Il fumo di Birkenau | |
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Autore | Liana Millu |
1ª ed. originale | 1947 |
Genere | racconti |
Lingua originale | italiano |
«Fa', o Signore,
che io non divenga fumo.
Fumo di Birkenau,
fumo in questo cielo straniero
ma riposare io possa laggiù
nel mio piccolo cimitero. [...]»
Il fumo di Birkenau è il primo libro di Liana Millu fu pubblicato nel 1947 (lo stesso anno della pubblicazione di Se questo è un uomo di Primo Levi) poco dopo il suo ritorno dalla prigionia nel campo di concentramento nazista di Auschwitz - Birkenau[1].
Il libro racchiude sei storie vere di vita vissuta di sei donne, nel campo di concentramento dov'era Liana durante la Seconda guerra mondiale, la vita quotidiana nel campo e i problemi delle donne.
Contenuti
[modifica | modifica wikitesto]La prima storia "Lily Marleen" racconta di una giovane donna ungherese, Lily, che cantava spesso la canzone Lili Marleen. L'amante di una kapo sembra interessarsi a lei, e la gelosia sfocia in un linciaggio per Lily e l'iscrizione nelle liste per i forni crematori.
La seconda storia "Clandestina" tratta di Maria. Lei è incinta, ma riesce a nascondere la sua gravidanza, finché una compagna di baracca la denuncia alla Kapo. Scampata alla morte, nell'ultima notte di Hanukkà, dà alla luce un maschio; le compagne però, sono costrette a lasciare la baracca per l'appello e la giovane ed il suo bambino muoiono dissanguati.
La terza storia "Alta tensione" è quella di Bruna, che vede suo figlio Pinin, nella sezione bambini del lager, ammalarsi e che scopre che sarebbe stato ucciso nella camera a gas. Si gettano insieme in un abbraccio sul reticolato percorso dalla corrente ad alta tensione.
Ne "Il biglietto da cinque rubli", Zinuchka, un'ebrea russa, viene a sapere della morte del marito; conosciuto Ivan, un uomo che somiglia molto a suo marito, decide di aiutarlo nella fuga: scoperta viene picchiata a morte.
La protagonista del quinto racconto è una giovane donna, Charlotte, che per sopravvivere al lager decide di concedersi ai soldati tedeschi, entrando nel "Puffkommando"; nel frattempo la sorella, anch'essa prigioniera nel campo, la disconosce, rifiutando anche il cibo che le viene offerto durante la malattia e muore. Come finisce Charlotte, invece, non si sa.
Ne "L'ardua sentenza" Lise, deportata sposata, osserva due compagne che si concedono ad alcuni uomini in cambio di cibo. Ella è tormentata dalla fame e dal dubbio, ma a fine racconto decide di trovarsi un uomo che l'aiuti a sopravvivere, tradendo così il marito.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]- Liana Millu, Il fumo di Birkenau, Milano, La Prora, 1947.
- Liana Millu, Il fumo di Birkenau, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1957.
- Liana Millu, Il fumo di Birkenau, Firenze, La Giuntina, 1986. Prefazione di Primo Levi
- Liana Millu, Il fumo di Birkenau, Firenze, La Giuntina, 2008, p. 165.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Marta Baiardi, Liana Millu, Due libri postumi, Appunti bibliografici (PDF), in DEP - Deportate, Esuli e Profughe, n. 7, Venezia, Università Ca' Foscari, luglio 2007, pp. 300-313, ISSN 1824 - 4483 . URL consultato il 14 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2016).
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