Kevin Poulsen, noto anche con lo pseudonimo di Dark Dante (Pasadena, 30 novembre 1965), è un giornalista, hacker e phreaker statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Poulsen nasce a Pasadena, in California, il 30 novembre 1965[1].
Il 1 ° giugno 1990, prese il controllo di tutte le linee telefoniche della stazione radio di Los Angeles KIIS-FM, per truccare un gioco a premi della radio che avrebbe assegnato una Porsche 944 al 102° chiamante. Poulsen risultò ovviamente vincitore[2][3][4]
Quando il Federal Bureau of Investigation iniziò ad indagare sulle sue attività, Poulsen fece perdere le proprie tracce. Nel 1990, le linee telefoniche del programma NBC Unsolved Mysteries si interruppero improvvisamente proprio durante una puntata dedicata a Poulsen, facendo pensare a un intervento dell'hacker.[5][6]
Arrestato nel 1991, fu condannato per frode informatica, riciclaggio di denaro e ostruzione della giustizia. La corte gli impose cinque anni in un penitenziario federale, e all'astenersi dall'uso di computer o di Internet per 3 anni dopo il rilascio, avvenuto nel 1995. È stato il primo americano a essere rilasciato dalla prigione con una sentenza della corte che proibiva l'uso di un computer o di Internet dopo la sua condanna[7]
Giornalismo
[modifica | modifica wikitesto]Poulsen si è reinventato come giornalista in seguito al suo rilascio dalla prigione e ha cercato di prendere le distanze dal suo passato criminale. Ha ricoperto diverse funzioni giornalistiche presso la società di sicurezza SecurityFocus, con sede in California, dove ha iniziato a scrivere notizie sulla sicurezza e sugli hacker nei primi anni del 2000. Nonostante abbia esordito tardi in un mercato ormai saturo di concorrenti, SecurityFocus News è diventato un nome ben noto nel mondo dell'informazione tecnologica.
Poulsen ha lasciato SecurityFocus nel 2005 per lavorare come freelance e perseguire progetti di scrittura indipendenti. Nel giugno 2005, è diventato senior editor per Wired News, che ha ospitato il suo blog, 27BStroke6, in seguito ribattezzato Threat Level.[8]
Nell'ottobre del 2006, Poulsen ha diffuso informazioni che descrivono dettagliatamente la sua caccia a criminali che facevano uso di Myspace per adescare bambini online. Grazie al suo operato sono stati identificate 744 persone e si è giunti all'arresto di almeno uno di loro, Andrew Lubrano.[9]
Nel giugno 2010, Poulsen ha pubblicato la notizia dell'arresto del militare Chelsea Manning e ha pubblicato i log delle chat, riguardanti WikiLeaks, di Manning e Adrian Lamo[10][11]
SecureDrop
[modifica | modifica wikitesto]Poulsen, Aaron Swartz e James Dolan hanno progettato e sviluppato SecureDrop, una piattaforma software open source per comunicazioni sicure tra giornalisti e fonti. È stato originariamente sviluppato con il nome di DeadDrop.[12][13] Dopo la morte di Swartz, Poulsen ha presentato ufficialmente la piattaforma sul New Yorker, il 15 maggio 2013.[14] In seguito Poulsen ha affidato lo sviluppo di SecureDrop alla Freedom of the Press Foundation e si è unito al comitato consultivo tecnico della fondazione.[15][16]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 2011 Webby Award (International Academy of Digital Arts and Sciences), Law category, per Threat Level[17]
- 2011 Webby Award (International Academy of Digital Arts and Sciences), People's Voice award, Law category, per Threat Level[17]
- 2010 SANS Top Cyber Security Journalists (SANS Institute)[18]
- 2010, MIN Best of the Web (Magazine Industry Newsletter), Best Blog, per Threat Level[19]
- 2009, MIN Digital Hall of Fame (Magazine Industry Newsletter) Inductee[20]
- 2008, Knight-Batten Award for Innovation in Journalism (J-Lab) Grand Prize[21]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Richard Gissel, Digital Underworld, MacroTech Press, 2005, p. 222, ISBN 1-4116-4423-9.
- ^ (EN) Kevin Poulsen, su livinginternet.com.
- ^ (EN) A Crime By Any Other Name..., in FREEDOM Magazine, vol. 27, n. 4, 16 gennaio 1999 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 1999).
- ^ (EN) Jonathan Littman, The Last Hacker : He Called Himself Dark Dante. His Compulsion Led Him to Secret Files and, Eventually, the Bar of Justice, in Los Aangeles Times, 12 September 1993.
- ^ (EN) Siddhi Palande, 10 Best Hackers The World Has Ever Known, in Thought Catalog, 23 giugno 2014.
- ^ (EN) Kevin Poulsen, su Unsolved Mysteries Wiki. URL consultato l'11 maggio 2019 (archiviato l'11 maggio 2019).
- ^ (EN) Kevin Poulsen, Exile.com, in Wired, 1º gennaio 1999.
- ^ (EN) David Kravets, Threat Level - Privacy, Crime and Security Online, in Wired, 1º gennaio 2012.
- ^ (EN) Kevin Poulsen, MySpace Predator Caught, in Wired News, 16 ottobre 2006.
- ^ (EN) Kim Zetter e Kevin Poulsen, U.S. Intelligence Analyst Arrested in Wikileaks Video Probe, in Wired, 10 giugno 2010.
- ^ (EN) Kim Zetter e Kevin Poulsen, Suspected Wikileaks Source Described Crisis of Conscience Leading to Leaks, in Wired, 10 giugno 2010.
- ^ Michael Kassner, Aaron Swartz legacy lives on with New Yorker's Strongbox: How it works, in TechRepublic, 20 maggio 2013. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2019).
- ^ (EN) Kevin Paulsen, Strongbox and Aaron Swartz, in The New Yorker, 15 maggio 2013.
- ^ (EN) Amy Davidson (15 May 2013), Introducing Strongbox, in The New Yorker, 15 maggio 2013.
- ^ (EN) Freedom of the Press Foundation Launches SecureDrop, an Open-Source Submission Platform for Whistleblowers, su freedom.press, 15 ottobre 2013.
- ^ (EN) Renowned Technologists, Journalists Join Freedom of the Press Foundation Technical Advisory Board, su PressFreedomFoundation.org, 12 marzo 2014.
- ^ a b (EN) Webby Nominees, su Webbyawards.com, 28 ottobre 2011. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2012).
- ^ 2010 Top Cyber Security Journalist Award Winners SANS, su sans.org, 24 luglio 2009.
- ^ (EN) min's 2010 Best of the Web Awards, su MinOnline. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 febbraio 2012).
- ^ (EN) Digital Hall of Fame: Kevin Poulsen, Senior Editor, Wired.com, su MinOnline, 8 dicembre 2011. URL consultato il 10 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2012).
- ^ (EN) Knight-Batten Awards for Innovations in Journalism, su j-lab.org.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Jonathan Littman, The Watchman: The Twisted Life and Crimes of Serial Hacker Kevin Poulsen, Boston, Little Brown, 1997, ISBN 9780316528573.
- Kevin Poulsen, Kingpin: La vera storia della rapina digitale più incredibile del secolo, traduzione di Mataldi N., Hoepli, 27 marzo 2013 [22 febbraio 2011], ISBN 882035229X.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kevin Poulsen
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su kevinpoulsen.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 38646163 · ISNI (EN) 0000 0000 7905 2866 · LCCN (EN) n96098233 · NDL (EN, JA) 001100462 · CONOR.SI (SL) 205525859 |
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