglia Rubein-Ragogna, proveniente dal Burgraviato di Merano.[4] Corrado, detto Khuen, figlio di Egenone da Termeno (menzionato in un documento del 1311), nel 1368 acquistò Castel Belasi da Simone Rubein, forse per via di un debito considerevole della famiglia nei confronti di Corrado, poiché nell'atto non è citata alcuna somma per assicurarsi il castello. Un'altra ipotesi, suffragata da Stephan von Mayrhofen, autore delle "Genealogien des Tiroler Adels" nel XIX secolo, sostiene che il figlio maggiore di Corrado, Arnoldo, sposò Elisabetta di Belasi, ultima discendente della famiglia Rubein, ma non esiste alcuna conferma documentaria di questo avvenimento.[5]
Il Quattrocento
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia fin dagli ultimi decenni del XIV secolo cercò di rafforzare il proprio legame con il Principato vescovile di Trento: Guglielmo Khuen-Belasi, figlio di Corrado, è menzionato in vari documenti come arbitro o testimone al fianco del principe-vescovo Giorgio di Liechtenstein. Guglielmo fu il primo Khuen ad essere denominato con il predicato "de Belasio", dal nome del castello noneso.[6] Durante l'insurrezione antivescovile cominciata nel 1407 guidata dal conte del Tirolo Federico IV d'Asburgo, detto il Tascavuota, la famiglia fu coinvolta dai sommovimenti politici trentini: il castello, assieme ai limitrofi Castel Corona e Castel Belfort fu conquistato da Pietro Spaur. Una sentenza del dicembre 1420 ordinava di restituire il castello a Ulrico Khuen-Belasi, ma soltanto dopo la sua morte nel 1424 i figli rinunciarono alle sue conquiste militari.[7] Ulrico Khuen ottenne dal vescovo Alessandro di Masovia la decima del vino e dei cereali di Lover, metà della decima di Dercolo, metà della decima a Comasine e dei terreni a Denno e Caldaro e nel 1436 l'investitura dei feudi tirolesi da Federico IV d'Asburgo, che comprendeva Castel Belasi, la decima del vino e dei cereali a Segonzone, la seconda metà della decima a Dercolo, il diritto di regolanato maggiore a Lover e Segonzone e dei diritti di decima a Fai della Paganella, Mezzolombardo e Mezzocorona.[8]
La figura di maggior rilievo nel XV secolo fu Pancrazio Khuen-Belasi, signore di Castel Belasi dagli anni '60 fino al 1523, che fu scelto nel 1480 dal principe-vescovo Giovanni Hinderbach come capitano della giurisdizione di Castel Tenno, che tra il 1487 e il 1488 dovette fronteggiare la Repubblica di Venezia. Divenne poi vicario vescovile nelle valli di Non e di Sole fino al 1517, stringendo buoni rapporti anche con l'imperatore del Sacro Romano Impero e conte del Tirolo, Massimiliano I d'Asburgo, dal quale ottenne il Castello di Castelbello e Castel Montechiaro, in Val Venosta.[9]
Possedimenti
[modifica | modifica wikitesto]In Italia
[modifica | modifica wikitesto]- Castel Belasi a Segonzone, acquistato da Corrado detto "Chuen di Termeno nel febbraio del 1368 dai Rubein Ragogna. Il castello, acquistato dal comune di Campodenno nel 2000, è stato restaurato ed è ora visitabile.[10]
- Torre Belasi a Mezzolombardo, acquistata nel XIV secolo e venduta soltanto nel XX secolo. L'edificio, con la torre abbassata e trasformata in abitazione, si trova in Piazza Pio XII.
- Castel Englar ad Appiano, antico feudo tirolese dei Firmian, imparentati con i Khuen-Belasi dopo il matrimonio di Susanna Firmian con Mattia Khuen-Belasi (deceduto nel 1513).[11]
- Castel Ganda ad Appiano, acquistato dalla famiglia nel 1537 per 900 fiorini pagati ai proprietari Pernstichs.[12]
- Castel Montechiaro a Prato allo Stelvio, ora in rovina, acquisito fra il 1503 e il 1510 da Pancrazio I Khuen-Belasi, ceduto dagli Spaur. Fu sede del più potente ramo della famiglia.[13]
- Castello di Castelbello, feudo pignoratizio di Pancrazio I dal 1508, che lo scelse come residenza del figlio Mattia.[14] Dopo la morte di Mattia Khuen-Belasi, nel 1531, il maniero passò a Sigmund III Hendl.[15]
- Castel Aichberg ad Appiano.
- Collina di San Pancrazio a Campodenno, nel XVIII secolo, fino alla cessione nel 1758 alla famiglia Zanoni.
- Castel Auer a Tirolo, ereditato dai conti Belasi nel 1919.[16]
In Austria
[modifica | modifica wikitesto]- Castello di Katzenstein, a Erl, acquistato da Rudolf Khuen-Belasi, fratello dell'arcivescovo di Salisburgo Johann Jakob (seconda metà del XVI secolo).
- Castello di Neulengbach, acquistato da Rudolf Khuen-Belasi (seconda metà del XVI secolo).
- Palais Pálffy, a Vienna, residenza di Rudolf Khuen-Belasi, la cui figlia Franziska sposò Pál Pálffy nel 1629.
