Jan Długosz, noto anche come Joannes, Ioannes o Johannes Longinus o Dlugossius (Brzeźnica, 1º dicembre 1415 – Cracovia, 19 maggio 1480), è stato uno storico e prete polacco.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Jan Długosz fu il più importante cronista del primo Rinascimento polacco, oltre ad essere un prete cattolico educato a Cracovia presso l'Università Jagellonica.[1]
Lavorò per conto della dinastia degli Jagelloni, impegnato con la ricerca di fonti e documentazioni storiche affidabili, che lui fu tra i primi a valutare con spirito critico.[2]
Dopo aver conquistato la fiducia e la stima del re Casimiro IV di Polonia, ricevette l'incarico di una delicata missione diplomatica presso i Cavalieri teutonici ed un'altra presso il Papato.[1]
Nel 1450, Długosz venne inviato dalla regina Sofia Alšėniškė e dal re Casimiro come mediatore e negoziatore per dissipare i contrasti sorti tra Giovanni Hunyadi ed i nobili della Boemia.[3]
Durante l'anno 1461 una delegazione polacca che includeva Długosz si incontrò con i rappresentanti di Giorgio di Poděbrady in Slesia, e dopo sei giorni di trattative le due fazioni firmarono un accordo di pace.[3]
Dal 1466 fu precettore dei figli del re Casimiro e grazie anche alla sua formazione diplomatica svolta come segretario del vescovo Zbigniew Oleśnicki, incominciò a redigere, in latino, la sua Historia Polonica suddivisa in ben dodici volumi, seguendo l'esempio di Tito Livio, dove raccolse tutte le vicende storiche non solamente della Polonia, ma anche dell'Europa a partire dalle sue origini, (circa 965) sino al 1480.[1]
Uno dei meriti principali di Długosz, rispetto ai suoi predecessori, fu di aver accolto favorevolmente fonti di informazione straniere, raccolte durante i suoi numerosi viaggi, e di aver "scavalcato" il materiale tradizionale laddove si dimostrasse leggendario, anche se talvolta, nel caso di insufficienza di materiale storico, l'autore dimostrò una buona dose di fantasia e di coraggio interpretativo, soprattutto nei riguardi delle idee politiche di Olešnicki. La sua opera monumentale fu stampata solamente nel 1618.[2]
Altre opere di una certa importanza risultarono Banderia Prutenorum, incentrata sulla descrizione dei vessilli conquistati dai polacchi nella battaglia di Grunwald, le Vitae dei santi e dei vescovi polacchi e il Liber beneficiorum dioecesis Cracoviensis ("Libro dei beni della diocesi di Cracovia"), dove l'autore riportò anche i confini della Polonia dell'epoca.[1]
Il suo corpo è sepolto, insieme ad altri famosi patrioti, scrittori e artisti polacchi, nella chiesa di San Michele Arcangelo e San Stanislao (Skałka) a Cracovia.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Liber beneficiorum dioecesis Cracoviensis
- Annales seu cronicae incliti Regni Poloniae (Annali o cronache del famoso regno di Polonia)
- Roczniki, czyli kroniki sławnego Królestwa Polskiego (nuova traduzione in polacco degli Annales, 1961–2006)
- The Annals of Jan Dlugosz (Traduzione in inglese delle sezioni più importanti dell'opera, ISBN 1-901019-00-4)
- Historiae Polonicae libri xii (Storie della Polonia, in XII libri; scritta nel periodo 1455–80; pubblicato per la prima volta nel 1711–12, in 2 volumi)
- Banderia Prutenorum, libro delle bandiere, completato nel o subito dopo il 1448.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Jan Długosz, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 28 luglio 2018.
- ^ a b le muse, IV, Novara, De Agostini, 1964, p. 221.
- ^ a b (EN) Jan Długosz, su britannica.com. URL consultato il 28 luglio 2018.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Norman Davis, God's Playground: A History of Poland, Columbia University Press, 1982.
- (PL) A. Kłodziński, Manoscritti di Długosz su stemmi polacchi, Biblioteka Ossolineum, 1843.
- (PL) J. Muczkowski, Notizie sui manoscritti della storia di Długosz, Cracovia, 1851.
- (DE) Dlugosz, in Meyers Großes Konversations-Lexikon, vol. 5, Lipsia, 1906, p. 67.
- (RU) Jan Długosz, in Dizionario enciclopedico di Brockhaus e Efron, vol. 86, San Pietroburgo, 1907.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jan Długosz
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Długosz, Jan, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Jean Dabrowski e Mattia Loret, DŁUGOSZ, Jan, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1932.
- (EN) Jan Długosz, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Jan Długosz, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Jan Długosz, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- (EN) David M. Cheney, Jan Długosz, in Catholic Hierarchy.
- Liber beneficiorum ecclesiae Cracoviensis ("Book of the Benefices of the Bishopric of Krakow") At the National Digital Library of Poland
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56628654 · ISNI (EN) 0000 0001 2280 3873 · BAV 495/2102 · CERL cnp01322903 · LCCN (EN) n81053862 · GND (DE) 11867210X · BNE (ES) XX1262993 (data) · BNF (FR) cb12053524k (data) · J9U (EN, HE) 987007594690205171 · NSK (HR) 000094846 |
---|