Kepler-1708 b | |
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Stella madre | Kepler-1708 |
Scoperta | 2021 |
Scopritori | David Kipping et al. |
Classificazione | Gigante gassoso |
Parametri orbitali | |
Semiasse maggiore | 1,64 UA |
Periodo orbitale | 737,113 giorni[1] |
Eccentricità | < 0,4 |
Satelliti | 1 |
Dati fisici | |
Raggio medio | ~ 0,8886 rJ |
Massa | |
Flusso stellare | 0,561 ⊕ |
Temperatura superficiale |
|
Kepler-1708 b è un pianeta extrasolare in orbita attorno alla stella Kepler-1708, una stella simile al Sole di magnitudine 15,9 della costellazione del Cigno, distante 5580 anni luce dal sistema solare. Si tratta di un gigante gassoso simile a Giove situato nella zona abitabile della propria stella, la cui peculiarità consiste nell'avere un candidato satellite naturale, Kepler-1708 b I, il secondo scoperto dopo Kepler-1625 b I.[2]
Stella madre
[modifica | modifica wikitesto]Kepler-1708 è una stella simile al Sole distante oltre 5500 anni luce dalla Terra. Di magnitudine 16,[3] ha una massa e un raggio che sono rispettivamente di 1,088 e 1,12 volte quelli del Sole, mentre la sua temperatura superficiale è di 6157+231
−202 K e la sua luminosità 1,52 volte quella del Sole. Sembrerebbe più giovane della nostra stella, anche se il margine d'errore è elevato; la stima dell'età è infatti di 3,16±2,26 miliardi di anni.[1] Sulla base di queste proprietà, Kepler-1708 è probabilmente una stella di sequenza principale di classe F con una metallicità simile al Sole ([Fe/H] = 0,0±0,2).[4][1]
Alcune sue designazioni alternative sono UCAC4 669-077544, KIC 7906827, TIC 272716898, 2MASS J19471778+4337295, WISE J194717.78+433729.2 e Gaia DR2 2078801971283008128.[3]
Scoperta
[modifica | modifica wikitesto]Kepler-1708 b era stato individuato col metodo del transito nel 2011 dai dati raccolti con il telescopio spaziale Kepler, tuttavia solo nel 2019 è stato proposto come candidato[5] e la sua conferma è arrivata nel 2021.[1]
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Kepler-1708b è un pianeta gigante gassoso leggermente più piccolo di Giove, con un raggio di 0,89 rJ.[1] La massa del pianeta resta ancora da misurare con precisione; un'analisi precisa dei suoi tempi di transito pone un limite superiore di 4,6 masse gioviane. Questo limite superiore della massa prevede un'ampiezza massima della velocità radiale <98 m/s, che sarebbe alla portata degli spettrografi più precisi disponibili, tuttavia la debolezza della stella ospite rende la misurazione difficoltosa.[2][6]
Kepler-1708 b orbita a circa 1,64 unità astronomiche dalla sua stella madre e completa una rivoluzione in 737,11 giorni (2,02 anni), all'incirca lo stesso periodo di rivoluzione di Marte nel nostro sistema solare. A quella distanza, Kepler-1708 b si trova all'interno della zona abitabile della sua stella, dalla quale riceve un flusso radiante di 0,561, vale a dire il 56% della radiazione totale che la Terra riceve dal Sole. La sua temperatura di equilibrio è relativamente "fresca", compresa tra 200 e 300 K (tra −73 e 27 °C).[7]
Candidata esoluna
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2021, David Kipping e colleghi hanno eseguito una ricerca di satelliti naturali attorno a esopianeti giganti gassosi con basse temperature e lunghi periodi orbitali utilizzando i dati fotometrici di Kepler. Su un campione di 70 esopianeti analizzati, solo Kepler-1708 b mostrava segni di un'esoluna orbitante, che si manifestavano come deboli transiti secondari che accompagnavano i transiti del pianeta. Questa possibile esoluna, denominata Kepler-1708b I (o Kepler-1708 b-i), pare avere dimensioni non molto inferiori a quelle di Nettuno, con un raggio 2,6 volte quello terrestre. Orbita a una distanza dal suo pianeta di 12 raggi planetari, paragonabile alla distanza tra Giove e la sua luna Europa, o il doppio della distanza Terra-Luna.[2] Le grandi dimensioni di Kepler-1708 b I ricordano quelle di Kepler-1625 b I, un altro candidato satellite extrasolare delle dimensioni di Nettuno.[2]
Sono necessarie ulteriori osservazioni per confermare o smentire l'esistenza dell'esoluna poiché sono stati osservati solo due transiti di Kepler-1708 b e non è ancora possibile determinare variazioni temporali del transito.[8] Possibili fonti esterne di contaminazione nella curva di luce della stella ospite sono state escluse dall'analisi di Kipping et al., e le probabilità che sia un falso positivo sono state stimate attorno all'1%, principalmente a causa di un eventuale secondo pianeta nel sistema di Kepler-1708, evenienza che ancora non è stata esclusa.[2][9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f Planet Kepler-1708 b, in Enciclopedia dei pianeti extrasolari.
- ^ a b c d e David Kipping et al., An exomoon survey of 70 cool giant exoplanets and the new candidate Kepler-1708 b-i, 13 gennaio 2022, arXiv:2201.04643.
- ^ a b UCAC4 669-077544 -- Star, in SIMBAD.
- ^ Kepler-1708 b, su exoplanets.nasa.gov.
- ^ K. Miranda K. et al., Revisiting the Long-period Transiting Planets from Kepler, in The Astronomical Journal, vol. 157, = 6, giugno 2019, pp. 15, DOI:10.3847/1538-3881/ab1f70, arXiv:1901.01974, 248.
- ^ Anina Timmermann et al., Radial velocity constraints on the long-period transiting planet Kepler-1625 b with CARMENES (PDF), in Astronomy & Astrophysics, vol. 635, A59, marzo 2020, p. 2, DOI:10.1051/0004-6361/201937325, arXiv:2001.10867.
- ^ Stephen Kane e Dawn Gelino, Habitable Zone Gallery, in The Habitable Zone Gallery. URL consultato il 16 gennaio 2022.
- ^ Marco Malaspina, Esoluna nuova, su media.inaf.it, 14 gennaio 2022.
- ^ Scoperta una superluna gigante a 5.500 anni luce di distanza, su reccom.org.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Kepler-1708 b, su exoplanets.nasa.gov.