José María Carnicero Hernández (Madrid, 1911 – Badalona, 1950) è stato un illustratore spagnolo, repubblicano, nel 1940 è stato condannato dal regime franchista, nello stesso processo che vide condannati Carlos Gómez Carrera e Vicent Miquel Carceller[1], a trent'anni di carcere. La ragione dalla sua condanna fu dovuta alla pubblicazione sul settimanale La Traca di disegni e fumetti nei quali si insultava gli imbattuti Generali dell'Esercito Spagnolo.[2], e di far apparire il generalissimo Franco come omosessuale.[3].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio dell'architetto José Carnicero, all'età di quindici anni, durante le vacanze all'El Escorial, disegnava e vendeva caricature di turisti.[4][5] Ha lavorato per lo scenografo e decoratore spagnolo, Sigfrido Burmann.[6] Tra il 1924 e 1926 ha collaborato con la rivista di vignette, La Hombra.[7] Ha realizzato inoltre copertine per El Zorro, per l'Editoriale Mateu, mentre nel 1931 ha lavorato anche per la rivista satirica La Traca.[7] Durante la guerra fu uno dei principali disegnatori dei poster del Partito Sindicalista (PS) spagnolo.[8] Ha lavorato anche per i principali quotidiani spagnoli, Mañana e El Pueblo, e anche per il El Sindicalista, membro del Consiglio di Redazione dopo l'agosto 1936, ai tempi dell'inizio della Guerra civile spagnola.
A guerra civile è terminata, ha tentato di fuggire in esilio, ma venne arrestato. Dopo un sommario giudizio fu condannato a trent'anni di carcere, scontandone solo tre nel monastero di Sant Miguel de los Reyes nei pressi di Valencia.[8]
Ha poi continuato nella sua attività artistica: ha pubblicato sette numeri di un fumetto per bambini dal titolo, Polilla y su cabra maravilla, in Italiano, Polilla e la sua capra meravigliosa, molte auques su ordine di esercizi commerciali, feste di quartiere, soprattutto per i quartieri della Vila de Gràcia e Sants. Nel 1944 esordisce per il primo numero di Cuentos Ilustrados Infantiles,[7] e per la commemorazione del 50º anniversario della squadra di calcio Futbol Club Barcelona. Per uno dei suoi ultimi lavori è stato ingaggiato come direttore artistico nel film di animazione Garbancito de la Mancha.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Carlos Garsán, Así justificó el régimen franquista la muerte de Carceller, el editor de ‘La Traca’, su Cultur Plaza, 27 ottobre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2018.
- ^ (ES) Catálogo de la exposición Campo Cerrado. Arte y poder en la posguerra española. 1939 - 1953 (PDF), 27 aprile 2016, pp. 166-167. URL consultato il 26 febbraio 2018.
- ^ Carlos Garsán, Cuando Franco era travesti: Valencia rescata 200 ejemplares de ‘La Traca’, su Cultur Plaza, 6 ottobre 2016. URL consultato il 26 febbraio 2018.
- ^ En San Lorenzo de El Escorial (PDF), 3 settembre 1930, p. 29. URL consultato il 27 febbraio 2018.«Don José Carnicero, distrajo agradablemente a la concurrencia, trazando la caricatura de varias salientes personalidades de la colonia.»
- ^ Exposición Carnicero (PDF), 31 agosto 1931, p. 7. URL consultato il 27 febbraio 2018.
- ^ COLISEVM. — HOY SENSACIONAL ESTRENO DE "¡ALO. HOLLYWOOD!" (PDF), 31 maggio 1936, p. 32. URL consultato il 27 febbraio 2018.«Grandiosos decorados de Fontanals, Burmann, Castells, Carnicero y Auñón.»
- ^ a b c CARNICERO - Ficha de autor en Tebeosfera, su tebeosfera.com. URL consultato il 26 febbraio 2018.
- ^ a b (ES) José María Carnicero (1911 – 1950), 10 dicembre 2017. URL consultato il 26 febbraio 2018.
- ^ (ES) Candel, Historia del dibujo animado español, Editora Regional de Murcia, 1993, ISBN 978-84-7564-147-8.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- José María Candel, Historia del dibujo animado español, Murcia, Editora Regional de Murcia, 1993, ISBN 978-84-7564-147-8.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) José María Carnicero, su IMDb, IMDb.com.