Kathleen Laetitia O'Connor, detta Kate (Hokitika, 14 settembre 1876 – Perth, 24 agosto 1968), è stata una pittrice australiana naturalizzata neozelandese di origini irlandesi. Esponente dell'impressionismo, O'Connor operò principalmente in madrepatria e in Francia.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]O'Connor nacque nel 1876 a Hokitika (Nuova Zelanda), ed era figlia del celebre ingegnere Charles Yelverton O'Connor e di sua moglie Susan Laetitia O'Connor (nata Ness). Kathleen O'Connor Studiò prima presso la Marsden School di Wellington, e poi privatamente a Perth dal 1891.[1] Fra i suoi insegnanti ebbe l'artista Florence Fuller.[2] O'Connor prese lezioni di pittura presso la Technical School di Perth con James Linton e presso la Bushey School (Inghilterra) con Hubert von Herkomer. Dopo aver lavorato per un certo periodo nei grandi magazzini alla moda di Sydney, si trasferì a Parigi nel 1907. A partire dal 1911, iniziò a esporre le sue opere in occasione del Salon d'Automne del Salon Française e per la Société des Femmes Peintres et Sculpteurs. Durante la seconda guerra mondiale, O'Connor visse invece a Londra in condizioni di estrema povertà. Fece poi ritorno a Parigi, ove rimase fino al 1950. Fra il 1949 e il 1960, l'artista esponeva spesso le sue tele in occasione di varie mostre organizzate presso la galleria d'arte di Claude Hotchin.[3] Nonostante l'affetto che provava per la capitale francese, O'Connor fece definitivamente ritorno a Perth nel 1955 a causa di problemi economici.[1] O'Connor spirò nel 1968.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) O'Connor, Kathleen Laetitia (1876–1968), su adb.anu.edu.au. URL consultato il 4 gennaio 2021.
- ^ (EN) Florence Fuller – biography, su daao.org.au. URL consultato il 4 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
- ^ (EN) Art Gallery of New South Wales, Acquisitions, University of Michigan, 2007, p. 14.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Alan McCulloch, Encyclopaedia of Australian Art, utchinson of London, 1968.
- (EN) Patrick Hutchins, Last Link with Impressionism, in Bulletin, 4 marzo 1967.
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