Johannes Andreas Brinkman, noto come Jan Brinkman (Rotterdam, 22 marzo 1902 – Rotterdam, 6 maggio 1949), è stato un ingegnere e architetto olandese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio dell'architetto Michiel (1873-1925), Johannes Andreas proseguì l'attività paterna assieme all'architetto Leendert Cornelis van der Vlugt,[1][2] fino alla morte di quest'ultimo, nel 1936.[3]
Dopo di che collaborò con l'ingegnere I. H. Van den Broeck.[3][1][2]
Il celebre binomio Bakema e Van den Broeck si rivelerò l'erede dell'attività di Brinkman.[3]
Questa influenza si dimostrò molto ricercata e sentita dai protagonisti, al punto che nelle opere degli ingegneri, nonostante le varie collaborazioni, è rintracciabile una visione comune del problema architettonico.[3]
Brinkman e il suo socio esordirono con due lavori di grande importanza e che diedero loro una celebrità internazionale: la colonia e il centro teosofico di Ommen (1927),[1][2] su richiesta di Van der Leeuw, comproprietario della società Van Nelle; la seconda opera fu la manifattura della Società Van Nelle a Rotterdam,[1][4][2] il cui progetto fu presentato alla mostra di Stoccarda nel 1927.[3]
Principalmente il secondo lavoro è considerato uno dei capolavori dell'architettura razionalista.[3][1][4]
I corpi di fabbrica sono strutturati in base al ciclo di lavorazione e mostrano con forme differenti le funzioni alle quali sono preposti.[3]
Tra i lavori seguenti di Brinkman si possono menzionare la casa nel Bergpolder di Rotterdam, a struttura in acciaio, in collaborazione con l'architetto Van Tijen del 1934; l'aeroporto a Rijswijk, del 1936.[3][2]
Inoltre sono da ricordare la sede della Società Van Houten (1940) e quella dei servizi municipali a Rotterdam (1941).[3]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Palazzo Van der Leeuw, Rotterdam (1930);
- Società Van Nelle, Rotterdam (1931);
- Palazzo Sonneveld, Rotterdam (1932);
- Stadio del Feyenoord, Rotterdam (1937);
- Terminal crociere, Rotterdam (1946).
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e Johannes Andreas Brinkman, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 19 settembre 2020.
- ^ a b c d e Brinkman, Johannes Andreas, su sapere.it. URL consultato il 14 settembre 2020.
- ^ a b c d e f g h i Joannes Andreas Brinkman, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, p. 424.
- ^ a b (EN) Johannes Andreas Brinkman, su britannica.com. URL consultato il 14 settembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) P. Morton Shand, The New Architecture and the Bauhaus, Cambridge, Cambridge Mit Press., 1965.
- (EN) Allen ad Unwin, The Scope of Total Architecture, Londra, 1956.
- Giulio Carlo Argan, L'arte moderna 1770/1970, Firenze, Sansoni, 1970.
- Walter Gropius, La nuova architettura e il bauhaus, Abscondita, 2004.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Johannes Brinkman
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Brinkman, Johannes Andreas, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- (EN) Johannes Andreas Brinkman, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Johannes Andreas Brinkman, su MLOL, Horizons Unlimited.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 96599582 · ISNI (EN) 0000 0000 8284 1591 · BAV 495/150715 · ULAN (EN) 500124370 · LCCN (EN) no96003210 · GND (DE) 120916290 · NDL (EN, JA) 00512234 |
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