Infodemia è la diffusione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta anche inaccurate, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili.[1] Si tratta di un neologismo che deriva dalla fusione delle parole informazione ed epidemia, ed esprime la metafora di un'epidemia d'informazioni. Rientra nel cosiddetto information overload.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il primo uso della parola è stato nel 2003, quando David Rothkopf scrive sul The Washington Post a proposito dell'epidemia di SARS.[3][4] La parola è poi stata riutilizzata sempre più spesso nel corso della pandemia di COVID-19[5] ed è stata impiegata dall'Organizzazione mondiale della sanità già nei primi mesi dell'emergenza sanitaria.[6] L'UNESCO ha poi, a sua volta, coniato il termine disinfodemia.[7] ll termine infodemiologia invece, è stato definito da Gunther Eysenbach.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ infodemia in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 13 marzo 2022.
- ^ Umberto Gori (a cura di), Cyber Warfare 2017: Information, Cyber e Hybrid Warfare: contenuti, differenze, applicazioni, FrancoAngeli, 2018, p. 99, ISBN 88-917-7779-X.
- ^ Rothkopf, D. J. (14 May 2003). "SARS also spurs an 'information epidemic'". Newsday. ProQuest 279705520.
- ^ "When the Buzz Bites Back". www1.udel.edu.
- ^ "Words We're Watching: 'Infodemic'". www.merriam-webster.com.
- ^ "UN tackles 'infodemic' of misinformation".
- ^ Capaldo, Giuliana Ziccardi (October 2020). The Global Community Yearbook of International Law and Jurisprudence 2019. Oxford University Press. p. 341. ISBN 978-0-19-751355-2.
- ^ Eysenbach, Gunther (15 December 2002). "Infodemiology: The epidemiology of (mis)information". The American Journal of Medicine. 113 (9): 763–765. doi:10.1016/s0002-9343(02)01473-0. ISSN 0002-9343. PMID 12517369.