Il principe consorte | |
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Jeannette MacDonald e Maurice Chevalier | |
Titolo originale | The Love Parade |
Paese di produzione | Stati Uniti d'America |
Anno | 1929 |
Durata | 107 min |
Dati tecnici | B/N rapporto: 1,20:1 |
Genere | commedia, musicale |
Regia | Ernst Lubitsch Perry Irving (direzione dialoghi) |
Soggetto | dalla commedia Le Prince consort di Jules Chancel e Leon Xanrof |
Sceneggiatura | Ernest Vajda, Guy Bolton |
Produttore | Ernst Lubitsch |
Casa di produzione | Paramount Famous Lasky Corporation |
Fotografia | Victor Milner Lucien Ballard, Osmond Borradaile, Loyal Griggs, William C. Mellor (operatori, non accreditati) |
Montaggio | Merrill G. White |
Musiche | W. Franke Harling, John Leipold, Oscar Potoker, Max Terr (non accreditati) |
Scenografia | Hans Dreier (non accreditato) |
Costumi | Travis Banton (non accreditato) Eugene Joseff (gioielli) |
Interpreti e personaggi | |
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Il principe consorte (The Love Parade) è un film del 1929 diretto da Ernst Lubitsch, tratto dalla commedia in tre atti Le Prince consort di Jules Chancel e Leon Xanrof.
È il primo film parlato e cantato girato da Lubitsch, insieme alla coppia Jeanette MacDonald / Maurice Chevalier[1].
Chevalier era uno chansonnier parigino che, nel film, sfoggia imperturbabile il suo accento francese (anche se tutti gli altri interpreti - abitanti dell'inventato regno di Sylvania - parlano in un perfetto inglese/americano); Jeanette MacDonald è qui al suo esordio cinematografico. Nel 1931, l'attore francese fu candidato all'Oscar nella categoria "miglior attore". Nella stessa edizione del premio, ottenne una seconda candidatura per La conquista dell'America, ma l'Oscar fu poi assegnato a George Arliss.
Il film/operetta ebbe successo, grazie alla regia di Lubitsch che utilizzava al meglio le doti canore e recitative dei due protagonisti.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Nello stato di Sylvania[2], la regina Luisa è alla disperata ricerca di un marito. Dopo aver considerato varie possibilità, sceglie come principe consorte il conte Alfred Renard, ambasciatore di Sylvania. Renard è non solo uno dei personaggi più in vista del paese, ma è anche conosciuto come un impenitente dongiovanni. Tanto che è stato appena richiamato in patria proprio a causa dello scandalo che provocano le sue continue avventure sentimentali.
Dopo il matrimonio reale, il conte Renard si accorge subito di essere considerato poco o nulla. Tutto il potere è nelle mani della sovrana, mentre lui viene considerato alla stregua di un gradevole elemento d'arredo. Confinato nelle stanze da letto ad aspettare in pigiama che la regina torni da lui dopo aver passato in rassegna le truppe o altri incarichi similari, Alfred non ci sta. La storia d'amore dei due novelli sposi è in pericolo. Ma il conte riuscirà da buon diplomatico a risistemare i suoi rapporti con la consorte e a salvare il matrimonio.
Deciso a farsi valere, dato che non gli riesce diversamente, prepara i bagagli per andarsene. La regina, all'inizio, gli ordina di rimanere. Quindi, glielo chiede gentilmente. Alla fine, supplica di non lasciarla. Vengono alla luce anche gli illustri antenati del conte, che risalgono sì a relazioni extraconiugali, però di altissimo rango. Forse Alfred è il bis-bis nipote illegittimo di un re... Di conseguenza, adesso viene visto con occhio diverso dai varÎ dignitari che in precedenza lo snobbavano. Assurto a rango di principe consorte a tutti gli effetti, Renard riafferma i suoi diritti di marito (e maschio), mettendo in punizione la moglie, condannata a restargli sempre a fianco.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Musica
[modifica | modifica wikitesto]Tutte le musiche del film sono firmate da Victor Schertzinger e dal paroliere Clifford Grey, a parte la musica del balletto.
- Ouverture: My Love Parade, Champagne, Dream Lover
- Champagne eseguita da Lupino Lane
- Paris, Stay the Same eseguita da Chevalier, Lane e il cane Jiggs
- Dream Lover eseguita da MacDonald con Fealey, Bruce, Friend, Hall, Charles
- Anything to Please the Queen eseguita da Jeanette MacDonald e Maurice Chevalier
- My Love Parade eseguita da Maurice Chevalier e Jeanette MacDonald
- Dream Lover, ripresa MacDonald e coro
- Sylvania's Queen eseguita dal coro
- Let's Be Common eseguita da Lupino Lane e Lillian Roth
- March of the Grenadiers eseguita da MacDonald e coro maschile
- Nobody's Using It Now eseguita da Maurice Chevalier
- The Queen is Always Right eseguita da Roth e Lane con il coro
- Dream Lover ripresa con MacDonald che continua poi in
- March of the Grenadiers ripresa, insieme al coro maschile
- Valse Tatiana balletto di O. Potoker
- Finale: My Love Parade ripresa da Chevalier e MacDonald
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film, distribuito dalla Paramount Pictures, venne presentato in prima mondiale a New York il 19 novembre nel 1929 e poi, due mesi dopo, sulla costa occidentale, a Los Angeles.
Data di uscita
[modifica | modifica wikitesto]Conosciuto con il titolo Liebesparade o Der Prinzgemahl in tedesco, El desfile del amor in Spagna, Erotiki parelasis in Grecia, Parada do Amor in Portogallo, Parade d'amour in Francia e Prinsgemalen in Danimarca.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1930 - Premio Oscar
- Nomination Miglior film alla Paramount Famous Lasky
- Nomination Migliore regia a Ernst Lubitsch
- Nomination Miglior attore protagonista a Maurice Chevalier
- Nomination Migliore fotografia a Victor Milner
- Nomination Migliore scenografia a Hans Dreier
- Nomination Miglior sonoro a Franklin Hansen
- 1929 - National Board of Review Award
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Sempre per la Paramount, i tre si ritrovarono ancora a lavorare insieme: con MacDonald, Lubitsch gira Montecarlo. Con Chevalier, la rivista/omnibus Paramount on Parade e, nel 1931, L'allegro tenente. Il trio si riformerà nel 1932 con Un'ora d'amore e con una nuova versione della Vedova allegra nel 1934.
- ^ Stato completamente inventato che entra nella geo-politica hollywoodiana quando viene ripreso nel 1933 in La guerra lampo dei fratelli Marx, come stato confinante - e in guerra - con quello di Freedonia, governato da Groucho/Firefly.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Lubitsch di Guido Fink, Il Castoro Cinema, La Nuova Italia Editrice, Firenze - maggio 1977
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) The Love Parade, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Il principe consorte, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Il principe consorte, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- (EN) Il principe consorte, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) Il principe consorte, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) Il principe consorte, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN, ES) Il principe consorte, su FilmAffinity.
- (EN) Il principe consorte, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) Il principe consorte, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- (DE, EN) Il principe consorte, su filmportal.de.
- (EN) Il principe consorte, su Silent Era.
- Il principe consorte, su Moving Image Archive, Internet Archive.
- (EN) The Love Parade: A Song Is Born - su Criterion.com, su criterion.com.
- (EN) The Love Parade: Scheda critica sul sito Jeanette MacDonald and Nelson Eddy, su jeanettemacdonaldandnelsoneddy.com. URL consultato il 15 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2007).