Genealogia
[modifica | modifica wikitesto]La linea originaria[17]
[modifica | modifica wikitesto]Egenone di Termeno (doc. 1311) | ||||||||||||||
Corrado "Khuen" †1375 ca. | ||||||||||||||
Egenone | Arnoldo Elisabetta Rubein di Belasi? | Guglielmo †1415 ca. | Ulrico †post 1436 Barbara Thun (1405) | Matteo | Corrado | |||||||||
Margareth Cyprian Fuchs | Giorgio Petra Cles | Matteo †1454 Dorothea Niederthor (1442) | Jacopo | Anna Cristoforo Reiffer di Castel Belfort (1435) | ||||||||||
Anna | Pancrazio I *1440 ca. †1523 ca. Pudenziana Firmian (1468) | Maria Martin Neideck (1466) | ||||||||||||
Jacopo Magdalena Fuchs | Giorgio Barbara Künigl zu Ehrenburg | Mattia Susanna Firmian (1513) | Maria Degen Fuchs (1511) | Guglielmo | ||||||||||
LINEA DI LIECHTENBERG | LINEA DI CASTEL BELASI | |||||||||||||
La linea di Castel Belasi[18]
[modifica | modifica wikitesto]Giorgio †1549-50 Barbara Künigl zu Ehrenburg | |||||||||||||||||||||||||||||
Cristoforo | Giorgio (doc. 1545) | Brigitte | Caterina Christoff Payr (1522) | Pancrazio II †ante 1569 Dorothea von Rechsberg (1522) | Carlo †post 1584[19] | Anna Enrico Khuen di Ora (1538) | |||||||||||||||||||||||
Giorgio †1597 Anna Anich di Cortaccia (1569) Caterina Spaur | Ercole | Ottone Pancrazio Filippina Spaur | Caterina Hildebrand von Wanngen | Barbara | |||||||||||||||||||||||||
Anna Sidonia | Anna Maria | Elena | Barbara | Giovanni †1630-40 Caterina Ruttin | Apollonia | Giovanna | Dorotea | Sidonia | Barbara | Carlo | Anna Dorotea | Elisabatta | Giorgio Graziadeo | Francesco Pancrazio †ante 1649 | |||||||||||||||
Giorgio Enrico †1670-80 Barbara Elena Tschernenbel Eleonora Prandel | Giovanni Battista Maria Trautson | ||||||||||||||||||||||||||||
Giovanni Jacopo †1694-99 Caterina Khuen-Belasi di Castel Montechiaro[20] Giulia Francesca Carrari | |||||||||||||||||||||||||||||
Francesco Ferdinando †1752-54 Caterina Spaur | Maria Teresa | Giovanna Jacobina | Anna Caterina | ||||||||||||||||||||||||||
Membri illustri
[modifica | modifica wikitesto]- Pancrazio I Khuen-Belasi (1440 ca.-1523), capitano della giurisdizione di Castel Tenno dal 1480 fino al 1488-89 e successivamente vicario vescovile nelle valli di Non e di Sole almeno fino al 1517.[9]
- Pancrazio II Khuen-Belasi, capitano di Trento nel 1556, dal 1559 al 1561, dal 1565 al 1566.[21]
- Johann Jakob Khuen-Belasi (1512-1586), arcivescovo di Salisburgo dal 1560 al 1586.
- Johann Franz Khuen-Belasi (1649-1702), principe-vescovo di Bressanone dal 1685 al 1702.
- Károly Khuen-Héderváry (1849-1919), bano di Croazia alla fine del XIX secolo e primo ministro d'Ungheria tra il 1910 e il 1912.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ M. Turrini, 2005, p. 41
- ^ C. Ausserer, 1985, pp. 196-197
- ^ A. Gorfer, 1967, pp. 537-538
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 30-34
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 41-44
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 49-50
- ^ D. Reich, 1901, pp. 112-114
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 60-61
- ^ a b M. Turrini, 2005, pp. 68-69
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 40-43
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 154-155
- ^ M. Turrini, 2005, p. 157
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 79-81
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 79-80
- ^ SCHOSS/BURG KASTELBELL. CASTELLO DI CASTELBELLO, su burgenwelt.org. URL consultato il 26 settembre 2024.
- ^ La nostra storia, su schlossauer.it. URL consultato il 2 ottobre 2024.
- ^ M. Turrini, 2005, p. 73
- ^ M. Turrini, 2005, pp. 121 e 265
- ^ M. Turrini, 2005, p. 116 Capitano e vicario delle valli del Noce.
- ^ M. Turrini, 2005, p. 201 Sepolta presso la chiesetta di Segonzone.
- ^ M. Bellabarba, 1995, p. 74
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carl Ausserer, Le famiglie nobili nelle valli del Noce, Malè, 1985 (1900).
- Marco Bellabarba, I capitani tirolesi del principato vescovile di Trento: regole d'ufficio e di nobiltà, in «Geschichte und Region/Storia e regione. Adel und Territorium / Nobiltà e territorio», 4, 1995 (pp. 45–75). (online)
- Gianluca Dal Rì, "Castel Belasi", in: Castra, castelli e domus murate. Corpus dei siti fortificati trentini tra tardoantico e basso medioevo. Apsat 4, a cura di E. Possenti, G. Gentilini, W. Landi & M. Cunaccia, Mantova, 2013 (pp. 164–169). (online )
- Aldo Gorfer, Guida dei castelli del Trentino, Trento, Saturnia, 1967.
- Desiderio Reich, I castelli di Sporo e Belforte, Trento, 1901.
- Mariano Turrini, Castel Belasi e i conti Khuen, Cles (TN), Comune di Campodenno, 2005.
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