Ipi | |
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Stato | Italia |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 1970 a Torino |
Sede principale | Torino |
Persone chiave |
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Settore | immobiliare |
Sito web | www.ipi-spa.com |
L'Ipi è una società immobiliare con sede a Torino, nata nel 1970 all'interno del gruppo Toro Assicurazioni (allora controllato dal Banco Ambrosiano) che la quota alla Borsa di Milano. Il delisting è avvenuto nell'ottobre del 2009, a seguito dell'OPA della famiglia Segre.[1][2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1970 la Toro assicurazioni fonda l'Istituto Piemontese Immobiliare, una società controllata per la gestione del ramo immobiliare dell'azienda. Nel 1983 il gruppo Toro viene acquistato dall'IFIL (gruppo Agnelli) e inizia ad acquistare beni immobili del gruppo Fiat tra i quali ancora oggi spicca il Lingotto.
A partire dal 2003 il gruppo Fiat ha iniziato a cedere quote di IPI a Risanamento Spa, società immobiliare di Luigi Zunino che ha ottenuto così il 75% di IPI.[3]
Nel 2005 Zunino ha ceduto il 65% di IPI all'immobiliarista romano Danilo Coppola.[3]
Dal 2005 al 2006 i ricavi della società sono calati da 176 a 7,9 milioni di euro mentre a livello di gruppo i ricavi consolidati sono scesi da 308 a 50,9 milioni per via delle cessioni di immobili significativi, molti dei quali ceduti a società del gruppo Zunino. A fronte delle cessioni però è aumentato il valore delle azioni da 8,75 a 10,46 euro.
In seguito all'escussione del pegno da parte di Banca Intermobiliare su parte delle azioni di Ipi di proprietà di Coppola, l'immobiliarista ha visto scendere la propria quota al 47%.[4]
Nel marzo 2007 Danilo Coppola, maggior azionista e presidente della società, è stato arrestato e portato nel carcere di Regina Coeli con l'accusa di bancarotta, riciclaggio, associazione a delinquere e appropriazione indebita. Poi nel 2013 verrà assolto a formula piena perché "il fatto non sussiste"[5]
Dopo le dimissioni forzate di Coppola da presidente e di Alfonso Ciccaglione da amministratore delegato sono stati nominati rispettivamente Tommaso Di Tanno e Paolo Mascagna, in seguito sostituiti entrambi da Franco Tatò, ex presidente di Eni, Enel, Arnoldo Mondadori Editore, Fininvest. Nel 2009 il gruppo Ipi è stato rilevato con un'Opa (Offerta pubblica di acquisto) per più del 90% dalla famiglia torinese Segre (Bruna Segre, che diventa presidente, e il figlio Massimo, vicepresidente) che ha in seguito effettuato il delisting del titolo.[1][2]
Nell'aprile 2018 Massimo Segre assume la presidenza del gruppo.[6] Uno dei più importanti progetti di Ipi Spa è la riqualificazione dell'area milanese di Porta Vittoria, progetto seguito tramite la controllata al 100% IPI Porta Vittoria SpA. Nel maggio 2021 si aggiudica all'asta il grattacielo Rai di Torino.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Ipi, dopo l'Opa, i Segre puntano sull'effetto inflazione, su ricerca.repubblica.it, 22 giugno 2009. URL consultato il 12 marzo 2022.
- ^ a b Ipi, i risultati dell'Opa, delisting il 5 ottobre, su soldionline.it.
- ^ a b Zunino, su ricerca.repubblica.it, 12 aprile 2007. URL consultato il 12 marzo 2022.
- ^ Ipi spa, su consob.it, 8 febbraio 2008.
- ^ Danilo Coppola assolto in Appello.Per i giudici "il fatto non sussiste", su la Repubblica, 7 maggio 2013. URL consultato il 4 novembre 2024.
- ^ Ipi, l'assemble degli azionisti ha approvato il bilancio 2017, su internews.biz, 18 aprile 2018. URL consultato il 12 marzo 2022.
- ^ Torino, grattacielo RAI: il gruppo Ipi si aggiudica l'asta, su mole24.it, 17 giugno 2021. URL consultato il 12 marzo 2022.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su ipi-spa.com.