Istakhr | |
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Nome originale | ﺍﺳﺘﺨﺮ |
Cronologia | |
Fondazione | Dinastia achemenide |
Fine | Dopo la conquista islamica della Persia |
Causa | Distruzione e graduale abbandono dopo la ricostruzione |
Amministrazione | |
Territorio controllato | Capitale sasanide durante il regno di Ardashir I |
Localizzazione | |
Stato attuale | Iran |
Coordinate | 29°58′N 54°34′E |
Cartografia | |
Istakhr (in persiano ﺍﺳﺘﺨﺮ, Estakhr) è stata un'antica città situata nell'Iran meridionale, nella provincia di Fars, cinque chilometri a nord di Persepoli. Fu una città assai prospera durante l'epoca persiana achemenide.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Inizialmente, Istakhr fu una città achemenide e per un certo periodo fu capitale sasanide durante il regno di Ardashir I, prima che la capitale fosse trasferita a Ctesifonte. Durante il periodo sasanide il tesoro imperiale sasanide, conosciuto come ganj-e shāhīgān, si dice si trovasse a Istakhr.
Nel 915-16, Masʿūdī stesso vide in una casa di Istakhr, posseduta da un nobile persiano, "il più lungo e assai raffinato manoscritto" di un'opera copiata nel 731 dai documenti originali del tesoro imperiale.[1]
Istakhr bruciò totalmente durante la conquista islamica della Persia. Dopo essere stata ricostruita, la città perse importanza a causa della concorrenza della vicina Shiraz. Oggi sopravvivono solo i suoi resti archeologici.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mary Boyce, «Estakhr, II. centro religioso zoroastriano» «Istakhr», in: Encyclopedia Iranica, 1998, I, pp. 643-46[collegamento interrotto].
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scavi di Estakhr, su ssnv.org. URL consultato l'11 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2007).
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