Kathrine Virginia Switzer (Amberg, 5 gennaio 1947) è una maratoneta e attivista statunitense, nota per essere stata la prima donna a correre la maratona di Boston nel 1967 grazie a uno stratagemma, iniziatrice e sostenitrice del movimento sportivo femminile in tale disciplina atletica.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]La sua iscrizione alla maratona di Boston del 1967 avvenne eludendo il divieto di partecipazione imposto alle donne: l'atleta, infatti, si registrò come "K.V. Switzer"[1], indicando, cioè, le sole iniziali del nome e del secondo nome. Ottenne il pettorale numero 261. Una volta avvedutisi del fatto, i giudici di gara cercarono di impedirle la continuazione, strattonandola per costringerla a uscire fuori dalla pista a tre chilometri dalla partenza. La Switzer, tuttavia, riuscì a resistere al tentativo di esclusione (aiutata dal suo fidanzato) e concluse la gara con un ottimo risultato che non fu ovviamente riconosciuto. Fu proprio la reazione violenta degli organizzatori a suscitare un movimento di opinione che portò all'apertura della maratona di Boston alle donne nel 1972, mentre l'anno prima, nel 1971, le maratonete erano già state ammesse alla competizione di New York.
Dopo l'exploit di Boston, Kathrine Switzer si è impegnata in modo attivo per promuovere la partecipazione femminile alle maratone organizzate in vari paesi del mondo. Lei stessa ha preso parte a oltre trenta di tali competizioni, riuscendo anche a vincere la maratona di New York nel 1974. La crescita del movimento atletico della maratona femminile ha poi portato alla successiva introduzione tra le specialità olimpiche nel 1984, in occasione delle Olimpiadi di Los Angeles in California. Il 17 aprile del 2017, in occasione del cinquantenario della sua impresa, ha preso parte ancora una volta alla gara di Boston, indossando lo stesso numero di pettorale, il 261, della sua prima partecipazione. Gli organizzatori, in suo onore, hanno deciso di ritirare il pettorale 261 dalle altre competizioni.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) First Woman to Enter Boston Marathon Runs It Again, 50 Years Later, in The New York Times, 17 aprile 2017. URL consultato il 21 dicembre 2023.
- ^ (EN) Jimmy Golen, Boston Marathon retires Bib 261 for women’s pioneer Switzer, su AP News, Associated Press, 18 aprile 2017. URL consultato il 21 dicembre 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Kathrine Switzer, Marathon Woman: Running the Race to Revolutionize Women's Sports, Carroll & Graf, 2007, ISBN 9780786719679.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Kathrine Switzer
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su kathrineswitzer.com.
- (EN) Kathrine Switzer, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Kathrine Switzer, su IMDb, IMDb.com.
- La storia della prima donna che corse la maratona di Boston, 50 anni fa, in Il Post, 17 aprile 2017. URL consultato il 21 dicembre 2023.
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