Innocenzo Ragusa | |
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Nascita | Crotone, 7 gennaio 1909 |
Morte | Mar Mediterraneo, 21 maggio 1943 |
Cause della morte | Caduto in azione |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regia Marina |
Specialità | Sommergibilista |
Grado | Capitano di corvetta |
Campagne | Mediterraneo |
Comandante di | sommergibili Luciano Manara, Platino e Gorgo |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Navale di Livorno |
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Innocenzo Ragusa (Crotone, 7 gennaio 1909 – Mediterraneo Centrale, 21 maggio 1943) è stato un ufficiale italiano, sommergibilista della Regia Marina deceduto durante la seconda guerra mondiale, ricordato per il suo comando dei regi sommergibili Luciano Manara, Platino e Gorgo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Crotone il 7 gennaio 1909, figlio di Giuseppe e Adele Lopez. Arruolatosi nella Regia Marina frequentò la Regia Accademia Navale di Livorno da cui uscì con il grado di guardiamarina il 1º luglio 1931.
Nel 1931-32 imbarcò sulla corazzata Caio Duilio e nel 1932-33, promosso sottotenente di vascello il 15 ottobre 1932, imbarcò sul cacciatorpediniere Baleno. Assegnato alla specialità sommergibilisti, dal 16 luglio 1934 imbarcò sul Luigi Settembrini quale ufficiale di rotta e con il grado di tenente di vascello (anzianità 15 ottobre 1936) con l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, fu prima comandante in 2^ del sommergibile Luciano Manara (sin dal 18 novembre 1939, col comandante capitano di corvetta Salvatore Todaro), assumendone poi il comando titolare il 14 ottobre 1940 e del comando del sommergibile Platino (dal 1º novembre 1941 al 28 giugno 1942).
Promosso capitano di corvetta assunse il comando del sommergibile Gorgo sin dalla sua entrata in servizio l'11 novembre 1942, curandone l'addestramento dell'equipaggio. Partecipò a due missioni di guerra tra il febbraio e l'aprile 1943. Il 14 maggio dello stesso anno, alle 22,00, partì con la sua unità da Cagliari per portarsi molto a ovest dell'isola di Sant'Antioco con il Gorgo.
Il giorno 21 il battello fu allertato da Maricosom per intercettare il convoglio statunitense «GUS-7A» ma fu avvistato da un aereo da ricognizione britannico mentre navigava in emersione e dovette immergersi.[1] Alle 17.18 il cacciatorpediniere americano Nields (allertato dall'aereo), dopo aver individuato il sommergibile con l'ASDIC, gettò nove bombe di profondità che però furono evitate dal Gorgo con un incremento della velocità;[1] la seconda scarica di nove cariche – alle 17.23 – fu evitata scendendo a 110 metri di profondità e anche la terza (sempre di nove bombe, alle 17.31) andò a vuoto.[1]
Alle 17.41 il Nields gettò la quarta fatale scarica di cariche di profondità e poco dopo furono avvistate chiazze di carburante; la successiva ricerca con l'idrofono non trovò più traccia del Gorgo che fu quindi ritenuto affondato al largo delle coste algerine, più precisamente vicino ad Orano, in posizione 36°01'00.0"N-0°34'00.0"W.[1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1948
— Regio decreto 5 agosto 1943
— Determinazione del 4 luglio 1942.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d Maricosom Archiviato il 31 ottobre 2010 in Internet Archive..
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Erminio Bagnasco, In Guerra sul Mare. Navi e marinai italiani nel secondo conflitto mondiale, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2005, ISBN 88-87372-50-0.
- (EN) Maurizio Brescia, Mussolini's Navy. A Reference Guide of Regia Marina 1930-1945, Barnsley, Seaforth Publishing, 2012.
- Giorgio Giorgerini, La guerra italiana sul mare, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2002, ISBN 978-88-04-50150-3.
- Giorgio Giorgerini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2002, ISBN 978-8-80450-537-2.