Jean Hupeau (1710 – Parigi, 10 marzo 1763[1]) è stato un architetto e ingegnere francese noto per aver realizzato il ponte George V di Orléans.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1731 venne nominato ingegnere della généralité di Riom e poi di quella di Soissons. L'8 maggio 1742 venne nominato ispettore dei ponti e delle strade, e nel 1754, primo ingegnere in sostituzione di Germain Boffrand[2].
La sua arte venne riconosciuta e il 10 gennaio 1757 venne eletto all'Académie royale d'architecture[3]. Morì il 10 marzo 1763 a seguito di una lunga malattia[4] e venne sostituito da Jean-Rodolphe Perronet a caso del Corps des Ponts et Chaussées[2].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1750, redasse il progetto per il ponte di Orléans. Il ponte non venne costruito in rue de Recouvrance, ma a monte di 49 metri permettendo di tracciare, in perfetto allineamento, la Rue Royale con Avenue Dauphine. Il progetto del traffico è armonioso e si vede l'opera di un urbanista[5].
Per questo progetto succedette a Robert Pitrou, anche lui ispettore generale, già progettista dello stesso ponte. Egli mise in discussione il progetto precedente e propose un progetto più economico: un ponte a 9 archi anziché 11 e una lunghezza di 165 metri invece di 189[5].
Era un architetto che adattava perfettamente l'opera alla sua destinazione e al suo sito. Aveva il senso del piacere della vista, un piacere nato in gran parte dall'abitudine che lo portava a combinare armoniosamente i migliori progetti già visti. Per le rampe scelse il valore minimo, come aveva fatto Louis de Règemorte a Moulins. Il risultato finale è di grande nobiltà e semplicità, cosa che lo portò a rimuovere, durante l'esecuzione dei lavori, l'obelisco previsto nel progetto. I padiglioni e le facciate di Rue Royale, anche di sua mano, sono dello stesso stile classico[5].
Qualche anno dopo diresse la costruzione dei ponti di Joigny e Cravant sul fiume Yonne e di quelli di Montereau e Mantes sulla Senna[2].
Progettò, infine, il ponte di Trilport sulla Marna, un progetto di un ponte a tre archi bassi con luci di 26 metri, e i cui piloni formavano un angolo di 72 gradi con l'asse del ponte. Il progetto di Hupeau venne adottato in via preferenziale rispetto a un progetto di Perronet e i lavori vennero diretti da Chézy[2].
Poiché la consegna del ponte George V a Orléans doveva essere fatta un anno dopo l'inizio dei lavori, le difficoltà incontrate portano a un rinvio di due anni di questa scadenza. Così il costruttore Jean Hupeau, che morì il 10 marzo 1763 a Parigi, lasciò al suo successore il completamento del suo lavoro principale.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Fiche CTHS, su cths.fr.
- ^ a b c d F.-P.-H Tarbé de Saint-Hardouin (1884), Notices biographiques sur les ingénieurs des ponts et chaussées, p. 26
- ^ AA.VV. (1993), Grand livre du Pont Royal, p 34
- ^ Henry Lemonnier, Procès-verbaux de l'Académie Royale d'Architecture, 1671-1793, Tome VII 1759-1767, p. 139, Librairie Armand Colin, Paris, 1922 (online), su archive.org.
- ^ a b c AA.VV. (1993), Grand livre du Pont Royal, p. 33
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- François-Pierre-H Tarbé de Saint-Hardouin, Notices biographiques sur les ingénieurs des ponts et chaussées depuis la création du corps, en 1716, jusqu'à nos jours - Jean Hupeau, Parigi, Librairie Polytechnique, 1884.
- AA.VV., Grand livre du Pont Royal, Orléans, Edition de la Société des Amis des Musées d'Orléans, ottobre 1993, ISBN 2-9503926-3-6.
- Henry Lemonnier, W. Viennot, Procès-verbaux de l'Académie Royale d'Architecture, 1671-1793, Tome X Table générale, p.|128, Librairie Armand Colin, Paris, 1926 (online), su archive.org.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 4874150325536310090004 |
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