Jules Achille de Gaultier de Laguionie (Parigi, 2 giugno 1858 – Boulogne-sur-Seine, 19 gennaio 1942) è stato un filosofo francese, meglio conosciuto per la sua teoria del bovarismo[1], la facoltà concessa all'uomo di «concepirsi diverso da ciò che è»[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque il 2 giugno 1858 a Parigi, dove studiò presso il Collège Stanislas.[3]
Per poter sopravvivere lavorò diversi anni al Ministero delle Finanze. Nel 1901 sposò Marie Adèle Anaïs Quennesson, originaria della Martinica.
Autore di una dozzina di libri e numerosi articoli, collaborò con alcune delle più prestigiose riviste del suo tempo come La Revue Blanche, la Revue des Idées e in particolare il Mercure de France. Diversi i suoi saggi su Friedrich Nietzsche che tra i primi introdusse in Francia.[4] Rimase lontano dalla filosofia ufficiale e non esercitò mai alcuna funzione accademica.[5]
Fu sepolto nel cimitero di Montparnasse a Parigi.
Il pensiero
[modifica | modifica wikitesto]Fortemente influenzato da Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche, ebbe a sua volta una certa influenza sul pensiero di Georges Palante, con il quale ebbe, nel 1922-1923, una polemica violenta che rischiò di concludersi con un duello.[6]
Al centro della riflessione di Gaultier vi è la teoria del bovarismo. Gaultier riprende l'interrogativo posto da Platone sul limite tra il vero e il falso, tra la realtà e l'illusione, e giunge alla conclusione che, essendo la conoscenza sempre relativa, ogni essere si conosce diverso da quello che è: non come è oggettivamente, ma come egli appare in relazione al soggetto. L'uomo ha dunque un'immagine distorta di sé stesso; ciò gli consente d'altra parte di fuggire dalla realtà e conseguentemente di accettare il suo destino. Gaultier chiamò questa sua filosofia bovarismo (1911), perché la trovò applicata in modo perfetto nel romanzo Madame Bovary di Gustave Flaubert.[7]
Ne segue che il mondo è, come per Schopenhauer, volontà di rappresentazione, allucinazione: uno spettacolo che gli uomini, attori spesso inconsapevoli del proprio dramma, creano in ogni momento della loro vita. La vita è un'illusione, che mentre alcuni uomini, quali attori, accettano anche con tutti i suoi dolori, altri contemplano come spettatori. Il mondo, secondo l'idealismo «spettacolare» di Gaultier è, in definitiva, puro fenomeno, spettacolo di una forza irrazionale, capricciosa nel fissare il destino di attori e di spettatori.[7]
Gaultier conclude in questi termini: la logica ordinaria procede per induzioni e per deduzioni, secondo le categorie di tempo, spazio, causalità, somiglianza; il bovarismo si avvale invece principalmente dell'intuizione. Così, ciò che per la prima è sussidiario, è fondamentale per il bovarismo, e viceversa. La verità, insomma, non è la conformità del giudizio ad una realtà oggettiva.[8]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Le Bovarysme, la psychologie dans l’œuvre de Flaubert, 1892.
- De Kant à Nietzsche, 1900.
- Le Bovarysme: essai sur le pouvoir d'imaginer, 1902. Trad. it.: Il bovarysmo, Milano, 1946; Milano, 1992.
- La Fiction universelle, 1903.
- Nietzsche et la réforme philosophique, 1904.
- Le Génie de Flaubert, 1913.
- La Vie mystique de la nature, 1924.
- La Sensibilité métaphysique, 1924.
- Nietzsche, 1926.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Madame Bovary, su Sapere.it.
- ^ Jules de Gaultier, Il bovarismo, traduzione di Elisa Frisia Michel, Milano, SE, 1992, p. 29.
- ^ Wilmot Edward Ellis, Bovarysm: The Art-philosophy of Jules de Gaultier, Washington, University of Washington book store, 1928, p. 36.
- ^ Gaultier de Laguionie, Jules de, in Nuovissima Enciclopedia Generale De Agostini : Franchi-Gran : 9, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1995, p. 3168.
- ^ Jules de GAULTIER - Le Nietzsche française, su nietzsche-en-france.fr. URL consultato il 05-12-2018.
- ^ Tristan Velardo, Georges Palante : la révolte pessimiste, Paris, L'Harmattan, 2017, p. 23.
- ^ a b Michele Federico Sciacca, Correnti minori di irrazionalismo e di relativismo in Francia: L. Rougier, G. de Gaultier, E. de Montherlant, in La filosofia, oggi : I, Roma-Milano, Fratelli Bocca Editori, 1952-1954, pp. 180-181.
- ^ Ramnes, Le riviste, in La settimana : rassegna di lettere, arti e scienze, n. 19, 10 maggio 1903, p. 139.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Adriano Tilgher, Jules De Gaultier o il mondo come volontà di rappresentazione, in Filosofi e moralisti del Novecento, Roma, Libreria di scienze e Lettere, 1932.
- Lucio Ridenti, Bovarysmo dell'attore, in L'Osservatore politico letterario, marzo 1959, pp. 61-65.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Jules de Gaultier
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jules de Gaultier
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Gaultier, Jules de, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Gaultier, Jules de, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.
- (EN) Opere di Jules de Gaultier, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56678985 · ISNI (EN) 0000 0000 8135 4935 · SBN RAVV049180 · BAV 495/336789 · CERL cnp02037982 · LCCN (EN) n50016032 · GND (DE) 13397331X · BNF (FR) cb12321689v (data) · J9U (EN, HE) 987007463212205171 |
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