Jennifer Penney (Vancouver, 5 aprile 1946) è un'ex ballerina canadese, prima ballerina del Royal Ballet dal 1970 al 1988.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata e cresciuta nella Columbia Britannica, cominciò a studiare danza a undici anni sotto la supervisione di Gweneth Lloyd e Betty Farrally, prima di trasferirsi a Londra per perfezionarsi presso la Royal Ballet School. Nel 1963 fu scritturata dal Royal Ballet, di cui divenne prima ballerina nel 1970.
Molto apprezzata per le doti recitative, tecnica e sensualità, Penney si distinse soprattutto come interprete dell'opera di Kenneth MacMillan, che la scelse come prima interprete di numerosi dei suoi balletti, tra cui I sette peccati capitali (1973), Elite Syncopations (1974), Four Seasons (1975), La Fin du Jour (1979), Gloria (1980) e Orpheus (1982). Quando Antoinette Sibley si ammalò durante le prove in vista della prima de L'histoire de Manon, la Penney le subentrò e MacMillan creò parte della coreografia per la protagonista proprio per la danzatrice canadese.[1] Per MacMillan danzò anche il ruolo di Giulietta nel balletto di Sergej Prokof'ev.
Nel corso della sua carriera danzò anche coreografie di Hans van Manen e John Neumeier, mentre tra i suoi altri ruoli si annoverano Aurora ne La bella addormentata, Clara ne Lo schiaccianoci di Nureev e diverse parti in Song of the Earth, Pomeriggio di un fauno, In the Night e Symphonic Variations. Nel 1987 danzò con il Royal Ballet in una tournée dell'Unione Sovietica, durante la quale Jurij Grigorovič la definì "la migliore ballerina dall'Inghilterra dai tempi di Margot Fonteyn".[2]
Diede il suo addio alle scene nel 1988.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Zoë Anderson, The Ballet Lover's Companion, Yale University Press, 1º gennaio 2015, p. 252, ISBN 978-0-300-15428-3. URL consultato il 7 maggio 2022.
- ^ (EN) Jennifer Penney, su Oxford Reference. URL consultato il 7 maggio 2022.
- ^ (EN) Christy Adair, Women and Dance: Sylphs and Sirens[collegamento interrotto], Macmillan International Higher Education, 27 ottobre 1992, p. 115, ISBN 978-1-349-22374-9. URL consultato il 7 maggio 2022.
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